venerdì 27 marzo 2020

La sanità è stata merce di scambio politico e di potere


Ma come poteva fronteggiare una crisi senza precedenti una sanità che è stata sempre un terreno di scambio politico e di potere? Una lottizzazione partitica fatta a danno dei medici bravi e degli operatori sul campo? Più dei tagli, il sistema sanitario italiano è stato distrutto dalla politica.

Ed oggi che servirebbe, una politica, questa che fa? Si limita a misure “carcerarie” per la popolazione. Imita i cinesi solo sul lato manettaro, non su quello dell'assistenza e del sostegno economico alla popolazione. Una roba in cui sarebbero buoni tutti. Non servirebbe nemmeno avere un premier ambizioso ed amante della vanagloria per “arrestare” la gente pensando che il virus si arresti con i carrarmati.

Occorrevano mascherine per medici ed infermieri; tute ermetiche usa e getta per gli operai; aiuto economico per la gente. Cosa hanno fatto invece? Hanno fatto diventare gli ospedali dei centri di contagio! Mentre indirizzavano il popolino recluso a sbavare il suo rancore social contro qualche poveraccio che usciva per qualche passo in solitaria, hanno lasciato medici ed infermieri soli; operai soli; cittadini soli.

Anzi, in compagnia di uno spettacolo Tv H24 dove presunti scienziati si azzuffano tra loro innamorati unicamente del loro ego metafisico; di governatorati umoristici che farebbero invidia ai fumetti; di sindaci protagonisti alla ricerca dell'assurdo ordinazionale.

Se il Paese ancora una volta ce la farà – e ce la farà – sarà a prezzo di enormi lutti e di grandi sacrifici. E se sopravviverà – e sopravviverà – sarà ancora una volta da solo grazie a se stesso. Perché mentre il paese lotta, i governanti sono intesi ad escogitar modulaglia da azzeccagarbugli.

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