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in primo piano, l'assessora D'Elpidio |
ROSETO. Come
un fiume carsico, ogni tanto – soprattutto grazie ad una parte
della stampa teramana – riaffiora una caratteristica peculiare della
politica amministrante il comune di Roseto, quello che in gergo suol
definirsi con il termine amichettismo, o più storicamente
nepotismo, se si vuole.
Così
questa mattina il sito de I due punti, di Giancarlo Falcone e
quello di Certastampa, hanno pubblicato due note di cronaca (i
link li trovate anche su Roseto eclettica), che
potrebbero inserirsi nel filone. Argomenti poi commentati in giornata
da Fratelli d'Italia, Lega e Siamo-Roseto con
rispettive note critiche.
Di
cosa si tratta? Uno, quello riportato da Certastampa, riguarda
l'uso del principale campo di calcio cittadino, dal quale una società
sportiva si è sentita esclusa. E da quell'esclusione ha percepito
una posizione di potere da parte di un altra entità associativa, che
quel campo ha in custodia dal Comune e che è rappresentata da
persone vicine all'amministrazione civica, militanti in liste
politiche di appoggio, con candidature alle spalle nelle stesse
liste. E qui si apre un problema. La sensazione ovvero di un canale
diverso, più confortevole per chi è considerato prossimo al potere
politico municipale rispetto a chi non lo è, o lo è di meno. E bello
non è.
V'è
da considerare, però, che Roseto è sì una cittadina di 26 mila
abitanti, ma questi sono sparsi per nuclei o quartieri. Il
centro-centro, la zona spiaggia per capirsi, d'inverno non
saranno più di 6-7 mila. Tutti si conoscono, quindi, e molti sono
parenti. La politica, allora, è tipica dei piccolissimi borghi del
Bel Paese. Se poi per farsi eleggere – come è successo nel 2021 –
canditi mezzo paese, peggio mi sento.
Tuttavia
questa caratteristica non spiega completamente il secondo caso,
quello riportato da I due punti. Che riguarda più
propriamente l'assessore Annalisa d'Elpidio. Qui ha approfondito il
tutto Si.amo-Roseto, presieduta da Vanessa Quaranta e
rappresentata in consiglio comunale da Teresa Ginoble. Si.amo
ha scoperto che c'è un'associazione messa sù da quattro
ex-candidati pro-Nugnes nella lista dell'assessora D'Elpidio, ove ci
sarebbe anche una sua parente, che ha preso contributi per circa 50
mila euro per eventi - scrive Si.Amo – “svolti prima che
l'associazione nascesse”. In particolare, l'associazione risulta
costituita il 12 agosto 2024 e gli appuntamenti finanziati hanno
“avuto luogo tra il maggio 2024 e l'11 agosto 2024”. Per di più,
osserva ancora Si.Amo, l'assessore risulta aver deliberato in
merito. Si.amo teme che potrebbe esserci qualcosa di più
di un mero fatto di costume, che già non sarebbe lieve.
Ora,
è facile intuire quale sarà la risposta dell'amministrazione: è
tutto regolare e le iniziative in tema sono meritorie. Benissimo,
anzi malissimo. Perché se sono meritorie le iniziative, che
necessità c'è che dentro le società che le organizzano ci siano
gli assessori stessi (come nel caso dell'assessore Luciani,
fondatore-amministratore e poi, pare, solo socio di un'associazione
che si occupa di musica) o amici e parenti degli assessori, come dice
Si.amo nel caso della D'Elpdio? Sono buone iniziative, le fa
chi le deve fare e gli assessori fanno gli assessori, o no? Perché
devono esserci così vicini? Temono che restandone lontani le
associazioni non reggano? Le manifestazioni saltino? Davvero non si
capisce, insomma.
Ciò
detto, però, qual è il problema politico? Semplice, che
all'opinione pubblica non gliene importa nulla. Considera questi
atteggiamenti normali. Vi ha fatto il callo. Anche perché le cosiddette, chiamiamole così per farci capire, elite culturali cittadine,
accettano a loro volta tali comportamenti senza problemi. Come tutto
sommato li lascia passare grandissima parte dell'informazione
cittadina (tranne qualche eccezione, forse solo un paio appena).
La
domanda è: fino a che punto alla gente non importerà nulla? Queste
righe pensano fino in fondo. Però, siccome questi comportamenti
della politica amministrante sono ripetuti, se l'opposizione – o
anche soltanto una piccola parte di essa – vi batte di
continuo, ahi visto mai che qualche significativa porzione della pubblica opinione, che pur a tutt'altro pensa, non si svegli?
Ripeto,
queste righe non lo credono. Ma chi amministra, può contare sempre sull'indifferenza degli elettori? Boh, chi vivrà vedrà.