sabato 5 aprile 2025

Caro Marsilio, la sanità non va per altri motivi

Ha ragione il governatore Marsilio quando dice che le forme della protesta contro le tasse-sanitarie viste in opera al consiglio regionale di qualche giorno fa sono figlie di una vetero-sinistra d'antan. E si potrebbe anche aggiugere che la malsanità non è tutta colpa sua, dato che problemi c'erano eccome anche prima. Lui ha solo la responsabilità di non averli risolti, bensì aggravati.

Perché il problema non sono le liturgie della protesta, peraltro limitata, né la credibilità del centro-sinistra in genere sul punto. Il problema è che se tu semplice persona, normale cittadino, hai bisogno di un pronto-soccorso in troppi casi non vieni... soccorso! se non dopo un calvario di ore. E se ti prescrivono un esame specialistico, non lo ottieni se non dopo attese di mesi e mesi oppure se non ti rivolgi al privato a pagamento.

E questo, caro Marsilio, succede perché non c'è l'accesso nei reparti ospedalieri, dove i posti letto sono stati brutalmente tagliati. Per cui rimani dentro al pronto-soccorso, come vi fossi ricoverato, ma in condizioni spesso contrarie alla decenza. Non per colpa del personale sanitario, ma perché è bloccato di fatto l'accesso ai reparti ospedalieri. Come d'altro canto si crea lista d'attesa perché la medicina di base non funziona ed il medico ti manda a fare mille analisi (come si dice) anche se hai solo un raffreddore che un pò di anni fa si risolveva con una visita ed una compressa.

Se aggiungi che la Regione dà un tot di denaro alle Asl e quelle a fine anno ne spendono un tot più qualcosa a quanto pare senza che la Regione, lo Stato o nessun'altro se ne accorga, il quadro è bello che tracciato.

Ora, questo non è che si risolve dicendo che c'è ancora una sinistra che usa forme piuttosto folcloristiche di protesta. Si risolve aprendo le corsie degli ospedali e tornando ad una medicina di base che faccia diagnosi e cura e non solo compilazione di impegnative per analisi e accertamenti specialistici. Cose che quelli prima di Marsilio non hanno fatto e lui non ha fatto.

Tutto il resto sono chiacchiere. E quelle di Marsilio non sono meno inutili di certe proteste. Le une come le altre lasciando puntualmente spiccicato il tempo che trovano. Ahimé!

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)

ROSETO. Dalle contraddizioni di “Azione” al risentimento degli “azionisti” locali verso Si.Amo-Roseto. E c'è da chiedersi quanto il sovrappiù di cattiveria (politica) quotidiana giovi al consenso...

30 marzo. Parrocchiali con l'elmetto. Ma i calendiani rosetani, tutti chiesa & politica, che avevano velato con la bandiera della pace financo la facciata del Comune tre anni or sono, marciato tra Perugia ed Assisi osannando la pace senza se e senza ma, che ne pensano dei toni bellicisti (e Meloniani) del leader Carlo Calenda al congresso nazionale di Azione? E Pavone, che in Regione inalbera con i Cinque Stelle il cartello dimissioni verso il governatore abruzzese di Giorgia, desidera anche lui, come Calenda, distruggere i pentastellati tra l'altro qui anche di Rosaria Ciancaione?

31 marzo. Per 7 euro l'ora. Sindaco e Vice annunciano l'appalto, per circa 70 mila euro, della pulizia dei cimiteri. Come sempre la notizia passa in modo acritico. Eppure si tratta solo di 4 ore di lavoro giornaliere a turno su ognuno dei quattro cimiteri cittadini di operai pagati 7 euro l'ora, cioè due euro meno del salario minimo proposto a livello nazionale. E per questa paga, legale ma irrisoria, lavorando solo una volta la settimana per ogni camposanto, si dovrebbero pulire le aree esterne, tagliare l'erba, potare le siepi, disinfettare i bagni, togliere la cacca dei volatili, piantare fiori alla ricorrenza stabilita ed essere sempre presenti. Il che, oltre che tecnicamente improbabile, è anche moralmente ingiusto, specie per chi professa principi cattolici solidaristici.

1° aprile. Asilo PNRR. Raddoppia quasi il tempo concesso all'impresa per la demolizione/ricostruzione dell'asilo “M.Ventre” di via Manzoni, inserito nel famoso PNRR: da 366 a 647 giorni. Doveva esser pronto a novembre scorso lo sarà, forse, per settembre prossimo. Immaginate fosse un edificio privato: sarebbero scattate mille penali. Ma siccome è un asilo pubblico tutti zitti. Evidentemente non interessa a nessuno.

2 aprile. “Comune di pace”. E poi un Comune ove l'Azione di Carlo Calenda vice-amministra, tipo Pineto ad esempio, sembrerebbe attardarsi in vecchi concetti pacifisti ormai ampiamente superati dalla politica del leader nazionale del partito, che evidentemente non ha avvertito in periferia del nuovo corso.

3 aprile. Risentimento costante. Se il regolamento non serve a niente e nulla cambia, perché appellare la sentenza che lo riguarda sciupando soldi del Comune, cioè di tutti noi? Questa la domanda di Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe circa la vexata quaestio del regolamento consiliare. La risposta è stata una paginata di attacchi, una furiosa litigata a mezzo comunicato della maggioranza soprattutto contro Teresa Ginoble ed il ginoblismo. Insomma, ma che vogliamo fare? indire una Giornata Cittadina del Risentimento?

4 aprile. Le buche degli altri. Un consigliere colognese, che in teoria dovrebbe occuparsi di Frazioni, Vincenzo Addazi, local dirigente di Azione, deplora le buche sulle strade provinciali nate dopo le recenti piogge. Peccato le vie comunali, in piena città, si riempiano di fango alla minima pioggia causa la collina che il Comune co-amministrato dal consigliere Addazzi ha permesso di sbancare alla base per far spazio a nuovi villini. Ma di questo né Addazi né i colleghi di Addazi si sono mai neanche lontanamente preoccupati.

N.b: i frollini vengono chiusi in redazione, pardon messi in forno, alle ore 22:00 circa del venerdì. Sono commestibili, cioè disponibili per i lettori, dalle ore 7:00 circa del sabato. Aurevoir


sabato 29 marzo 2025

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)

ROSETO. Torna alle cronache, grazie ad una parte della stampa teramana, la vecchia questione del conflitto (politico) degli interessi. Ma nella settimana c'è anche altro. Ad esempio...

23 marzo. Obiettivi centrati. Dichiara di aver centrato quasi tutti gli obiettivi del programma, il sindaco Nugnes al quotidiano Il centro. E c'è da credergli. A patto che per obiettivi s'ntendano il disastro urbanistico del lungomare, la compromissione del paesaggio del giardino della Villa, la mancanza di una sala teatrale in città, l'incapacità ad elaborare una che sia una proposta realistica in grado di salvare le aree pianeggianti del Borsacchio. Se tali erano gli obiettivi, non ne ha mancato uno.

24 marzo. A proposito di trasparenza. Affiorano all'albo pretorio gli atti per i quali, giorni prima, il sindaco ha richiesto e ottenuto rilevanza di notizia. E l'ordinarietà si sostiuisce alla pretesa notiziabilità. Con un'aggravante: la cosiddetta trasparenza, in nome della quale si pretende protagonismo mediatico, si sostanzia in centinaia di pagine burocratiche allegate agli atti medesimi: sfido quanti cittadini le leggano e, soprattutto, ne capiscano qualcosa. A proposito di trasparenza.

25 marzo. Politica dei due forni. Il consigliere regionale forse più vicino al professor D'Amico, quello per la cui elezione l'allora candidato del centro-sinistra si spese personalmente scendendo anche a Roseto per esclusive foto-social con tanto di torta, il fedelissimo Enio Pavone di “Azione” cioè, non solo si diffonde in ampi riconoscimenti (e non è la prima volta) verso le aperture della maggioranza Marsilio, ma vota anche in modo diverso dall'opposizione (e non è la prima volta). Il professor D'Amico che ne dice?

26 marzo. Sconto di 2 euro. Si accontenta di uno ribasso del 2 per cento (2 euro ogni 100 di importo) il Comune nell'aggiudicare alcuni lavori per un campetto di quartiere (ma anche il 7.4 della palazzina per il centro dell'impiego non spicca certo per essere uno scontone). Intanto la chiesa di Montepagano non si capisce se abbia o meno l'agibilità parziale. Ed il Pd interroga sul perché ancora non si pone mano alla Casa di comunità già distretto sanitario che dir si voleva. Ma il sindaco risponde a strettissimo giro: la firma per far partire i lavori è giunta proprio mentre il Pd diffondeva la notizia dell'interrogazione. Conicidenze!

27 marzo. Custodia o gestione? Riemerge uno dei vari casi passati alle cronache come conflitto d'interessi. Grazie ad alcuni organi di stampa teramani ed all'affondo di Si.Amo-Roseto. Ed a margine si nota una questione: lo stadio Fonte dell'Olmo è dato in custodia o in gestione? Un documento del dicembre 2023, poi confluito in un atto ufficiale, usa la parola gestione.

28 marzo. Distrazione cercasi. Dal Palazzo si prova a distrarre l'opinione pubblica con notizie di secondaria, terziaria, quartaria... nessunaria importanza. Tipo, chi partecipa alle riunioni di chi.

N.b: i frollini sono stati chiusi, pardon messi in forno, alle ore 22:00 di venerdì 28 marzo. Saranno disponibili per i consumatori, ehm lettori, dalle ore 7:00 di sabato 29 marzo. Aurevoir

mercoledì 26 marzo 2025

Ariecco il conflitto degli interessi

in primo piano, l'assessora D'Elpidio
ROSETO. Come un fiume carsico, ogni tanto – soprattutto grazie ad una parte della stampa teramana – riaffiora una caratteristica peculiare della politica amministrante il comune di Roseto, quello che in gergo suol definirsi con il termine amichettismo, o più storicamente nepotismo, se si vuole.

Così questa mattina il sito de I due punti, di Giancarlo Falcone e quello di Certastampa, hanno pubblicato due note di cronaca (i link li trovate anche su Roseto eclettica), che potrebbero inserirsi nel filone. Argomenti poi commentati in giornata da Fratelli d'Italia, Lega e Siamo-Roseto con rispettive note critiche.

Di cosa si tratta? Uno, quello riportato da Certastampa, riguarda l'uso del principale campo di calcio cittadino, dal quale una società sportiva si è sentita esclusa. E da quell'esclusione ha percepito una posizione di potere da parte di un altra entità associativa, che quel campo ha in custodia dal Comune e che è rappresentata da persone vicine all'amministrazione civica, militanti in liste politiche di appoggio, con candidature alle spalle nelle stesse liste. E qui si apre un problema. La sensazione ovvero di un canale diverso, più confortevole per chi è considerato prossimo al potere politico municipale rispetto a chi non lo è, o lo è di meno. E bello non è.

V'è da considerare, però, che Roseto è sì una cittadina di 26 mila abitanti, ma questi sono sparsi per nuclei o quartieri. Il centro-centro, la zona spiaggia per capirsi, d'inverno non saranno più di 6-7 mila. Tutti si conoscono, quindi, e molti sono parenti. La politica, allora, è tipica dei piccolissimi borghi del Bel Paese. Se poi per farsi eleggere – come è successo nel 2021 – canditi mezzo paese, peggio mi sento.

Tuttavia questa caratteristica non spiega completamente il secondo caso, quello riportato da I due punti. Che riguarda più propriamente l'assessore Annalisa d'Elpidio. Qui ha approfondito il tutto Si.amo-Roseto, presieduta da Vanessa Quaranta e rappresentata in consiglio comunale da Teresa Ginoble. Si.amo ha scoperto che c'è un'associazione messa sù da quattro ex-candidati pro-Nugnes nella lista dell'assessora D'Elpidio, ove ci sarebbe anche una sua parente, che ha preso contributi per circa 50 mila euro per eventi - scrive Si.Amo – “svolti prima che l'associazione nascesse”. In particolare, l'associazione risulta costituita il 12 agosto 2024 e gli appuntamenti finanziati hanno “avuto luogo tra il maggio 2024 e l'11 agosto 2024”. Per di più, osserva ancora Si.Amo, l'assessore risulta aver deliberato in merito. Si.amo teme che potrebbe esserci qualcosa di più di un mero fatto di costume, che già non sarebbe lieve.

Ora, è facile intuire quale sarà la risposta dell'amministrazione: è tutto regolare e le iniziative in tema sono meritorie. Benissimo, anzi malissimo. Perché se sono meritorie le iniziative, che necessità c'è che dentro le società che le organizzano ci siano gli assessori stessi (come nel caso dell'assessore Luciani, fondatore-amministratore e poi, pare, solo socio di un'associazione che si occupa di musica) o amici e parenti degli assessori, come dice Si.amo nel caso della D'Elpdio? Sono buone iniziative, le fa chi le deve fare e gli assessori fanno gli assessori, o no? Perché devono esserci così vicini? Temono che restandone lontani le associazioni non reggano? Le manifestazioni saltino? Davvero non si capisce, insomma.

Ciò detto, però, qual è il problema politico? Semplice, che all'opinione pubblica non gliene importa nulla. Considera questi atteggiamenti normali. Vi ha fatto il callo. Anche perché le cosiddette, chiamiamole così per farci capire, elite culturali cittadine, accettano a loro volta tali comportamenti senza problemi. Come tutto sommato li lascia passare grandissima parte dell'informazione cittadina (tranne qualche eccezione, forse solo un paio appena).

La domanda è: fino a che punto alla gente non importerà nulla? Queste righe pensano fino in fondo. Però, siccome questi comportamenti della politica amministrante sono ripetuti, se l'opposizione – o anche soltanto una piccola parte di essa – vi batte di continuo, ahi visto mai che qualche significativa porzione della pubblica opinione, che pur a tutt'altro pensa, non si svegli?

Ripeto, queste righe non lo credono. Ma chi amministra, può contare sempre sull'indifferenza degli elettori? Boh, chi vivrà vedrà.

sabato 22 marzo 2025

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)

ROSETO. “...Quando i palazzoni saranno freschi di vernice il popolo plaudirà... Poi, dopo qualche anno, verrà fuori il beton-brut, ma il popolo si sarà già spellato le mani”

15 marzo. Prg aspetta pure. Annuncia un complicato giro che dovrebbe portare entro l'anno al nuovo piano regolatore, l'assessore ombra all'urbanistica (ombra molto lunga), Enio Pavone. Lui dice in nome della partecipazione. Di fatto, però, si finirà per tirarla per le lunghe. Ma che importa? dopo tutto, il piano regolatore si aspetta solo (!) da un quarto di secolo.

16 marzo. Palazzoni a mare. Deciderà il 25 settembre prossimo il Consiglio di Stato sui palazzoni a mare. Ma qualunque decisione sarà (circa la quale i frollini non nutrono fiducia alcuna), la sorte del lungomare è segnata. Perché al concetto di casa a mare si è sostituito (e sempre più si sostituirà) l'anonimo stile dei condomini. Ma quando questi saranno freschi di vernice e magari inaugurati in fascia tricolore e porpore benedicenti, il popolo plaudirà, perché gli sembreran belli. Poi, dopo qualche anno di salsedine, verrà fuori il beton-brut, ma il popolo avrà già plaudito. Occorreva un vincolo architettonico alla bellezza sul lungomare. Ma purtroppo nessun tar o consiglio di stato potrà mai darlo.

17 marzo. Ed io ti taglierò... nastro a primavera... (2027). Rotoli di nastri (tricolore) incroceranno le sforbiciate nella primavera 2027, casual data d'elezioni. Se va bene, infatti, si avrà qualche nuova scuola, un nuovo sottopasso della stazione ed anche il pontile ri-pavimentato, ri-parapettato, ri-illuminato, ri-arredato. Secondo un elaborato redatto dal Comune nel quale son previste spese di progettazione per circa 130 mila euro, nonostante l'amministrazione sostenga di essersi avvalsa anche di un progetto di idee a sua volta acquisito con non lieve esborso di denaro proprio dal Comune.

18 marzo. 39 mila euro per un piano inutilizzabile. Non è stato mai presentato il ricorso al capo dello Stato contro il taglio della riserva Borsacchio, cui era solenne impegno davanti al consiglio comunale intero. In compenso sono stati pagati 39 mila euro per la redazione di un piano (PAN) della Riserva inutilizzabile stante la revisione dei confini. A proposito: ma il redigendo piano regolatore by-Pavone cosa prevede nelle aree ex-borsacchio?

19 marzo. Le scuole e la Villa. Ma quando la smetteranno di considerare il giardino della Villa comunale come fosse un prato alberato del sottoscala di una qualsiasi scuola d'infanzia o una palestra d'esercizio per muscolosi ambientalisti tuttofare? Ci mancava pure la festa del papà. Ma è così difficile capire che li occorre solo ricostituire la quinta alberata del vialetto d'ingresso e ripiantumare solo l'edera rampicante nei vuoti della recinzione? Che non puoi mettere meli e peri et similia tra l'altro a vanvara (un metro e mezzo fuori scala da un lato, ad esempio) perché quando perdono le foglie si perde l'effetto prospettiva? Che non lo capisca l'assessore alla cultura passi, è troppo impegnato per la Romani, la biblioteca, i buoni-mensa e gli happening musicali, ma che non se ne rendano conto le scuole è sconsolante.

20 marzo. La notizia la fa lui. Il sindaco ha una fortuna: qualsiasi cosa dice, il giorno dopo (o subito appresso) diviene notizia. Anche se parla di oscuri regolamenti che nessuno conosce. Stranamente, però, ha deciso non facesse notizia la sua ordinanza di chiusura di pozzi presuntamente velenosi. Lui non ne ha fatto notizia. E notizia non è stata.

21 marzo. Far-west vie interne. Non solo sosta selvaggia, ma anche velocità sfrenata. Persino ai frollini è stato raccontato di persone (soprattutto anziani e bambini) e bici a propulsione umana, che hanno rischiato d'essere investiti nelle strette vie del centro ove i marciapiedi sono una striscia come un bastone d'ombrellone. Ma possibile, perdincibacco, che dove non servono, dove son buoni solo a dar fastidio a qualche povero cristo che si distrae senza far male nemmeno ad un farfalla, è pieno di limiti e divieti e dove occorrono non ci sono o non vengono fatti rispettare. E che diamine! Ma sempre il mondo alla rovescia deve piacere alle leggi?

N.b: i frollini sono stati chiusi, pardon messi in forno, alle ore 22:00 di venerdì 21 marzo. Saranno disponibili per i consumatori, ehm lettori, dalle ore 7:00 di sabato 22 marzo. Aurevoir

sabato 15 marzo 2025

Frollini flash (cronaca friabile della settimana)


ROSETO. a-script: i frollini sono stati chiusi, pardon messi in forno, alle ore 22 di venerdì 14 marzo. Saranno disponibili per i consumatori, ehm i lettori, dalle ore 7:00 di sabato 15 marzo. Aurevoir

9 marzo. Dài Francesco, sei tutte noi! Altro che conflitto d'interessi. Altro che scuola Romani o biblioteca; musiche estive o buoni-pasto; buco paesistico alla Villa o alberi a casaccio piantati a caso. Dovevate vederlo il dottor Luciani, pluriassessore della Giunta Nugnes, ammirato ed applaudito al Premio Donna. Messaggio chiarissimo: non solo il suo (detto) conflitto d'interessi cade nell'ovvia indifferenza dell'opinione pubblica generale, ma è pienamente accettato, anzi considerato normalissimo, negli inner circle culturali cittadini.

10 marzo. Meno 360 mila euro. Mentre si acquista un suv-fuoristrada da 2.500 di cilindrata per il modico prezzo, a noleggio, di 63 mila euro, la ragioneria dell'Ente determina nel settore di bilancio della polizia municipale ben 359 mila euro di residui passivi. Vale a dire, a fronte di zero, diconsi zero euro, da incassare come residuo dell'an passato, se ne devono ancora pagare circa 360 mila. Insomma, si è andati larghi con le previsioni!

11 marzo. Timing perfetto. Ma allegria, è facile che per le elezioni del 2027 avremo la stazione dei treni rinnovata. Intanto abbiamo cominciato ad annunciarla. Per creare un po' di suspance. In attesa della nuova stazione, tuttavia, il sito internet municipale svela un altro tipo di timing. L'associazione di cui l'assessore Francesco Luciani è stato fondatore e dirigente (all'inzio), quindi socio (secondo le opposizioni) ha beneficiato (oltre al contributo di 15 mila-45 mila nel triennio per l'evento musicale estivo e l'affidamento da 17 mila euro – al momento sospeso – per la biblioteca), anche di una sovvenzione di 15 mila euro nell'ambito dei festeggiamenti natalizi. Il relativo pagamento è apparso appunto oggi sull'albo pretorio.

12 marzo. Se fanno come il campanile “'st'apposte”! Riapre a metà la chiesa di Montepagano, il cui torrino fu colpito da un fulmine sei mesi or sono. Ma così, teme Simone Aloisi, ex-consigliere comunale Pd paganese, funzione e fruizione dei contenuti artistici sono compromessi. Si spera allora la chiesa non segua il campanile, ingabbiato da circa due anni con ritardi notevoli nei lavori condotti della Sovrintendenza sui quali ritardi il Comune, nella sostanza, nulla obietta.

13 marzo. Alla musica il 28 per cento più delle strade. Il Comune dirama un avviso pubblico ed invita le associazioni che vogliono organizzare manifestazioni estive a farsi avanti. Tranne, è da pensare, per qualcuna di codeste già da tempo assegnata, tramite affidamento diretto con tanto di delibera amministrativa. Ed talmente rilevante, detto affidamento, che supera del 28 per cento nel suo totale la cifra che si vanta di aver riservato alla manutenzione delle strade secondarie: 77 mila di quelle contro 60 mila di queste. Insomma, per le strade poderali 3 euro al metro lineare (poco più di due caffè al metro), per la musica e gli eventi relativi 59.231 caffé, tanto per restare nel paragone!

14 marzo. Ola for sindaco. Applauso preventivo in favore del sindaco Nugnes da parte dei giovani studenti che formano la quasi totalità del pubblico di un convegno in tema di rifiuti. Ed i frollini si sentono subito a disagio. Anche perché il pagamento della raccolta rifiuti è obbligatorio per legge, quindi il guadagno delle aziende del settore pressocché sicuro, ed anche se non ti piace il servizio devi pagare lo stesso. Ora, essere obbligato a pagare e poi sentirsi genericamente parlare di incivili a proposito di chi getta i rifiuti dove non si dovrebbe non avendolo tu frollino mai fatto, è come vedersi incolpato ingiustamente di quel che non va mentre reggitori del servizio e della politica si prendono la ola per quel che va. E no! i frollini non ci stanno. Ed infatti hanno salutato e se ne sono andati.

venerdì 14 marzo 2025

Chi ha vinto e chi ha perso sul regolamento

ROSETO. Allora, come è finita (per ora) la battaglia sul regolamento del consiglio comunale? Vediamo. Nel febbraio di un anno fa, se ben ricordo la data, i consiglieri Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe, pagando – bisogna ricordarlo sempre – il ricorso di tasca loro, avevano vinto per ko tecnco, per dirla con gergo pugilistico. Con vittoria anche delle spese, come si dice. Quindi totale successo.

Ma che è capitato? Queste righe, tra ieri ed oggi, parlando e riflettendo, si sono formata la seguente idea. Che non pretende naturalmente di essere presa per oro colato, ma ritiene possa essere dibattuta.

Dopo la prima sentenza ovvero è capitato che la maggioranza ha cominciato ad applicare di nuovo il regolamento che c'era prima delle modifiche. E questo reggeva in qualche modo le deliberazioni. Se i ricorrenti avessero voluto tirare maggiori (e legittime) conseguenze politiche dalla loro vittoria, dovevano avere la possibilità anche di invalidare qualche deliberazione. Allora hanno chiesto che il vecchio regolamento venisse approvato di nuovo, sostenendo che era decaduto. Se la maggioranza avesse acconsentito, avrebbe implicitamente ammesso che si deliberava in assenza di regolamento. Quindi la maggioranza non poteva acconsentire pena la messa in discussione dei deliberati.

A quel punto, cosa ha scelto la maggioranza? Ha scelto si di riapprovare il regolamento, ma modificandolo con degli emendamenti. Di nuovo a colpi di maggioranza, cioè d'imperio. Di qui il nuovo ricorso al Tar di Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe, cui si è unito anche Nicola Petrini.

Il Tar, qualche giorno fa, ha dato di nuovo ragione ai ricorrenti, ma di fatto, per una questione di termini del deposito degli atti. Termini che però sono essi stessi nel regolamento. Da cui il ragionamento della maggioranza: siccome per accogliere il ricorso i motivi vengono tratti dal regolamento impugnato, questo è in vigore e perciò non andava riapprovato (per la verita la sentenza lascia aperto anche il dubbio che forse poteva anche essere emendato). Con la non secondaria conseguenza che le deliberazioni sarebbero salve.

Quale la conclusione di tutto questo? Che se la prima vittoria era per Ko la seconda è ai punti. È sempre una vittoria nel senso politico, ma non utilizzabile tecnicamente. Questo pare il sunto a queste righe. Aggiungendo, però, che Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe, ed anche Nicola Petrini, hanno agito rimettendoci i propri soldi contro quello che hanno ritenuto un sopruso da parte di un'amministrazione che vuole fare, e fa, un po' quello che vuole. E questo gesto non è consueto e perciò andrebbe apprezzato davvero e senza infingimenti.

Caro Marsilio, la sanità non va per altri motivi

Ha ragione il governatore Marsilio quando dice che le forme della protesta contro le tasse-sanitarie viste in opera al consiglio regionale d...