ROSETO.
"...Sarebbe come se
io prestassi la mia macchina ad un altro perché ci va in giro lui e
gli pagassi pure la benzina..."
40 foto per il 4 Novembre.
Quanto contano le celebrazioni del 4 Novembre nella fabbricazione del
consenso di sindaci e amministratori locali? Bisognerebbe chiederlo
agli esperti di sondaggi. Ma la sensazione è che valgono molto più
di quel che appaia. Almeno in determinate nicchie d'influenza.
De Annuntis c'è. La
trigonometria, ovvero la matematica che studia i rapporti tra gli
angoli, si applica anche in politica? Forse si. Così abbiamo
l'assessore regionale Umberto de Annuntis (Fratelli d'Italia) che non
sfugge quasi mai ai pubblici riconoscimenti degli amministratori
rosetani di “Azione” (per la verità soprattutto del pro-sindaco,
Angelo Marcone, che è l'unico che di “Azione” non è), a causa
delle sue supposte benemerenze amministrative circa milioneuri
finanziamenti per porti, scogliere e quant'altro: tutto delegato alla
gestione appaltante municipale. Come dire, v'è anche un Fratelli
d'Italia in Regione che non punta affatto angoli in direzione
lido delle Rose.
Semafori spenti e risolini istituzionali.
Intanto si è registrata una strana storia sui semafori. Quando
Teresa Ginoble (Si.Amo-Roseto) chiese chiarezza in consiglio
comunale, sindaco e presidente d'Aula non trattennero sprezzanti
risolini. Poi, nel ponte di Ognissanti il semaforo di S.Lucia
è rimasto spento malgrado abbia l'occhio-spia, mentre quelli di
Voltarrosto già erano storicamente fuori servizio. Ma come,
in questo caso non v'è pericolo? Solo l'incrocio di Cologna
Spiaggia è pericoloso? Effettivamente farebbe sorridere, ma
possibilmente non dagli scranni più alti dell'Aula consiliare nell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali.
Regolamento e dintorni. Ma
se dici (ed in parte è vero) che alla gente del regolamento delle
sedute consiliari non importa nulla, allora perché quando l'atto è
portato in causa chiami un principe del Foro teramano, con relative
spese a carico di quel popolo che non gli importa niente? Se
hai fiducia nei tuoi uffici (e nella circostanza un peso enorme hanno
avuto i pareri della segreteria generale) vai avanti con l'avvocatura
municipale e non temere di perdere. O no?
Teramo-Mare. Gli
ambientalisti temono invece che, in caso di piena, il Tordino
inghiotta il progettato ultimo tratto della Teramo-Mare. Perciò
dicono no alla sua costruzione. Anche l'onorevole Sottanelli (e con
lui tutta l'amministrazione civica) dice no. Ma lui, più concretamente,
teme che la strada inghiotta i terreni agricoli di pregio di molti
suoi elettori. Ed oltretutto, se per aspettare che la strada venga
travolta dalla piena bisogna aspettare, appunto, la malaugurata
ipotesi, per metter-sotto gli orti colognesi bastano i cingoli delle
ruspe. Da scongiurare ad ogni costo, secondo i rappresentati del
partito del fare!
Palasport: prima aggiustiamo poi
privatizziamo. Nel 2017 lo volevano privatizzare. Nel
2022 ci hanno ripensato. Nel frattempo è rimasta in piedi una
consulenza (affidata al dottor Roberto Zitti), la quale dice, nella sostanza, che puoi privatizzare, ma al
privato al quale lo concedi devi dare anche un contributo pubblico di
23 mila 500 euro l'anno se no non conviene. Tuttavia, visto che nel
frattempo la Regione guidata da Marco Marsilio ha mandato 2 milioni di
euro per aggiustare la struttura, intanto il palasport lo teniamo
noi (noi-Comune) e dopo, una volta rimesso a nuovo, vediamo.
Ma sì! sperando che dopo, quando daremo in concessione, non diamo al privato pure i soldi per gestirlo. Perché se no sarebbe come se
io prestassi la mia macchina ad un altro perché ci va in giro lui e gli pago pure la benzina!