ROSETO. Personalmente indispettiscono le cerimonie di taglio-nastri. Perché penso che le opere pubbliche, realizzate con i soldi delle tasse dei cittadini, siano un atto dovuto; un obbligo per chi ricopre cariche elettive, di cui non c'è motivo di vantarsi o farne propaganda. Cosi come non piace un sindaco, come Mario Nugnes, che canta, balla e suona, per di più a feste patrocinate da capitani d'industria dalle quale, per ovvi motivi di separazione tra politica ed economia, sarebbe a mio modo di vedere ovvio rimanesse tra il pubblico.
Ma queste mie sensazioni sono solo mie, pienamente isolate. E poi io appartengono ad un altro secolo. Perché alla persone di oggi, alla cosiddetta gente, questi comportamenti piacciono, li apprezza. Anzi, sono motivo di consenso e ammirazione. Perché? Per un motivo semplice: perché scatta l'identificazione del politico con i divi dello spettacolo e dello sport. Ed i divi/dive dello spettacolo e dello sport piacciono. Perciò il sindaco che riesce ad associare la propria immagine a loro fa bingo.
Così come per i nastri interviene un altro fattore. A farci caso queste cerimonie vengono organizzate, proprio tecnicamente, quasi come delle feste di compleanno allargate. Ed oggi i compleanni sono diventati un momento di spettacolo, con animazione e quant'altro (dove prendano i soldi per farli non so, ma tant'è). Allora ecco che il taglio-nastri passa come una sorta di compleanno pubblico. E piace, piace tantissimo.
Di conseguenza fa bene Mario Nugnes a cantare, ballare, suonare e tagliare nastri: è una componente fondamentale del suo successo elettorale. Che a me non piaccia, giustamente, non deve interessare nulla a lui: io non voto e se voto, ho un solo voto a disposizione: quindi non conto.
Ah, piccolo dettaglio: se poi strade e marciapiedi sono malridotti, in fondo, non frega nulla a nessuno.
Evviva Mario allora e la sua politica spettacolo!
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