Tagliar nastri che passione! È dunque del lunedì 14 l'inaugurazione del “nuovo” consultorio familiare. Che nuovo non è, bensì sede provvisoria and periferica aperta 410 giorni dopo l'allontanamento del servizio a 15 chilometri della città. Nella cerimonia, tanta indifferenza per i disagi arrecati agli utenti negli ultimi 14 mesi e tantissima gloria cantata per i protagonisti politici intervenuti. Cui si è unito, per l'occasione, anche Paolo Gatti, consigliere regionale di Fratelli d'Italia. Il che conferma questa stranezza della politica locale: l'esser vista con occhio benevolo da Fratelli d'Italia regionale, che non ha mai spento in realtà la fiamma della considerazione per le gesta dell'amministrazione rosetana a guida “Azione”.
Ma tra tutti, la palma d'oro del protagonismo politico per l'occasione, va senza dubbio ad Enio Pavone, consigliere regionale di “Azione”, immancabile ai tagli dei nastri della sua Roseto, quasi ne fosse rimasto sindaco come dieci anni fa. Pavone, nella vicenda del consultorio, non ha avuto alcun merito particolare. Non si accorse nell'agosto del 2023, esattamente come il suo sindaco Nugnes e la sua presidente d'Aula Gabriella Recchiuti (anche lei sempre presentissima alle cerimonie inaugurali) che la Asl stava per sfrattare il vecchio consultorio causa lavori. Non predispose nessuna alternativa tempestiva. In consiglio comunale, nell'autunno del 2023, proclamò che i lavori per la sede provvisoria dovessero concretizzarsi entro Natale. Guarda caso sono arrivati dieci mesi dopo il suo auspicio. In pratica, il suo contributo al taglio del nastro, è stato quello di polemizzare con chi aveva protestato per l'evitabilissimo trasferimento durato 14 mesi. Ma tant'è: lui è apprezzato (dai suoi elettori) per l'immarcescibile vis polemica.
C'erano una volta gli alberghi! Intanto, da un convegno sul turismo al Palazzo del Mare, tra le altre cose, vien fuori che il mestiere di albergatore non sarebbe più ormai tanto remunerativo. Il turismo cambia, infatti e gli alberghi tradizionali non tirano più. Sarà per questo che il Comune concede a più non posso cambi di destinazione d'uso, lasciando trasformare gli ex-alberghi del lungomare in appartamenti di lusso destinati ad una clientela vip? In ogni caso ciò contribuisce a cambiare, in peggio, molto in peggio, il volto della città.
Defibrillatori out. Città, inoltre, dove ormai da mesi e mesi i defibrilatori donati al Comune da un'associazione privata sono “incartati” con sacchi di plastica nera che nascondono il loro fuori uso. Fratelli d'Italia è tornata a denunciare il caso. Soprattutto dopo che il Comune, qualche settimana prima, aveva diramato il solito proclama di successo annunciando la riattivazione dei sistemi di salvataggio cardiaco. Senonché, pare che l'affidamento manutentorio riguardi appena gli apparecchi in alcuni spazi pubblici o aperti al pubblico ove devono stare per forza in virtù di una norma specifica. Nessun merito quindi, semmai solo parziale adempimento.
Però, il pro-sindaco... Ed intanto, mentre il borgo di Montepagano sogna felice e contento il ritorno, per la terza volta, di elfi e magie nella nuova edizione del “Borgo Incantato”, il pro-sindaco, Angelo Marcone, con una sola frase sul suo profilo social impallina in un sol colpo tre anni di spot trionfalistici del suo sindaco: “Tutto quanto fatto non basta: dobbiamo fare di più”, afferma. Ed a chi lo dice, il buon Angelo, di fare di più se non al sindaco Nugnes che, per parte sua, ricorda ogni giorno che tutto va bene madam la Marchesa? A voler prendere a prestito il linguaggio che il senatore Renzi riserva a Giorgia Meloni, si potrebbe derivar in termini politici che l'influencer n.2 parla a nuora affinché l'influencer n.1 intenda. Poi, se sia un feu de paille (fuoco di paglia) o qualcosa in più sol il doman dirà. Perché anche quello è un gioco di prestigio: politico!
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