venerdì 28 giugno 2024

L'aumento della tassa dei rifiuti passa nonostante le assenze

ROSETO. Aumenta. Aumenta sempre la tassa dei rifiuti. Ogni anno sale. Lo scorso anno ci chiesero 1.5 punti in più. Quest'anno ci chiedono altri 2.6. Abbiamo versato al Comune 6 milioni e 300 mila euro per tenere questo servizio, gliene dovremo dare 160 mila in più. E l'anno prossimo, hanno già messo le mani avanti, altri 160 mila ancora.

Ma c'è una novità politica. Quest'oggi l'aumento della tassa, quello che il vecchio ministro Tremonti chiamava il mettere le mani nelle tasche (fiscali) dei cittadini, è passato con il voto di meno della metà dei consiglieri: 8 su 17. Al momento della chiama mancavano infatti tre consiglieri di maggioranza. La cui assenza ha costretto ad una seduta di seconda convocazione. Assenza tecnica e non politica, è stato detto. E si può credere, visto che trattasi di consiglieri da tripla A quanto fedeltà politica verso il sindaco. Ma comunque assenza: tecnica o non tecnica è un dato.

Di qui la particolarità di questa seconda convocazione. Dove invece di nove consiglieri ne bastano sei per la validità delle sedute. Un po' come le assemblee condominiali, ove è prassi piuttosto diffusa andare in seconda convocazione, come si dice. Soltanto che i regolamenti condominiali sono in genere più garantisti nei confronti dei condomini di quanto non lo siano i regolamenti municipali e le leggi italiane nei confronti dei cittadini. Infatti, nelle assemblee condominiali, anche se riesci a tenerle con un terzo dei partecipanti, serve poi sempre la maggioranza assoluta per le decisioni. Al Comune no: è più facile: basta una minoranza un po' meno minoranza della... minoranza!

Del resto, uno degli assenti oggi, svolge come lavoro proprio quello di capo-condomino. Sapeva benissimo perciò che la sua mancanza era del tutto ininfluente. Le tasse sono riusciti ad aumentarle lo stesso.

domenica 23 giugno 2024

Il regolamento lo facciamo come diciamo noi. E basta!

ROSETO. “Altro che città della gentilezza! Hanno preso una nostra proposta, l'hanno stravolta, secondo noi in modo illegittimo, e poi se ne sono anche in parte approriati”. È rimasta sconcertata “Si.Amo-Roseto” ed i consiglieri Di Giuseppe, Petrini e Teresa Ginoble, di quanto accaduto in consiglio comunale circa il regolamento dell'assemblea.

Ma per capire bisogna tornare a più di un anno fa. Quando il sindaco Mario Nugnes, la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti e tutta la maggioranza di “Azione” decisero di cambiare il regolamento d'Aula a colpi, appunto, di maggioranza. Senza mediazione. Senza nessun dialogo, pur trattandosi di “regole” che dovrebbero essere condivise.

Anzi, fecero di peggio. “processarono” in una sedicente conferenza stampa il consigliere di Fratelli d'Italia, Francesco di Giuseppe, che aveva formulato numerosi emendamenti. Una seduta incredibile, in cui tranquilli padri e madri di famiglia, appartenenti ad un partito che si dice moderato come “Azione”, non si fecero scrupolo di dipingere come non si dovrebbe dipingere nessuno, sul piano del rispetto concreto, il consigliere di Fratelli d'Italia, che stava esercitando il suo ruolo democratico.

È da quel gesto, che per la sua eclatante portata politica non poteva non esser noto al segretario regionale di “Azione”, ovvero Giulio Sottanelli, che mai ne prese le distanze; da quell'episodio mai visto prima nasce tutto. Nasce un regolamento imposto con i voti della sola maggioranza e rigettato dal Tribunale amministrativo (TAR), cui nel frattempo si erano rivolti Teresa Ginoble (Si.Amo-Roseto) e lo stesso Di Giuseppe, con una sentenza pesantissima dove veniva dimostrato “l'eccesso di potere” e, di fatto, rigettata la tesi avallata dalla segreteria generale dell'Ente, circa la trattazione degli emendamenti.

Da quel vulnus sostanziale di democrazia non si è mai usciti. Perché, sempre “Si.Amo-Roseto" e Fratelli d'Italia, hanno riproposto, nell'ultimo consiglio comunale, il ripristino formale del vecchio regolamento in modo da ridargli piena validità. Ma ancora una volta, come la prima volta, come niente fosse successo, la maggioranza ha fatto di testa sua, stravolgendo la proposta e “riapprovandosi” un regolamento come piace a loro. Di qui l'inevitabile l'annuncio di un nuovo ricorso al TAR.

Cosa dice dunque politicamente la questione? Che c'è una pervicace volontà della maggioranza, del sindaco e della presidente del consiglio comunale di non mediare; di andare avanti a testa bassa costi quel che costi, incontrando finora censure nette dal TAR. Un radicalismo, un massimalismo, un furore ideologico di autosufficienza impressionante. E Giulio Sottanelli sta a guardare. 

Ma è questa, caro onorevole, la politica moderata di “Azione”? Perché qui non stiamo parlando solo di un episodio, qui parliamo della politica del suo partito.

mercoledì 19 giugno 2024

Musica, giovani, cultura: a Giulianova

GIULIANOVA. Si articola in quattro momenti, tutti di pregio musicale indiscusso, il “14° concorso musicale Italia Award”, in programma a Giulianova dal 21 al 23 giugno, presentato questa mattina nella cornice di piazza Buozzi del “Paese”, che è poi il nome che familiarmente prende la parte alta di Giulianova. In realtà uno dei momenti, quello più propriamente on-line, di questo evento di musica internazionale, si è gia avuto in aprile, con la partecipazione di oltre cento concorrenti. Quindi – come ha detto il Maestro Renzo Ruggieri, fisarmonicista e direttore del concorso – vi sarà ora la parte dedicate alle scuole (medie soprattutto), i concerti dal vivo e la premiazione conclusiva.

Nutrita la presenza internazionale, con artisti provenienti un po' da tutti i continenti, ed un occhio particolare all'oriente ed alla Cina, dove – ha riferito sempre il maestro Ruggieri – si nota un gran fermento nell'ambito della musica classica. Musica classica che a Giulianova si arricchisce dell'opera anche di una associazione abbastanza recente, ma molto attiva a livello territoriale e tra i giovani: la “Nota Fulgens”, questa mattina rappresentata dalla presidente Susy Paola Rizzo, intervenuta anche a nome della vicepresidente, Stefania Pompeo. La contaminazione jazz è venuta in luce, invece, da Enrico Robuffo, con la “Giulianova Jezz”.

Numerose, inoltre, le collaborazioni con realtà associative locali, ma anche con il conservatorio “Braga”, nonché con l'alta tradizione artigianale giuliese come quella della famiglia Ianni, sapienti produttori di organetti, ovvero degli strumenti per eccellenza della musica popolare abruzzese. Insomma, una manifestazione di culto per gli appassionati e non solo, come ha osservato Paolo Giorgini, consigliere comunale più votato nelle elezioni di dieci giorni fa nonché attivissimo assessore della consiliatura appena conclusa.

Musica colta, quindi, ma anche popolare: giovani, apertura a 360 gradi. Appuntamento in piazza Buozzi ed al Kursal di Giulianova da venerdì a domenica, allora!

lunedì 17 giugno 2024

Anche la “gentilezza” diventa di parte

ROSETO. Ho sentito dire che nel fine settimana a Roseto si terrà un festival denominato “della gentilezza”. Pare si tratti di spettacoli teatrali, aperitivi a tema, meditazioni, iniziative varie. Naturalmente auguri. Tutto ciò che attiene al sentimento umano della gentilezza è ben accetto. Tuttavia non è solo questo. Perché alla cosa si è data una veste politica ed istituzionale, addirittura istituendo un assessorato alla Gentilezza. Ma, se diventa una cosa della politica amministrativa, allora anche la gentilezza diventa di parte.

Non si può non osservare quindi che, proprio sul piano politico, l'obiettivo non è stato finora raggiunto, malgrado i due anni dall'istituzione di detto assessorato.

Non si è raggiunto nella dialettica in consiglio comunale, dove proprio dagli scranni della maggioranza e da quello della presidenza si è usata più l'ascia che il fioretto.

Non si è raggiunto sul piano della correttezza della comunicazione giornalistica, dove se un giornalista viene loro antipatico non è invitato alle conferenze stampa ed è depennato dagli invii dei comunicati.

Non si è raggiunto nelle continue polemiche politiche stile “chi è con noi” e “chi non è con noi”, con tutti gli onori per i primi e tutto il disprezzo per i secondi.

Non si è raggiunto nella politica urbanistica, così poco gentile nei confronti del territorio, che presto potrebbe finire sotto le fondazioni dei palazzi dove oggi, e da sempre, insistono pregiate aree verdi, mentre il lungomare già freme per i condomini di estremo lusso per niente gentili con il panorama.

Si spera che il festival renda davvero gentile la politica rosetana, in particolare nella parte che ha in mano le sorti amministrative della città. Altrimenti non si potrebbe che constatare come, mentre si predica gentilezza si pratica grandigia.

venerdì 14 giugno 2024

Nonostante i pasticci della sua amministrazione, Nugnes è ancora il favorito


ROSETO. Non bastavano le vicissitudini sul regolamento del consiglio comunale (che non sono ancora finite), ora ci si mettono pure quelle sulla tassa dei rifiuti. Sulla quale, stando ad una recente sentenza del Tribunale amministrativo, vi è stata una certa confusione tra la parte “fissa” e quella “variabile” della tariffa. Nel senso che alcune voci sono finite sull'una piuttosto che sull'altra. Il che non è che non si poteva fare, ma andava realizzato quanto meno senza un “eccesso di potere” (Tar docet), cioè motivandolo bene.

Il risultato di tutto questo è che ancora non arrivano le cartelle sulla tassa dei rifiuti nelle case dei cittadini. E non si sa cosa succede, ovvero se vi saranno ritocchi oppure no per recuperare i 900 milioni che ballano a seguito appunto della predetta confusione. Intanto paghiamo 6 milioni l'anno (come dire 500 euro a famiglia mal contate) per raccogliere i rifiuti. Ed invece di ringraziarci, vengono a dire che non siamo bravi abbastanza, che non sappiamo dividere bene l'immondizia. Eccerto, pure i rimproveri, diceva il tale!

Ma se le cartelle prima o poi arriveranno, di sicuro è arrivata l'estate. E con essa il problema dei parcheggi per le vie interne del centro cittadino. Chissà se anche quest'anno si vedranno le famose sedie in plastica “ferma-posto”, onde evitare che se sposti l'auto magari ci ritrovi qualche macchina-turistica che resta lì per giorni e giorni. L'avvocato Fabio Celommi, presidente del consiglio di quartiere di Roseto-centro, ieri ha diramato una nota-stampa allarmata proprio sulla questione parcheggi, per la quale non si scorge soluzione. Anche perché gli urbanisti-politici Pavone e Mazzocchetti, rispettivamente capo dell'urbanistica consiliare ed assessore al ramo, entrambe di “Azione”, al di là dei nuovi condomini di lusso permessi sul lungomare, secondo il consigliere di Fratelli d'Italia, Francesco di Giuseppe, non sembrano fornire risposte convincenti a niente e nessuno.

Al di là dei problemi reali, tuttavia, qualcosa sembra mutare nel modello comunicazionale dell'amministrazione. Se non sbaglio, nella settimana che volge al termine, il pro-sindaco ha rallentato di molto la sua incessante presenza-social, ed ancor più pare essersi assentata dai social la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti. Se sarà un caso lo diranno i prossimi giorni o le prossime ore. Allo stesso tempo, però, il sindaco, Mario Nugnes, ha incrementato la sua presenza esclusiva in alcune conferenze stampa. In certo senso, dunque, il focus comunicazionale si è spostato dal pro-sindaco al sindaco. Ripeto, non credo durerà molto, perché il pro-sindaco così parco con i social non ce lo vedo, però per quattro cinque giorni così è andata.

Del resto, il dato poltico di fondo resta che “Azione”, quando corre come partito in sé (vedasi europee) non sfonda. Per essere competitiva, “Azione” ha un bisogno estremo di Nugnes, che porta una componente propria, di matrice prettamente cattolica, con fortissima presa su alcune fasce dell'elettorato. Ecco allora che il sindaco, negli ultimi giorni, ha curato moltissimo il rapporto con il mondo dell'arte, delle lettere, dello sport, della scuola, eccetera. Tutti settori dove lui ha pescato bei voti e nei quali, a mio avviso, resta molto ben visto.

Purtroppo le opposizioni (bisogna intendersi pure su quali sono queste opposizioni, tra l'altro) non hanno mai capito la forza di Nugnes. Ed averla finora sottovalutata è un vantaggio notevole per il sindaco. Che non è per niente debole come si possa immaginare. E soprattutto, è il valore aggiunto di “Azione”, senza il cui apporto Pavone e Sottanelli non vanno molto lontano. La bravura di Giulio Sottanelli sta nell'aver capito questa complementarietà. Ed averla saputa sfruttare al massimo. Per ora senza nessuno che possa metterla in discussione.

Per ora, beninteso!

lunedì 10 giugno 2024

Elezioni europee: da Roseto (non)è tutto

ROSETO. Si ci potrebbe sbrigare con poche parole, osservando solamente che la candidata locale di “Azione”, appoggiata nell'ordine da: Giulio Sottanelli, segretario regionale del partito e deputato nazionale, Enio Pavone, consigliere regionale e comunale nonché capo-politico dell'urbanistica rosetana; Mario Nugnes, sindaco di Roseto; Angelo Marcone, pro-sindaco; un po' tutta l'amministrazione comunale in carica e tutti in pratica i dieci consiglieri su dieci della maggioranza; l'avvocato Libera d'Amelio vale a dire, ha preso in città circa 600 voti, secondo il dato pubblicato dal sito del Comune alle ore 8:00 del 10 giugno 2024.

E qui la si potrebbe chiudere. Ma non sarebbe un calcolo completo. Proviamo allora a ragionare per sottrazione, tra il voto regionale al candidato di punta di “Azione” e quello europeo. Ne risulterebbe una differenza di voti in numero di 1.200 circa. Che vuol dire? Significa che “Azione”, tolto il fattore locale, eliminato il plus-valore-candidato, tra le mura rosetane, ha un voto di simbolo, un consenso di lista, una quota proporzionale di 600-900 voti. Ed allora si ridimensionerebbe ancor di più il “successo” regionale, visto che chiunque sia in lista, il partito di Calenda, in sé – le europee questo indicano, il valore in sé dei partiti – conta in città almeno 800 voti.

In altre parole che il fortunatissimo Enio Pavone, consigliere regionale con poco più di 2.700 voti in tutta la provincia, per via di una legge elettorale particolare, “conta” in realtà in città, con tutti i suoi gloriosi ex-socialisti, una dozzina di voti moltiplicato cento, che tornano i 1.200 circa di cui sopra.

Ma neanche questo basta. Pur rimanendo “Azione” infatti un partito a tutti gli effetti piccolo, potrebbe, allo stato, a bocce ferme, tranquillamente rieleggere Mario Nugnes sindaco, seppur tra circa tre anni. Come mai? Perché ai duemila voti mal contati di Pavone e Sottanelli si aggiungono in quel caso almeno altrettanti delle infinite liste, per lo più di cultura e ispirazione cattolica, di Mario Nugnes. E, rimanendo la sinistra rosetana divisa come cani e gatti, ciò consentirebbe a Nugnes comunque il ballottaggio con qualcuno della destra, seppur anche quest'ultima percorsa da acerrime rivalità personalistiche. E se lui va al ballottaggio con qualcuno a destra, scatta la famosa convergenza di fatto con la sinistra che, in automatico, vota per lui.

Per di più, a suo vantaggio si aggiunge che le tre o quattro opposizioni alla sua amministrazione non hanno una alternativa programmatica facile da capire per gli elettori. Nessuno dice, ad esempio sulla riserva “Borsacchio”: fatela tra il mare e le prime sommità collinare (neanche come riserva, basta come inedificabilità) e tutto il resto se la veda Marco Borgatti e la sua ventennale legittima battaglia ambientalista, peraltro approdata ad un nulla di fatto in termini concreti. Oppure, nessuno afferma: con noi, o come me, niente semafori spia o parcheggi a pagamento lato monte della Nazionale. E così via.

Insomma, se l'opposizione, foss'anche solo di una sola persona, non parla in modo semplice e comprensibile per le persone comuni, l'Azione di Pavone-Nugnes-Sottanelli, pur avendo perso di fatto le europee, non vinto (in termini politici) le regionali, potrebbe rivincere al Comune non per suo merito, ma per demerito assoluto di tutti gli altri.

Chi vivrà vedrà!

venerdì 7 giugno 2024

Caro Sindaco, i tuoi comunicati non mi servono


ROSETO. Caro Sindaco o, se preferisci, caro Mario, visto che fino all'ultima volta che ci siamo visti il tu era reciproco.

Come vedi dall'immagine principale, e come prevedevo, non hai risposto alla mia e-mail. A proposito, la mostro anche al “padre politico” della tua amministrazione, quel Giulio Sottanelli che tanto alla stampa dice di tenere.

Ebbene, caro Mario, mi sono persuaso che credevi farmi un dispetto cassandomi dalla tua mail-list-stampa. Apprezzo quello che nella mia percezione suona come un malanimo nei mie riguardi, ma credo che il dispetto lo hai fatto a te stesso. Mi spiego.

Vedi, caro Mario, io non ho bisogno dei tuoi comunicati. Non mi interessano. Se devo dirti la verità, mi hai tolto un impiccio. Oltretutto, quando ricevo inviti per conferenze stampa, poi mi sento meno libero di formulare qualche eventuale osservazione critica se del caso. Ma come, prima vieni e poi critichi, potrebbe dirsi? E mi trovo in imbarazzo. Così, invece, senza inviti alle tue conferenze stampa, mi sento molto più libero di dire qualcosa, se il dirlo penso sia nell'interesse di chi legge le mie righe.

Quindi, ripeto, mi hai fatto un piacere, anche se tu, forse, non lo intendevi come tale. Ma un piacere – a mio parere – non lo hai fatto agli altri, a quelli cui continui a mandare inviti e comunicati. Se il risentimento nei confronti di queste righe te lo consente, rifletti un attimo. Se tu distingui i giornalisti in due categorie, quelli di tua fiducia e quelli antipatici, attribuisci ai primi una patente di parte: della tua parte. In tempi passati questo non li avrebbe premiati, perché sarebbero stati ritenuti come meno efficaci. Per fortuna oggi nessuno fa caso perciò, da questo punto di vista, ti salvi e loro si salvano con te. Bello non è, comunque.

Per cui cosa dirti? fai un buon week-end e non pensare troppo a quel che si scrive qui, perché credimi senza i tuoi comunicati e senza i tuoi inviti quel che si scrive qui è ancora più libero e, ai miei occhi, ancora più bello.

Ciò detto, però, devo raccontare un particolare che richiede di passare da tu al lei. Lo chiede proprio il racconto. Veda, Sindaco, tanti anni fa un mio vecchio professore mi dette un consiglio cui ho sempre cercato di attenermi. Se vuoi fare il giornalista – mi disse – devi detestare il Potere; anche se è un Potere amico; perché il Potere non è mai dalla parte dei cittadini, cioè dei lettori. Ma per farlo, devi essere indipendente, devi poter campare del tuo, se no muori di fame.

Veda, Sindaco, la vita mi ha dato la fortuna o la sfortuna di non avere figli. Di accontentami di poco. E di campare con poco. Mi creda: non ho bisogno dei suoi comunicati. Se li tenga pure.

Un saluto

Ugo Centi

giovedì 6 giugno 2024

Borsacchio: ma le aree di pianura che fine fanno?

ROSETO. Sul caso della Riserva Borsacchio, Marco Borgatti e Mario Nugnes, nelle loro rispettive diverse vesti di capo delle Guide del Borsacchio e di sindaco di Roseto, sono riusciti ad imbastire una politica di straordinaria inefficacia. Una politica molto appariscente, piena di petizioni di principio, colma di dichiarate virtù ambientaliste, ma dai risultati praticamente pari a zero.

Ed il motivo è semplice. Questa politica punta sul tutto o niente: 1.148 ettari o nulla; il PAN (piano di assetto) approvato da noi o niente. E tale politica – anzi, tale assenza di politica reale – lascia di fatto completa mano libera alla Regione. E mette in particolare a rischio le aree che hanno una fertilità potenziale fortissima per eventuali espansioni del cemento, quelle tra la ferrovia ed i piedi della collina.

Se difatti la spiaggia resta tutelata dalla Riserva e la collina dal vincolo paesistico regionale, che accade alle aree pianeggianti ai lati della statale? Su questo la politica di Borgatti e Nugnes che risposta fornisce? Saranno affidate alla sola pianificazione comunale? Aiuto!

martedì 4 giugno 2024

Ma il sindaco a chi le chiedeva le piste ciclabili?


ROSETO. Domenica 2 giugno, nonostante la pioggia, gruppi di intrepidi ciclisti hanno raggiunto il lungomare di Roseto per dar vita ad una manifestazione che si chiama - spero di ricordare bene il nome - "biciclettata adriatica". Ad accoglierli hanno trovato un entusiasta sindaco di Roseto, Mario Nugnes, politicamente riferibile ad "Azione" di Carlo Calenda. 

Si è letto che una delle richieste principali di questa manifestazione ambientalista sia quella di reclamare più piste ciclabili.

Ebbene, ci sarà stato uno, dico uno soltanto, dei partecipanti, che abbia chiesto a Nugnes: scusi, lei quante piste ciclabili ha costruito dall'ottobre 2021 ad oggi? Non dico quanti chilometri, quanti metri? (escluso naturalmente quelle progettate 10 anni fa e realizzate in conseguenza).

Eppoi, vi sarebbe da aggiungere: in che condizioni è la pista ciclabile litoranea nel territorio di Roseto? Si è accorto, il sindaco, che proprio nel tratto da cui salutava i presenti e da questi veniva ricambiato di saluti, mancano le segnaletiche verticali e orizzontali dei passaggi pedonali per cui i bimbi soprattutto rischiano di esser falciati dalle bici, specie elettriche?

Vi sarà stato uno, uno soltanto degli ambientalisti, che abbia chiesto: scusi sindaco, ma lei contro chi protesta? A chi le chiede nuove e più sicure piste ciclabili?

Spero di sì, che qualcuno l'abbia domandato, ma temo di no. Non vorrei siano rimasti soddisfatti solo delle foto opportunity!

P.s.: ah, mentre il sindaco riceveva i ciclisti, il suo vice, Angelo Marcone, rappresentava ufficialmente, con tanto di fascia tricolore, il Comune alla festa della Repubblica; e meno male, verrebbe da osservare!

La parità di genere è fatto sociale

CHIETI. Un'interessante prospettiva sugli studi di genere è stata offerta dal filoso Lorenzo Gasbarrini durante un incontro promosso dal...