venerdì 19 gennaio 2024

Salviamo le aree di espansione

TERAMO. È incredibile. Dopo 40 anni si fa una legge urbanistica regionale che pare voglia limitare il consumo di suolo (ed io, sia chiaro, non ci credo finché non lo vedo) e chi la critica? i professionisti tecnici del settore. Che si sono riuniti a convegno all'università di Teramo facendosi precedere da un comunicato-stampa ove in sostanza si affermava che la nuova legge rischia di far saltare le aree di espansione, alias le aree edificabili, dei Comuni. Ed è davvero curioso che a dirlo siano i tecnici prima dei sindaci, dai quali, ovvio, queste righe si aspetterebbero dichiarazioni anche peggiori.

Ma, paradosso nel paradosso, per raggiungere la sede del convegno, si attraversa proprio una di queste cosiddette aree di espansione, dove la razionalità nella disposizione degli edifci è cosa praticamente impossibile da decifrare e le strade hanno pendenze così ripide che neanche nelle rampe dei garages condominiali sarebbero agevoli. Tanto per far capire, insomma, come sono state intese queste cosiddette aree di espansione. Ecco, come si è accennato nei preliminari del convegno, il futuro deve essere diverso, ovvero – sia permesso di osservare – tale e quale al passato.

Salvo che, lasciata l'auto alle 3 del pomeriggio con il termometro che segnava 20 gradi, alle 16:30, quando sono andato a riprenderla, la temperatura era precipitata ad 11 gradi. Uno sbalzo termico di 9 gradi in circa un ora. Come dire: tutto cambia, anche il clima, ma le aree di espansione, cioè dove costruire case, vale a dire dove murare mattoni e cemento, non si toccano mai! Vogliamo scherzare!

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