sabato 27 gennaio 2024

Borsacchio, il sindaco ci prova ma non sfonda


ROSETO. Poteva essere una buona idea riunire il consiglio comunale sulle “osservazioni” al piano (PAN) della già Riserva Borsacchio. Un modo simbolico per ribadire il “no” al taglio. Ma andava organizzato diversamente da come è stato. Ad esempio, solo con un intervento iniziale forte del sindaco, cui si univano tutti i capigruppo possibilmente senza protagonismi ed una simbolica votazione sulle osservazioni.

Ma in questa storia della Riserva il sindaco, Mario Nugnes – che ci sta provando – non riesce ad impossessarsi della guida politica della sua amministrazione. O meglio, non glielo lasciano fare. Così lui delega a relazionare un assessore di “Azione” fedelissimo di Sottanelli, mentre poteva benissimo riassumer lui in prima persona e, soprattutto, consente che il consiglio finisca con uno spot a mò di tribuna elettorale a favore del candidato di “Azione” alla Regione, Enio Pavone, confezionato da par suo dalla consigliera Lorena Mastrilli, cui queste cose riescono benissimo.

Ma benedetto il Signur, diceva quello: se vuoi dar peso esterno alla tua azione – con la “a” minuscola, beninteso – l'appello lo devi fare a tutti i candidati e non ad uno solo di essi che, già da sé stesso, si definisce il “migliore” (non nel significato Togliattiano) rappresentante della compagnia. Perché così indebolisci la rivendicazione, ed anche il tuo ruolo di sindaco.

Al di là delle parole (e delle firme), infatti, la Riserva Borsacchio così come la conoscevamo fino al 28 dicembre scorso, realisticamente è andata. Il blitz notturno, ad oggi, è riuscito. L'area protetta di fatto non c'è più. Del resto, nemmeno poteva rimanere appesa alle cosiddette “norme di salvaguardia” chissà quanto altro tempo, visto il lento-pede al riguardo del comune, recuperato solo a tempo scaduto.

Chi ci guadagna e chi perde in vista delle prossime regionali allora? Tutti e nessuno, direi. Ci potrebbe guadagnare senz'altro qualcosa Enio Pavone (appunto “Azione” per D'Amico), ma perché lui ha in mano le sorti dell'urbanistica municipale e da quelle parti, per il futuro, il piano regolatore conta eccome. Forse ci prende qualche voto anche la sinistra-verde-Cinque-Stelle, ma, suppongo, meno di quel che si aspetta. Il Pd nulla, visto quello che hanno combinato i suoi consiglieri regionali quella notte. La destra ufficiale nemmeno, considerato che i cinque emendatori-notturni (e Marsilio) vengono da quel lato.

Alla fine, dunque, gli spostamenti potrebbero essere minimi. Al corpaccione profondo della città della Riserva interessa sì, ma genericamente. In fondo non gliene importa più di tanto. Si campa d'altro. I problemi quotidiani della gente sono tutt'altri. E poi questo tema, passate le regionali, sparirà dall'agenda e ricadrà nel consueto tran-tran politico, che attrae giusto la mattina al bar durante il caffé e solo chi ha superato da parecchio gli anta.

Che fine farà quel territorio? Boh, bella non sarà. Ma in che termini lo diranno solo i mesi e soprattutto gli anni a venire. Facile che alle prime richieste di costruire, più o meno legate all'esistente, il Comune potrebbe acconsentire accampando che nulla può fare; che ha le mani legate; che la “legge” quella è. Codesta legge appunto, che la destra volle di notte e che l'opposizione di sinistra non voleva ma non se ne accorse. 

Chi vivrà vedrà. Al netto di ricorsi legali, che comunque non saranno brevi, visti i tempi della giustizia.

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