martedì 24 ottobre 2023

Tentativi per le aree interne (e non solo)

TERAMO. Questa mattina, nella sede dell'Ente che associa 26 Comuni del teramano il cui territorio è attraversato dai fiumi Vomano e Tordino (consorzio “BIM”), sono state rese note due iniziative. molto diverse tra loro. Ma con un filo comune invisibile.

Ma andiamo con ordine. La prima riguarda la “Festa della castagna di Leofara”. Si svolge per la 42° edizione. È una delle più “antiche” del settore. Quest'anno guarda in particolare alle famiglie, ai bambini, ma anche ai ragazzi. Ai tradizionali stand dei “marroni”, infatti, nei due giorni della Festa, affianca escursioni nei boschi, animazioni e musica Dj-set. Per comprendere un po' tutti i gusti di un pubblico tradizionalmente assai vasto: lo scorso anno si sono calcolate circa 7 mila presenze.

Considerato che siamo in paesini piccolissimi, nel pieno dei monti della Laga (in inverno, in alcune frazioni, vivono solo una o due persone), con strade non certo agevoli per raggiungerli, sono numeri da primato. Del resto circa il 70 per cento del territorio della Valle Castellana, ai confini tra Abruzzo e Marche, è coperto da boschi di castagne, che forniscono un frutto di primissima qualità. Nonostante i danni dei cinghiali (problema serissimo in Valle), si stima di far gustare, nei due giorni della Festa, non meno di 7-8 quintali di castagne. Nei momenti migliori, prima della pandemia, si è arrivati anche a 14-15 quintali. Ma non crediate ci sia chissà quale ritorno economico. Considerato un prezzo di circa 8 euro al chilogrammo, fanno appena 5-6 mila euro.

Se non ci fosse l'aiuto degli enti (in questo caso il BIM) non si rientrerebbe quindi nemmeno nelle spese. In quei due giorni – si è detto tuttavia – i paesini tornano a vivere in un senso di festa che si spera propizio per ripagare una organizzazione appassionata e speranzosa in una ri-nascita di questi territori erosi dallo spopolamento soprattutto giovanile. L'impegno che ci ha messo ad esempio, Teodora Piccioni, delegata del comune di Valle Castellana, nell'illustrare le caratteristiche della Festa, testimonia di quanto si creda in queste iniziative

L'altra iniziativa presentata stamane, invece, riguarda la diffusione della lingua inglese, sempre più necessaria nel mondo del lavoro. In questo caso – ha detto il presidente del BIM, Marco De Nicola – l'ente vuole un po' allargare la propria azione verso i giovani e le scuole. Sono stati così coinvolti alcuni licei ed istituti tecnici del teramano (l'Alessandrini”, il “Comi”, il “Di Poppa”, il “Milli” e il “Delfico” di Teramo, il “Grue” di Castelli, il “Curie” di Giulianova ed il “Saffo” di Roseto). Selezioneranno 80 studenti (insieme al “C.S.A: Alpha – British School”, con sede a Civitella del Tronto) i quali seguiranno un corso d'inglese dedicato con una “premiazione” finale che prevede un viaggio-studio in Gran Bretagna di due settimane per i primi sei partecipanti.

Naturalmente maggiori informazioni possono essere tratte dai comunicati stampa curati dal “BIM” stesso. Ma qual è l'invisibile trait-d'union dunque? Che entrambe le iniziative, in maniera diversissima, sembrano far fede su un principio, anzi due: la valorizzazione delle bellezze, della cultura, dell'arte enogastronomica delle zone interne da un lato e la formazione dall'altro. Si ritiene che questi due filoni, diciamo così latamente politici, possano fronteggiare una congiuntura che non ha più, per queste zone, lo sbocco industriale e nemmeno quello delle aree più intensamente tecnologiche o dei servizi. Diciamo che è l'unica prospettiva che hanno. Che si cerca si sviluppare al massimo, ma che purtroppo finora non sta frenando molto l'abbandono delle aree interne. Certo, non ci fosse nemmeno questo traino turistico senz'altro sarebbe peggio. Ma da solo, gioco forza, non basta. Ma questo, chiaro, è un altro discorso.

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