sabato 5 agosto 2023

Nelle città di mare la protesta sociale è impossibile

Nelle città di mare non ci sarà mai protesta sociale. Almeno finché regge il turismo. Si prenda il caso dell'aumento dei mutui o delle bollette. Basta arrotondare un po' il fitto estivo degli appartamenti per assorbirlo. E chi è, nelle città di mare, che non ha almeno un alloggio da affittare l'estate? Oppure l'aumento della benzina. Nelle città di mare non si ha tempo per andare in auto l'estate, basta la bici. E poi chi è che non è impegnato nei commerci connessi al turismo? E con il mercato, ritoccando un filino i listini, anche l'inflazione si recupera. All'auto si penserà in autunno.

Nelle città di mare, mediamente e per fortuna, non ci sono grandi problemi. Tutti pensano a lavorare. Per cui anche amministrarle è un gioco da ragazzi per la politica locale. Al limite basta organizzare un po' il dopo-cena dei turisti. Ma anche qui niente di proibitivo. Di solito sono turisti piuttosto avanti con gli anni. Per cui anche un momento di gloria rediviva di qualche ottuagenario del mondo dello spettacolo può bastare ed avanzare a sbancare il botteghino. Per la gioia degli organizzatori, ovvio, che vedono corpose unità di zeri allungarsi ad arricchire il numero intero degli incassi.

Nelle città di mare si vive ancora bene. Nonostante i sindaci, che in genere provano in tutte le maniere ad intaccarne la bellezza. Ma, per buona sorte, non sempre vi riescono.

Buona estate!

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