Del resto è proprio il ragionier Pavone che può – ed a ragione – rallegrarsi dell'unico provvedimento scottante della riunione consiliare, ovvero la cosiddetta “rottamazione” delle cartelle. Una decisione un po' destrorsa ed un po' populusta che sembra tagliata apposta per far contento il tipico elettorato, assai composto da partite IVA, cui da sempre guarda Pavone e cui da altrettanto sempre è ben visto. E guardate: chi si vede ridotto o cancellato un debito con l'erario, potete giurarci se ne ricorda e non certo senza motivo di gratidutine nel caso del consenso politico.
Dunque misura acchiappavoti di sicuro, questa rottamazione che l'ex-sindaco, Sabatino di Girolamo, ritiene possa scassare un po' il bilancio, come del resto certificano dirigenti e revisori contabili municipali. Preoccupazione assolutamente irrilevante per la politica, in quanto nel caso saranno i posteri a risanare. Come già risanarono durante proprio il mandato di Di Girolamo che, con la sua idea fissa del ripiano finanziario finì per scontentare mare e monti, clero e popolo come si suol dire. E quindi per far da buon viatico elettorale proprio al dottor Nugnes, che senza quella idea della “buona amministrazione” di Di Girolamo sarebbe oggi con ogni probabilità ancor a terer bada ai ragazzi del Campo dei Preti, ove appunto esercitava la nobile e difficile professione dell'assistenza post-scolastica agli utenti colà frequentanti.
Che dire ancora? Ah, che durante il giorno di seduta, Maristella Urbini, responsabile di Forza Italia a Roseto, ha lamentato una presunta scarsa affluenza turistica in città per questa estate. Ora, personalmente, non avendo lidi, ombrelloni da affittare o appartamenti da locare e nemmeno commerci da intraprendere nel ramo, vado del tutto contro-corrente e contro il popolo e dico: per me, meno siamo e meglio stiamo. Quindi se Mario (Nugnes) ed Annalisa (D'Elpidio) riescono nella mission-impossibil di scoraggiare i turisti, non potrei che essergliene grato.
Ma, ahimé, in agosto temo i forestieri verranno eccome. Così, come dice il sassofonista partenopeo, Daniele Sepe, in una splendida canzone (“Aperitivo feat”, se non sbaglio): Ma che ore sò, alle sette jamme a fa l'aperitivo.
Ecco, parlo per me: jamme a fa l'aperitivo, che il più della vita è fatto ed il men che sarà è fortuna da non far scappare.