Tanto era solenne l'annuncio che i consiglieri d'opposizione, temendo una qualche nuova colata di cemento, avevano protestato preventivamente, visto che della cosa tra l'altro nemmeno erano stati informati. Ma le questioni di cemento non si annunciano. Caso mai si adottano. Del resto, avete saputo qualcosa di concreto, prima che fosse già quasi adottata, della variante cosiddetta dei piani in più sul lungomare?
E difatti, la novità reale, in termini espliciti di metri cubi e metro quadro, non c'era. Se non per un calendario di consultazioni di cui però già si sapeva ampiamente. C'era eccome se c'era, invece, la novità politica. Non detta, naturalmente, ma leggibilissima tra le righe a chi mastica un po' di politica appunto. E la novità politica era esemplificata nella presenza fisica alla conferenza stampa del già sindaco, Enio Pavone, uomo-forte non solo dell'amministrazione Nugnes, ma dell'urbanistica, in particolare nella sua accezione consiliare.
Pavone ha detto poche cose, ma chiarissime. Ha parlato della necessità di allargare il campo. Di creare consenso intorno al nuovo piano urbanistico. Coinvolgendo quelli che ha chiamato “i liberi pensatori” (chi saranno i non liberi non lo ha detto). Mettendo dentro l'opposizione che ci sta, quindi cercando apertamente di dividerla. Costituendo uffici di piano e rivolgendosi anche agli ex-sindaci.
Insomma, una rentrée nella scena urbanistica in piena regola, da parte di Pavone. Si deve annotare, infatti, che l'urbanistica rosetana, politicamente parlando, è un potere tripartito. Una parte fa capo – parliamo sempre di politica – all'assessore Mazzocchetti, che è di “Azione”, cioè del partito di cui Sottanelli è deputato e leader. Un'altra fa ovviamente capo al sindaco Nugnes, che per il suo ruolo è comunque l'artefice principale dal lato amministrativo. Il lato che invece si riferisce al consiglio comunale è direttamente nelle mani di Pavone, che della commissione apposita è presidente.
La sensazione netta è che quest'ultima componente abbia questa mattina voluto segnare una fortissima rivendicazione di ruolo. Il che è molto interessante. Anche in vista della fase politica che potrebbe aprirsi prima delle regionali. È un po' – per farci capire giornalisticamente – il gioco del poliziotto buono e di quello duro. Il gioco duro lo porta avanti l'assessore Mazzocchetti, intransigente con la variante del lungomare su cui non sente ragioni. Il gioco apparentemente dialogante, cerca di interpretarlo Pavone. Quanto gli riesca è tutto da vedere, essendo il già sindaco per carattere portato più al confronto aspro che a dialogare. Ma la pretesa importanza della conferenza stampa di stamattina – a parere delle righe che state leggendo – altro non era se non codesta propriamente.
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