giovedì 2 marzo 2023

Se questo è il nuovo...

ROSETO. Se in un grigio mattino di fine inverno un viaggiatore... Si potrebbe dir così, parafrasando Italo Calvino, di cui tra l'altro ricorre il centenario della nascita. Se dunque un viaggiatore si fosse trovato a passare per Roseto, oppure ne fosse stato invaso dai mezzi social amplificatori, avrebbe visto anche una assemblea di signori (e signore) aventi cariche istituzionali, riuniti come fossero in un consiglio comunale irritualmente convocato. Con il sindaco seduto al posto del sindaco, la presidente al posto della presidente, gli assessori al posto degli assessori e taluni consiglieri al posto dei consiglieri.

Ma codesti signori (e signore) non erano in un consiglio comunale. O meglio, erano nell'Aula delle sedute civiche, ma si erano li dati convocazione per ricevere la... stampa! Onde dir cosa? Al viaggiatore parve onde ordire un “processo”. Un processo-politico in cui la veste di “giudici” pareva assunta appunto dai presenti. Un processo contro un “imputato” assente: il consigliere comunale d'opposizione, Francesco di Giuseppe, esponente locale di Fratelli d'Italia. Giudicato reo, senza avvocato e senza possibilità d'appello, di eccessivi emendamenti, ovvero di aver esercitato un diritto ed un dovere dell'opposizione.

Al viaggiatore è balenato nella mente un paragone. E' come se – ha osservato tra sé – Giorgia Meloni convocasse la stampa dentro il Parlamento e, alla presenza dei suoi ministri e dei suoi deputati, si mettesse ad attaccare l'opposizione. In quel caso si parlerebbe di colpo di Stato. Qui, più modestamente, si dovrebbe dire di “colpo di Comune” o di uno scherzo di carnevale postumo. In ogni caso, qualcosa che nemmeno su Marte il viaggiatore aveva visto osare. Anche perché, fosse il viaggiatore un consigliere comunale di qualsiasi partito, si sarebbe sentito seriamente in imbarazzo a “processare” un suo collega che sta facendo il suo lavoro.

Ora, al di là di chi ha torto o ragione nel merito (pare si parlasse di un regolamento o questioni consimili), quello che su Marte non sarebbe possibile è usare quelle forme, quei toni, quegli atteggiamenti postural-politici. Su Marte sarebbero intervenute Autorità Superiori a ricordare le Regole. Ma il viaggiatore ebbe a constatare che in città nemmeno se ne erano accorti di una ferita così grande apportata alla Democrazia. Forse perché il malcapitato era un esponente di un partito non ben visto da tutti. Fosse capitato ad uno cosiddetto di sinistra, avrebbero fatto le barricate per giorni.

Ma così andava il mondo, da quelle parti, in quei giorni. Il viaggiatore ne rimase di sale.

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