lunedì 12 dicembre 2022

"Quella strada non s'ha da fare"


ROSETO. Dunque il tronchetto finale della Teramo-Mare lo vogliono tutti a patto che non attraversi “le terre” dei loro elettori. Allora c'è chi plaude il partito del Ponte sullo Stretto, ma qui preferisce spostare l'ingombro sul giardino del vicino, oppure chi propaganda le Grandi Opere, ma qui manca poco invochi le barricate. C'è la Regione che oltretutto, secondo l'articolo 117 della Costituzione avrebbe il potere di rivedere il tracciato, che la vorrebbe, ma i deputati abruzzesi chi si, chi nì e chi no.

Così, al consiglio straordinario sul caso, eccezionalmente riunito nella scuola di Cologna Spiaggia, ecco l'Azionista Sottanelli sparare a zero contro l'opera. Al grido di: tanto le macchine tra dieci anni gireranno assai meno e quindi diamoci alle piste ciclabili, ai trenini elettrici e ad una aggiustatina della viabilità esistente che basta e avanza. Il che – sia chiaro – è anche la modesta opinione di chi scrive, ma sorprende venga dall'Uomo del Fare, da chi sull'urbanistica di Roseto ad esempio pare d'accordissimo con quel consigliere Pavone Enio già autore di un piano-spiaggia che ha trasformato l'arenile in un continuum di edifici cosiddetti balneari.

Ed allora questa strada, che tra l'altro costa 26 milioni di euro a chilometro, meglio non farla. Ma se tal ente statale, di nomina politica, detto ANAS, dovesse insistere, bhé magari facciamola passare sull'argine del fiume Tordino. Come dire: una specie di “diga” che faccia pure da argine. Magari bella tortuosa come il fiume stesso. Insomma, una sorta di pista-ciclabile allargata.

Evviva!

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