venerdì 11 novembre 2022

Non sappiamo più cosa inventarci, ad esempio le Giornate della gentilezza

La ragazza segue fedelmente le linee di mezzeria della strada. Si ferma a tutti i segnali d'arresto, anche se non passa una mosca. Sembra avere il pilota automatico. Ed invece il “pilota automatico” è lei, dato che guida una “Punto” era pre-info. Volevo sorpassarla, ma mi accodo, curioso. Perché in lei vedo l'epoca attuale: ossessionata dalle regole. Penso che noi non potremo mai avere creazione artistica, perché l'arte rompe le regole. Uno dei nostri motivi di probabile estinzione è questo regolismo fanatico.

Ci inventiamo persino le Giornate della gentilezza. Ed il bello che non siamo gentili “di nostro”; non siamo cortesi perché è umano esserlo; non lo siamo per doveroso rispetto altrui; insomma non lo siamo per un imperativo morale, ma per fatto “istituzionale”, come una regola appunto, una legge da seguire, altrimenti agiremo da barbari.

Non sappiamo più guidare senza le regole. Difatti se non ci danno “ordini” non sappiamo risolverci. Se c'è un pericolo ce lo devono dire le Autorità di scappare, altrimenti restiamo lì. Se piove, ce lo devono dire i Sindaci di evitare i sottopassi, altrimenti ci tuffiamo. Abbiamo perso l'autodeterminazione, cioè la capacità di pensare. Ed è esattamente quel che vuole il potere.

Difatti noi, come opinione pubblica, discutiamo di ciò che il Potere di turno vuole si discuta. Se il Potere decide si parli di emigrazione, parliamo di emigrazione; se di bollette di bollette; se di pandemia vada per la pandemia. Non abbiamo ancora capito, ad esempio, se stare “con” l'Europa ci faccia danno e stare “contro” l'Europa lo stesso. Ancora non ce lo dicono perbene, allora pendoliamo come vele al vento.

Non siamo ancora algoritmi perfetti, ma la prospettiva quella è.

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