Ora, ci sono alcuni fattori da tener presente. Intanto la pandemia. Un pezzo di Natale e Carnevale – che già così era stato impostato – è saltato per il noto virus. Rimane l'estate. Ma, c'è un ma. Due anni fa e l'anno scorso abbiamo avuto un fiume di turisti che uscivano dai lockdown. Non potevano viaggiare altrove. Avevano un sacco di soldi forzatamente risparmiati causa chiusure e si sono buttati qua.
Quest'anno può darsi si ripeta. Però, è il terzo anno di fila di lockdown veri o mascherati. Ci sono stati un sacco di aumenti. Le bollette sono quelle che sono. Le paghe sono basse. Avranno ancora le 50 euro a sera nelle tasche per fare gli aperitivi? Ripeto, è possibile, ed allora ok. Ma se il soldo cala, eventi o non eventi la gente girerà e spenderà di meno.
L'equazione eventi-prosperità, andrà dunque valutata sul campo. Ma è su tale scelta, che comunque chi amministra ha fatto, che andrebbe orientato il dibattito politico. Magari chiedendo alla listocrazia (ovvero partiocrazia declinata in liste) amministrante come intende finanziare il suo proposito. Tutto in tasse, cioè a spese pubbliche, oppure altro modo. E, in tal guisa, dove hanno fissato il punto di equilibrio finanziario, come hanno stimato i benefici e così via. Altrimenti la corsa agli emendamenti (che pur va bene), le polemiche sulle arroganze (che ci sono, eccome ci sono!), potrebbe scivolare come acqua su olio rispetto agli interessi concreti delle persone comuni.
Buona domenica.
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