giovedì 19 agosto 2021

La politica si dà del bravo da sola


ROSETO. Ognuno ha pensato a ritagliarsi i suoi cinque minuti per dirsi: oh quanto sono stato bravo; oh quanto sono stato bravo! È questo che mi ha colpito dell'ultima seduta ordinaria del consiglio comunale rosetano prima del voto di ottobre.

Non tanto quel "Potevamo mandare a fanculo" (testuale) l'amministrazione, ma non lo abbiamo fatto per senso di responsabilità, esclamato dal consigliere Pd, “Peppe” Di Sante.

Non tanto quel recriminare fino all'ultimo dell'ex-sindaco, Enio Pavone, che a momenti investiva della sua eredità politica il candidato sindaco Nugnes, da lui appoggiato. Non si capisce bene se persino tramandantogli l'impegno a rifare tale e quale il suo “project” trentennale sulla illuminazione pubblica.

Non tanto l'abbandono, ad un tempo amaro e sollevato del consigliere Alessandro Recchiuti. Per paradosso, sul web ancora gira l'intervista ad una Tv locale dove il consigliere regionale della Lega, Tony Di Gianvittorio, lo proponeva solo qualche mese fa candidato sindaco unitario del centro-destra.

No, mi ha colpito quell'affannarsi di ognuno a fare e farsi i complimenti, prim'ancora che glieli facciano gli elettori. E nessuno che ha parlato dei giochi politici che invece, essi sì, ci sono e ci saranno dietro certe scelte. Vogliamo dire del rapporto con la vicina Giulianova per quanto riguarda la politica della Lega? Vogliamo dire delle relazioni con le prossime politiche e le relative aspettative? Vogliamo dire della lotta politica interna alle varie anime del Pd a livello abruzzese?

No, non ne vogliamo dire. Perché nessuno ne parla. Tutti nuovi e puritani. I candidati sindaci non hanno nemmeno detto - o se lo hanno detto non l'ho sentito - per chi hanno votato alle politiche del 2018 ed alle regionali del 2019. Ed è solo un piccolo esempio. Si spera allora che la campagna elettorale non sia esclusiva immagine e comunicazione, come per alcuni già purtroppo è, ma vengano fuori i sassolini dalle scarpe. Perché sarebbe bello che agli elettori si dicesse tutto. Anche la nuvola e non solo il sereno, perché non c'è solo il chiaro, ma anche lo scuro. Il chiaroscuro, nell'arte.

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