martedì 22 giugno 2021

Un'alga secca vi cucinerà

Allora incrocio nella mattina irrorata dalle alghe che, secche a mucchi, pigliano di giallo come la sabbia, una di quelle per me eroine che intrattengono una decina di bambini sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Una di quelle ragazze che d'estate lavorano nella lingua di spiaggia sempre più stretta che separa gli ombrelloni dalla linea dell'acqua. Una di quelle ragazze che, presumo, faticano per una paga della quale non possono nemmeno lamentarsi, come ad esempio si lamentano i sindaci circa il loro imparagonabile stipendio, anche perché da quei sindaci paga e condizioni di lavoro di queste ragazze, per me eroine, dipendono in qualche modo.

Incrocio dunque mentre passo ad una distanza apprezzabile ma udibile: “Allora, bambini – sta dicendo – in attesa che arrivino i giochi, parliamo un po': ditemi: come passate il tempo libero?”. Una domanda innocente forse innocentemente rivolta. Che svela un mondo. Un mondo che mi fa rallentare il passo, per curiosità delle risposte. Che sono, nell'ordine: “Gioco con il gatto – gioco con il cane – gioco con il telefonino di papà”.

Ecco, nessuno gioca con qualcosa di “umano”, con delle persone. Solo cose od animali. Gli unici che si abbassano a giocare, che non sgridano, che non rimproverano, che non impongono regole. Anche perché non sono contagiosi come gli umani, ho motivo di ritenere. La ragazza va avanti (chissà se avrà una pausa, il tempo per un caffé?). Ed anch'io proseguo sul bagnasciuga. Ma resta la sorpresa, per me, di quelle risposte: cani, gatti e telefonini. Forse l'unico contatto umano fuori dalla famiglia è quella ragazza con i piedi tra sabbia e mare; la necessità di qualche soldo guadagnato, davvero si può dire, con il sudore e la fatica. L'impossibilità di reclamare una paga più giusta e il dover sopportare le stron(...)ate della tv, dei social, della politica e del potere, sulla generazione senza sogni.

Sfido io: vorrei vedere loro reclusi in compagnia di cani, gatti e smartphone, che c(...)zo sognerebbero! Ecco, se questi bambini e questi ragazzi non sono ancora diventati dei cani, è già un prodigio.

Nessun commento:

Posta un commento

Viaggio intra-rotatorio nell'Italia dell'antico detto: chi più ne fa diventa priore! E di un semaforo che ne è simbolo e farsa insieme

ROSETO. Che poi una mattina d'un venerdì dell'ottobre rosetano che fai se vedi il cielo bigio? Bhe dici, sa che è? Mo' vado a tr...