lunedì 28 settembre 2020

Domani e dopodomani a Roseto la "Settimana della Fratellanza"

ROSETO. La “Settimana della Fratellanza” di Roseto si farà. Per la precisione, martedì 29 e mercoledì 30 settembre, ore 17:00, al Palazzo del Mare. Del resto questa è una manifestazione storica. Che l'associazione “Cerchi Concentrici” e William Di Marco organizzano fin dal 2002 per ricordare l'attentato alle Torri Gemelle di New York.

Ma ovviamente non è solo quello, la Settimana della Fratellanza. È occasione di studio e di confronto. Su un mondo che cambia. Studio e confronto che, negli anni, hanno portato a Roseto personaggi di primo piano della politica e della diplomazia. Come lo fu, ad esempio, l'allora presidente della Camera, Luciano Violante, oppure lo storico abbraccio, che avvenne a Roseto nel 2003, tra i rappresentanti dei popoli israeliano e palestinese.

Si tratta perciò di un appuntamento ormai consolidato, che porta il nome di Roseto a livelli accademici e culturali di tutto riguardo. Ed è il motivo per il quale, dallo scorso anno, William Di Marco chiede al Comune di fare propria questa iniziativa e di portarla avanti come Ente a nome della città. Proposta cui il sindaco, Sabatino Di Girolamo – presente questa mattina in conferenza stampa – si è detto disponibile, rimandando però di fatto l'impegno alla prossima consiliatura civica.

Tornando alla manifestazione, invece, c'è da dire che quest'anno si parlerà dei totalitarismi. Ospiti principali la professoressa dell'ateneo di Chieti, Carmelita della Penna e lo storico giuliese Sandro Galantini. Chiaramente saranno rispettate tutte le precauzioni cui la realtà storica purtroppo costringe.

domenica 27 settembre 2020

Vorrei una sindaca rosa!

ROSETO. Con il passar del tempo la politica mi stimola sempre meno e questo muta la mia prospettiva in modo strampalato: mi incuriusiscono sempre più le donne che si avvicinano a quel mondo. Attenzione, non tanto quelle che ci sono già dentro, che spesso prendono gli stessi vizi dei personaggi maschili del settore, quanto le signore che si approssimano ai Palazzi.

Mi piacerebbe, ad esempio, che tutti i candidati o pre-candidati sindaci di sesso maschile della città in cui vivo, Roseto, facessero un passo indietro. Rinunciassero cioè in favore di sole candidate-sindaco donne, magari under 45. Avrei anche i nomi, ma quelle cui penso sono care amiche e non posso rischiare che non mi guardino più in faccia se li scrivessi qui. Posso solo dire che non sto pensando alle donne che si sono candidate sindaco nel 2011 e nel 2016 e, purtroppo, non ce l'hanno fatta.

Lo so, non accadrà mai. La sfida tra le signore cui penso non ci sarà mai. Eppure sarebbe l'unica cosa che mi farebbe rinuciare alla mia "mozione di sfiducia" preventiva al voto. Oltre che una botta di fantasia che farebbe bene alla Città. Queste candidate-quasi-impossibili, poi, dovrebbero ovviamente impegnarsi a formare una giunta di sole donne. Ed anche qui non mancherebbe la scelta. Perché, secondo me, Roseto è così accogliente ed efficiente soprattutto grazie alle sue donne: a cominciare dalle ragazze dei lidi e dalle commesse dei negozi. Sarebbe quindi giusto lasciare tutta a loro l'amministrazione civica.

Scrisse nel suo diario Fausta Monelli, una delle pioniere della politica, candidata alla Costituente nel lontano 1946: “E' sera a Roseto. Prima di me ha parlato un'altra candidata. Mi accompagnano sul balcone di un edificio pubblico, il palazzo del Comune credo. Agli angoli della ringhiera sono issate delle fiaccole, tanta luce, tanto fumo mi accecano. A fatica vedevo nella piazza tanti uomini vestiti di scuro, tutti col berretto. Non c'erano donne... Mi sforzo di parlare in modo pacato... Via via il tono s'era fatto più caldo, appassionato, volevo parlare alle donne che non c'erano. Alla fine un interminabile attimo di silenzio, immobile, poi tutti i berretti lanciati in alto verso il balcone. Non avevo mai visto nulla di simile”.

Ecco, si tolgano il “cappello” i candidati o aspirati tali. Lascino spazio alle signore. La Città delle rose dovrebbe avere per "statuto" una sindaca... rosa!

venerdì 25 settembre 2020

Nel piccolo, il nostro “Noiono ztl” lo abbiamo anche noi

ROSETO. Torniamo un momento sul referendum di domenica scorsa. Per sottolineare un dato. Anche a Roseto, nel piccolo, c'è stato quel che è passato alle cronanche nazionali come “NO Ztl”, ovvero la tendenza del voto contrario alla riduzione dei parlamentari concentrata nei quartieri centrali delle città.

Fatte le debite proporzioni, anche a Roseto-centro il NO è andato otto nove punti meglio della media municipale. Al contrario il SI è stato quasi plebiscitario in alcune Frazioni, soprattutto in un seggio di S.Lucia, a santa Petronilla, in una sezione di Voltarrosto ed in una di Montepagano (nell'altro seggio paganese, invece, il NO ha retto bene).

Insomma, Roseto mostra un andamento certo in linea con il dato regionale, ma abbastanza differenziato all'interno del suo vasto territorio comunale. Il che, per altri versi, dimostra una certa polarizzazione urbana non propria solo nelle tendenze elettorali, ma anche latamente in quelle urbanistiche.

Sarà la volta buona per il pontile?


Se tutto filerà liscio, ci vorrà un annetto di lavori per ristrutturare il pontile, assai degradato da anni di incuria. Per arrivare all'inizio dei lavori (dovrebbero partire entro ottobre) ci sono voluti due anni e mezzo di progettazioni, procedure tecniche e quant'altro. Il finanziamento, infatti, risale a febbraio 2018, da parte della Regione allora presieduta da Luciano D'Alfonso. Insomma, due anni e mezzo per le “carte” burocratiche (come si dice oggi) ed un anno per i lavori, sempre rimanendo ottimisti.

Del resto, questo intervento – presentato questa mattina alla stampa – è un po' nella proposta politica che il sindaco, Sabatino Di Girolamo ed anche il suo vice, Simone Tacchetti, van allestendo per la primavera prossima, quando intendono sottoporsi di nuovo agli elettori rosetani. Il che, da un certo punto di vista, dovrebbe confortare l'ottimismo. Come dire, avendo deciso di giocare molta della battaglia politica sui lavori pubblici, avranno in qualche modo interesse che le cose vadano nel verso giusto. Il che, se dovesse accadere, sarebbe buono per la Città. E con il termine "buono" intendo il fare le cose, per il resto ognuno fa la battaglia politica che crede, poi “I rosetani giudicheranno”, come dice il sindaco, Sabatino Di Girolamo.

giovedì 24 settembre 2020

Ma saremo davvero seri?

Saremo pure un paese “serio”, come proclama il Capo dello Stato. Ma io preferisco la serietà dell'analisi dello storico fiorentino, Franco Cardini. Ospite radiofonico di Alessandro Milan (Radio24), il professor Cardini ha fatto osservare che siamo un paese innamorato del caudillismo; afflitto da un ducismo sempiterno, alla costante ricerca del mascellone di turno. Un Paese dove un gruppetto di 40-50 signore e signori, autodefinitisi “partiti”, designano un parlamento che risponde di fatto solo a loro. Ecco, questa cosa qui noi la chiamiamo democrazia.

mercoledì 23 settembre 2020

A proposito di scuole

Si va be', lasciamo stare gli ottomila messaggi benauguranti per il primo giorno di scuola (una volta ne faceva uno solo il capo dello Stato, adesso abbiamo migliaia di vice-capi o vice-re); a parte l'inutile retorica di questi inutili ed inascoltabili messaggi si diceva, che ne pensano i maggiorenti della politica e delle istituzioni abruzzesi dei 594 posti da professore che sono rimasti scoperti in regione?

Che spiegazione danno, costoro, del fatto che il 50 per cento di posti di ruolo non vengono assegnati? Sanno dire il perché? Potrebbero spiegare la ragione per la quale a fronte di 248 posti disponibili per chi volesse venire ad insegnare in Abruzzo da altre regioni, solo 4 si sono dichiarati disposti a trasferirsi da noi?

Secondo le sigle sindacali, sono circa 4.600 i precari nella scuola in Abruzzo. Per non dire degli insegnanti di sostegno, praticamente sarebbero “stabilizzati” solo 2.200 su 4.051.

Se vi riesce spiegatelo anche a quei ragazzi che fate entrare in classe alle 10 di mattina in virtù di certo scaglionamento e che, dalle 7.30 già cominciano ad assembrarsi sui marciapiedi davanti ai bar ed ai locali cittadini. Ecco, magari trovategli un "parcheggio", se non volete farli ammucchiare peggio d'un gregge.

sabato 12 settembre 2020

Ma dove sarebbe la sorpresa nella ricandidatura di Di Girolamo?

ROSETO. Guardate, nessun sindaco, di alcuna città, farà mai i vostri (nostri) interessi di cittadini. Qualsiasi sindaco, di qualunque città, farà sempre e soltanto i propri (legittimi) interessi politici. Se poi questi interessi, di potere, di immagine, di ambizione personale o quel che volete, possano coincidere con gli interessi delle Città, qualche volta accade, ma è rarissimo. In genere non succede.

Ciò posto quale premessa generale ed aggiunto che personalmente poco m'importa di chi sarà il prossimo sindaco di Roseto, non sapendo nemmeno se andrò a votare; ciò detto appunto, non capisco la relativa sorpresa che a volte si palpa in città di fronte alla probabile ricandidatura del sindaco, Sabatino Di Girolamo (Pd). Scusate, qual è lo stupore? È normale che un sindaco uscente ci riprovi. Se un sindaco vuole sottoporre al voto dei cittadini il suo operato, esporre i suoi argomenti in una campagna elettorale, verificare cosa pensano di quello che ha fatto o non fatto, perché meravigliarsi? Anzi, può essere persino un fatto di charezza.

Il problema non è Sabatino Di Girolamo. Il problema è chi vorrà scalzarlo, che programmi avrà? Cosa vorrà fare? Quale differenza di visione proporrà? Non è Sabatino Di Girolamo che deve preparare l'alternativa a sé stesso. La politica, seppur a scala di una piccola città, è oggi ridotta solo a comunicati stampa contrapposti: uno dice la sua, l'altro lo smentisce e tutti si rimpallano sui social. Scusate, ma chi volete che appassioni un giochetto dei rimbalzi qua e là a seconda di chi strilla di più?

Per di più, questo copre una politica che corre appresso agli ultimi interessi urbanistici, ma non lo dice. Che spaccia come nuovi luoghi comuni sul turismo triti e ritriti. Che, in fondo, cerca di fare quelle piccole clientele che ancora può fare e buonanotte al secchio. Questo è, nella realtà. E questo sarà sempre. Non lo dico in senso negativo o moralistico. Il mondo va così e non ci si può far niente. O perlomeno, io non ho nessuna voglia di cambiarlo, il mondo. Cerco solo di salvarmi da esso, se posso. E soprattutto dai suoi sindaci, dai loro autovelox, dalle loro multe, dalle loro rotatorie, delle loro tasse, dagli ostacoli che pongono al nostro vivere quotidiano. E questo è proprio di tutti i sindaci, chi più chi meno, chi con uno stile chi con l'altro, chi con gentilezza chi con arroganza.

Lo ammetto, è una fatica difendersi dai Sindaci. La battaglia non è eleggerli: la battaglia vera è sopravvivere alla loro tirannide. E ciò prescinde ampiamente da Sabatino Di Girolamo, che da questo punto di vista potrebbe persino risultare rassicurante rispetto a certi "campioni" che purtroppo si vedono in giro per il Bel Paese!

giovedì 10 settembre 2020

"Fiat lux" (e luce sia)

ROSETO. Il Comune ha dato in concessione alla società “Menowatt”, aggiudicataria del relativo appalto, l'impianto di pubblica illuminazione della città. La società, controllata dalla “Gas Rimini”, lo gestirà per 12 anni. Durante i quali il Comune si impegna per un totale di circa 8 milioni e 400 mila euro (pari alla sua attuale bolletta elettrica), mentre la società per circa 3 milioni e 700 mila. Il ritorno economico per il privato è dato essenzialmente dal risparmio sul consumo di energia, che il vice sindaco, Simone Tacchetti, stima sul 40-50 per cento, derivante dell'ammodernamento dei 5.543 punti luce sparsi sui circa 250 chilometri di strade cittadine.

Se questa cosa funzionerà o meno lo può dire solo il tempo. Da parte di queste righe c'è un certo scetticismo non tanto sullo specifico rosetano, ma sullo strumento in genere del cosiddetto “project financing”. Un tipo di concessione che, di fatto, finisce per attribuire una grande libertà al privato e pochissima all'ente pubblico.

Se anche a Roseto sarà così lo dirà, appunto, soltanto il tempo. Si spera, è chiaro, che tutto andrà bene, cosa di cui gli amministratori civici, Sindaco e Vicesindaco in primis, sono certi. Sindaco e vicesindaco che, questa mattina, nell'annunciare alla stampa la conclusione di questo affidamento della illuminazione stradale, hanno anche elencato una serie di opere pubbliche che dovrebbero iniziare a stretto giro, tra cui il rifacimento dell'asfalto del lungomare nord. Non senza qualche rimostranza, soprattutto da parte del sindaco, Sabatino Di Girolamo, nei confronti della Regione, accusata di ritardare enormemente le risposte sul rilancio dell'autoporto e sul nuovo distretto sanitario di base di piazza Marco Polo.

P.s.: questa mattina il sindaco Di Girolamo non ha pronunciato nessuna citazione latina. Anzi, ultimamente usa un linguaggio assai popolare, addirittura con qualche bella locuzione dialettale. E secondo me è un'ottima trasformazione, che sta contribuendo a rispolverare non poco la sua immagine politica. Allora, perfidamente! la citazione latina l'ho messa io: nel titolo (perdonatemi, sono incorreggibile, malgrée l'età!)

mercoledì 9 settembre 2020

Ospedale di Giulianova, sarà la volta buona?

GIULIANOVA. E' almeno dal 2014 che si sente parlare del miglioramento dell'ospedale di Giulianova. O meglio, del ripristino di una condizione migliore, visto che un tempo, purtroppo non vicino, il presidio giuliese non appariva così depotenziato come oggi.

I protagonisti politici delle promesse di sei anni or sono, piuttosto vane, erano altri rispetto a quelli attuali. Si spera, quindi, che i buoni propositi odierni abbiano miglior sorte. C'è però una questione di metodo. La politica, non potrebbe venire a comunicare il “già fatto” piuttosto che il "faremo”? Magari diamoci appuntamento tra un anno e misuriamo il lavoro svolto nel frattempo. Sarà così anche più facile per i cittadini, che in fondo sono coloro che la sanità pagano con le loro tasse (ed anche gli stipendi dei politici, per il vero), osservare se le parole corrispondono ai fatti.

Anche perché, qui bisogna capire un dato, questo sì politico. La sanità abruzzese deve essere basata “solo” su pochi grandi ospedali, oppure va diffusa sul territorio? Se non si chiarisce questo, l'ospedale di Giulianova resta nella nebulosa. Vogliamo una sanità territoriale – come tra l'altro la recente epidemia suggerisce – oppure bastano dei pronto-soccorso per raggiungere i quali devi fare un bel po' di chilometri? I cittadini che non abitano nei pressi dei grandi ospedali, devono avere gli stessi servizi oppure no?

Non credo che questo chiarimento, appunto di politica sanitaria, vi sia mai stato nel caso delle promesse del 2014 come non se ne legge traccia in quelle di oggi. Ecco allora che il rischio che tutto si esaursca nei flesch di giornata si fa concreto.

domenica 6 settembre 2020

E se l'avessimo sottovalutato?

ROSETO. Mi ha telefonato un amico che non è di Roseto, anche se viene spesso da queste parti: “Ma che avete fatto causa all'Anas – ha esordito – l'ho sentito in Tv!”

“Guarda, abbiamo anche avuto un bel po' di turisti ed abbiamo la più bella d'Abruzzo, miss Anastasia Di Pietro che è rosetana doc, non è che facciamo solo cause all'Anas”, ho risposto tentando di cambiare discorso.

Però non c'è dubbio: la vertenza all'Azienda delle strade è stata, sotto l'aspetto della comunicazione, un bel colpo. E soprattutto la scelta dell'avvocato Maurizio Paniz come patrocinante del Comune, cioè l'avvocato “dei vitalizi”, l'ex-parlamentare Azzurro che in Aula difese “Ruby nipote di Mubarak”, come passò alle cronache qualche anno fa, è stato davvero un colpo da maestro.

E sì, perché dalla pandemia in poi, il sindaco Sabatino Di Girolamo, non sbaglia poi tantissimi colpi. Innanzitutto sembra fare di più “il sindaco”: è più presente. E poi, francamente, pare sapere approfittare di una certa perdurante afasia politica di una opposizione divisa e frammentata in cinque-sei monogruppi consiliari. Se seguta così – si sussurra a mezza bocca in città – la faccenda del prossimo sindaco se la giocano tutta dentro il centro-sinstra.

C'è da dire, infatti, che “il settembre” prima dell'anno elettorale (la primavera del 2021, se tutto va bene) è per la politica rosetana l'appuntamento del “non detto”. Si lavora, cioè, agli assetti delle liste e delle contese elettorali. Ma tutto rigorosamnete sottotraccia, all'insegna del motto “Non te impegnà”. E forse molti avversari – o presunti tali – avevano un po' sottovalutato Di Girolamo, che non sarà un grande amministratore a livello pratico, ma la politica, in specie quella locale, la conosce e la conosce molto bene.

Chissà, forse se ne vedranno delle belle. La fase – per gli scarsi reduci interessati alle questioni della politica locale – comincia a insaporirsi.