domenica 27 settembre 2020

Vorrei una sindaca rosa!

ROSETO. Con il passar del tempo la politica mi stimola sempre meno e questo muta la mia prospettiva in modo strampalato: mi incuriusiscono sempre più le donne che si avvicinano a quel mondo. Attenzione, non tanto quelle che ci sono già dentro, che spesso prendono gli stessi vizi dei personaggi maschili del settore, quanto le signore che si approssimano ai Palazzi.

Mi piacerebbe, ad esempio, che tutti i candidati o pre-candidati sindaci di sesso maschile della città in cui vivo, Roseto, facessero un passo indietro. Rinunciassero cioè in favore di sole candidate-sindaco donne, magari under 45. Avrei anche i nomi, ma quelle cui penso sono care amiche e non posso rischiare che non mi guardino più in faccia se li scrivessi qui. Posso solo dire che non sto pensando alle donne che si sono candidate sindaco nel 2011 e nel 2016 e, purtroppo, non ce l'hanno fatta.

Lo so, non accadrà mai. La sfida tra le signore cui penso non ci sarà mai. Eppure sarebbe l'unica cosa che mi farebbe rinuciare alla mia "mozione di sfiducia" preventiva al voto. Oltre che una botta di fantasia che farebbe bene alla Città. Queste candidate-quasi-impossibili, poi, dovrebbero ovviamente impegnarsi a formare una giunta di sole donne. Ed anche qui non mancherebbe la scelta. Perché, secondo me, Roseto è così accogliente ed efficiente soprattutto grazie alle sue donne: a cominciare dalle ragazze dei lidi e dalle commesse dei negozi. Sarebbe quindi giusto lasciare tutta a loro l'amministrazione civica.

Scrisse nel suo diario Fausta Monelli, una delle pioniere della politica, candidata alla Costituente nel lontano 1946: “E' sera a Roseto. Prima di me ha parlato un'altra candidata. Mi accompagnano sul balcone di un edificio pubblico, il palazzo del Comune credo. Agli angoli della ringhiera sono issate delle fiaccole, tanta luce, tanto fumo mi accecano. A fatica vedevo nella piazza tanti uomini vestiti di scuro, tutti col berretto. Non c'erano donne... Mi sforzo di parlare in modo pacato... Via via il tono s'era fatto più caldo, appassionato, volevo parlare alle donne che non c'erano. Alla fine un interminabile attimo di silenzio, immobile, poi tutti i berretti lanciati in alto verso il balcone. Non avevo mai visto nulla di simile”.

Ecco, si tolgano il “cappello” i candidati o aspirati tali. Lascino spazio alle signore. La Città delle rose dovrebbe avere per "statuto" una sindaca... rosa!

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