ROSETO. Sarà la volta buona per il pontile? È l'autunno l'approdo dei lavori? Dunque ricapitoliamo.
Nel febbraio del
2018, due anni e mezzo fa, l'allora presidente della Regione, Luciano
D'Alfonso, in visita straordinaria a Roseto, assicura un
finanziamento per restaurare il malridotto pontile. A dir il vero,
pochi giorni dopo, lo stesso D'Alfonso chiede effettivamente al governo di
allora di erogare un contributo da 1 milione di euro.
Particolare curioso, l'opera viene considerata un “approdo
turistico” nell'ambito di quelle destinate ai trasporti. Anzi, un
opera strategica proprio nel settore trasporti. Il finanziamento,
comunque, viene deliberato dal governo, tramite il “Cipe”
(Comitato programmazione) a strettissimo giro, cioè nel febbraio
stesso del 2018.
A quel punto, però,
passano sei mesi affinché la Regione Abruzzo ne dia comunicazione
ufficiale al Comune, chiedendo tutta la documentazione per procedere.
Documentazione (in breve una stima dei lavori) che il Comune invia ad
ottobre del 2018.
Siamo così nel
2019 e un altro passo è compiuto: viene siglata la convenzione tra
il Comune e la Regione. Inizia così il vero iter progettuale. A
maggio del 2019, infatti, il Comune incarica un geologo, Roberto
D'Ambrosio, di Martinsicuro, per stilare una relazione geologica.
Sempre nel maggio 2019 si affida all'ingegner Serafino Di Mattia,
dell'Aquila, il compito di elaborare il progetto dei lavori. Lavori
che consistono, essenzialmente, nel consolidamento dei pali di
sostegno, nel rifacimento della pavimentazione e nella sostituzione
dei parapetti e dei lampioni.
Questo progetto
viene approvato a novembre del 2019. Ma non basta, perché bisogna fare il
progetto esecutivo. Allo scopo viene dato mandato ad un altro
ingegnere, Maurilio Santoprete, di Rieti. Arriviamo così al marzo di
quest'anno, quando vengono interpellati i vari Enti interessati per
poterne acquisire il dovuto parere. Parere che finalmente, a giugno,
arriva sul tavolo della Giunta comunale, che può quindi mettere il
sigillo definitivo alla pratica.
Ad oggi, dunque,
manca ancora l'appalto dei lavori per il loro effettivo inzio. Si
confida che ciò possa avvenire già durante l'estate per poter
metter mano al cantiere in autunno. Nel frattempo, tutta questa
progettazione tecnica è costata (come da quadro di spesa deliberato)
circa 90 mila euro. Alla fine, infatti, il lavoro vero e proprio, quello in
cantiere, dovrebbe costare 800 mila euro, sui quali tra l'altro applicare lo sconto (“ribasso”) che l'impresa eventualmente proporrà in gara. Tutti gli oneri burocratici e di progettazione, vale a dire, assorbono circa 200 mila euro, cioè ben il 20 per
cento del costo totale.
P.s.: ah! per inciso, quando
l'Italia correva, vale a dire negli anni '60 del Novecento, le spese
generali non superavano mai 10-15 per cento. Ora siamo arrivati, se va bene, al 20-25 per cento. Ecco, come dire la
semplificazione!
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