domenica 1 dicembre 2019

Una sera d'inverno a Pineto ti ricorda quando Roseto faceva cultura


ROSETO. Una intervista del 2002. Registrata all'interno di quella che allora era la Villa Comunale di Roseto. Dico “allora”, perché oggi quella Villa è ridotta solo ad impalcature perenni. Rudere canterizio la Villa ormai. Così come è solo un ricordo una certa idea di Cultura a Roseto.

L'intervista in questione ha per protagonista Tonino Valeri. L'autrice è Anna Fusaro, critica cinematografica e giornalista de “Il Centro”. Il luogo dove è stata proiettata questa sera è la sala teatrale del palazzo polifunzionale del Comune di Pineto. Nell'ambito della rassegna cinematografica curata dalla biblioteca civica pinetese. Di fatti la serata è stata presentata da Nunzio D'Ignazio, che lavora al comune di Pineto occupandosi proprio di biblioteca e cultura. Ospite/relatore: Mario Giunco, che a Roseto, per decenni, ha rappresentato “La Cultura” by-Comune.

Tonino Valeri, scomparso tre anni fa, è stato uno dei migliori registi della stagione d'oro del cinema italiano. Ha diretto attori di fama internazionale. Ha collaborato con i più grandi protagonisti del mondo della celluloide. Era nato a Montorio. E con Roseto, anche grazie a Giunco, aveva un rapporto strettissimo. Una relazione che portò, a metà degli anni '90, alla nascita della rassegna “Roseto Opera Prima”. Una manifestazione eccezionale nel suo genere. Che oggi, se Valeri tornasse in vita, forse stenterebbe persino a riconoscere.

Una manifestazione che faceva tutt'uno con una Roseto che sapeva fare “Cultura”; che aveva i luoghi per farla. Luoghi che oggi non ha più. Luoghi già da anni trasformati (e forse ancora di prossima trasformazione) in palazzine. Altro che parlare di piano regolatore! Che se va bene interverrà a cose fatte. Ha detto Mario Giunco: quando una città non ha più nemmeno una sala teatrale è destinata a non riconoscersi più; è destinata a retrocedere al rango di paese senza identità. Un teatro – ha aggiunto – lo trovi anche in paesini piccoli; anche in pieno Mezzogiorno; ma non più a Roseto.

Lo trovi invece a Pineto. Con i ricordi su Valeri dei fratelli Nardi, “storici” commercanti di Pineto ed appassionati di musica e cultura. Lo trovi a Pineto, dove giovanissime collaboratrici della biblioteca, come Serena Piattella e Laura Alonso, hanno, a puro titolo onorifico, collaborato alla riuscita dell'iniziativa di questa sera elaborando anche la locandina. Ragazze del servizio civile. Che meriterebbero riconoscimenti, anche economici, ben oltre che i pochi spiccioli che gli spettano per il servizio civile. Ragazze laureate; una addirittura in storia antica.

Ed ecco allora la rabbia che torna in me; anche in un abulico me; anche in un disincantato “vecchio” dentro come il me d'oggi. Perché c'era l'Italia di Tonino Valeri, che permetteva ad un valente ragazzo di Montorio di emergere a Roma ed ora quell'Italia non c'è più. Perché c'era una Roseto che sapeva fare cultura e, in sostanza è finita, anche per colpa assoluta della politica locale degli ultimi anni. Perché ci sono ragazze bravissime che meriterebbero tanto di più di quello che questa stupida Italia sa dargli.

Ecco: Valeri, Giunco, Roseto, una serata mitissima d'inizio dicembre; una Pineto che ancora fa qualcosa. Ed io che vado a mangiare una pizza davanti ad uno splendido mare che mi rasserena un pò.

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