Quindi ok, però sia consentito da osservatore esterno, che quando attraversi il marciapiede davanti al luogo ameno ove queste affermazioni vedono la luce del mare, ed “inciampi” nei poster pubblicitari delle ditte costruttrici di palazzine attaccati fin sui lampioni del lungomare, non puoi evitare di pensare che la storia è qui ed ora. E se poi allarghi lo sguardo all'altra parte della strada e vedi i palazzoni a cinque piani sul lungomare, non puoi negare a te stesso che la storia e qui ed ora.
Non sto dando giudizi di valore: solo constatazioni. Come l'amico Alessandro Recchiuti ben sa e ne è consapevole, avendo lui posto proprio sull'urbanistica l'accento.
Perché è qui ed ora la storia, anche nella biblioteca comunale a pezzi a due passi dal salotto buono delle manifestazioni culturali. La storia è qui ed ora, perché lo scrittore – giustamente – è concentrato sul suo libro; il pittore – naturalmente – sul suo quadro; l'artista – ovviamente – sul suo evento; promosso il quale basta così. Sfugge completamente la dimensione collettiva. La politica di turno lo sa bene e presenzia ogni singola manifestazione, per la soddisfazione della singola manifestazione stessa.
Ma la storia è qui ed ora anche se mancano i vigili urbani e gli amici del sindaco attaccano l'opposizione di Fratelli d'Italia e “Si.Amo Roseto”.
Ed allora ben venga anche una opposizione moderata e costruttiva, ma intanto, se non andassero in porto i ricorsi degli altri oppositori, quelli definiti più o meno “sterili” (consentitemi: termine brutto, identico a quello usato dalla maggioranza tante volte, se ne potrebbe trovare uno migliore), non avremo più il lungomare come lo abbiamo conosciuto, caro professore ed amico William.
Ed anche questa è... storia! Purtroppo.