Marco Marsilio |
E poi sul Borsacchio davvero ormai se ne sentono di tutte. Il consiglio aperto di venerdì, ad esempio, al secondo punto all'ordine del giorno, reca testuale: “Richiesta convocazione consiglio...” Come dire, finito il primo punto, che poi è tutto, quello cioè cui è invitata pure Giorgia Meloni, che fanno? riaprono la discussione per riconvocare un altra volta il consiglio? Boh!
Del resto questi consigli aperti, a Roseto, si fan un po' per tutto. Ne fecero uno pure per negare l'utilità dell'ultimo tratto della Teramo-Mare. E si spera che ora l'aspirante governatore, Luciano D'Amico, venga in quell'agro con Giulio Sottanelli a sinistra ed Enio Pavone a destra, a dir che giammai, ove eletto, lui farà costruire quella strada. Sempre che, nel frattempo, abbiano almeno finito di sistemare la via di Coste Lanciano, tuttora in mezzo... ad una strada si direbbe visti i lavori che non terminano mai.
Comunque, in mezzo a tutti questi gialli, una cosa è certa: gli agricoltori colognesi rischiano comunque di diventare dei Paperon de' Paperoni. Stando almeno alle opposte propagande. I detrattori della Riserva, infatti, parlando a loro nome, promettono ricchezze fondiarie nel caso di cancellazione dell'area protetta; mentre i sostenitori del parco, sempre interpretando i loro desideri, giurano cadranno a pioggia ricche provvidenze pubbliche nel caso la Riserva diventi effettiva.
Un dubbio sovviene: ma come mai parlano tutti a nome degli agricoltori? Ne hanno ricevuto riscontrabile facoltà?
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