venerdì 30 giugno 2023

L'arte di Luciano Astolfi alla Fenice di Teramo


TERAMO. Si integra benissimo con gli oggetti d'arredo, di design e dell'abitare dello showroom “La Fenice” di Piano d'Accio di Teramo la mostra inaugurata questa sera che raccoglie almeno l'ultimo decennio di produzione artistica di Luciano Astolfi.

Un connubio perfetto di luci e colori con l'arte informale del pittore rosetano, appunto Luciano Astolfi. Una pennellata, la sua, “che entra nella forma”, come l'ha definita Chiara Strozzieri, critica d'arte venuta da Pescara a presentare questa originale rassegna. Perché è proprio dell'oggi – ha continuato Chiara Strozzieri – il dialogo tra arte, arredo ed architettura che tenta di penetrare il bello e con ciò “rendere la vita più piacevole e leggera”. Il gesto pittorico di Astolfi – dice la critica dell'arte – si riconosce in mezzo a mille. Anche per questa sua spiritualità che ne ispira la creatività. “Una sensazione di energia pura”, insomma, che trasforma la natura imprimendone il segno sulla tela.

La mostra si potrà visitare negli orari di apertura della “Fenice”. Ogni quadro, inoltre, riporta un qr-code che fornisce tutte le informazioni del caso.

venerdì 23 giugno 2023

"Un enorme vantaggio per la rendita urbana di posizione"

ROSETO. Si è costituito formalmente il Comitato che si batte contro la “palazzata” (termine usato dall'architetto Umberto Masci, già co-progettista del piano vigente del 1990) che l'amministrazione Nugnes vuol far costruire sul lungomare di Roseto.

Si è formato, questo Comitato, con un'assemblea pubblica al Palazzo del Mare. E qui già si può osservare un dato: l'assemblea è stata partecipata, c'era gente. Malgrado l'orario non proprio comodo. E nonostante in concomitanza, proprio alla stessa ora, una parte del mondo ambientalista rosetano avesse convocato una manifestazione simil-religiosa alla quale io stesso sono stato invitato a partecipare con e-mail inviatami da Marco Borgatti.

Le persone, dunque, sono venute al Palazzo del mare. Non è scontato. Oggi è difficle mobilitare i cittadini fisicamente. Lo fanno solo sui social e, di solito, sono indifferenti a questioni urbanistiche. E ciò è un grande aiuto per i sindaci in carica. Il primo problema del comitato, dunque, sarà mantenere viva questa partecipazione.

La seconda osservazione si può esprimere sotto forma di opinione di queste righe. Secondo le quali il sindaco Nugnes, i suoi assessori ed i suoi consiglieri di maggioranza, non torneranno indietro da questo assurdo proposito urbanistico. E quanto sia assurdo lo ha spiegato benissimo l'architetto Masci, il quale ha parlato senza peli sulla lingua di colossale vantaggio offerto alla rendita urbana di posizione. Nugnes ed i suoi, quindi, secondo queste righe si ripete, tireranno dritto.

Quali sono le possibilità, allora, di fermare questa “devastazione” (ancora Masci) urbanistica. Due o tre al massimo, credo. Una è di tipo legale. Se ci sono i motivi per un ricorso, naturalmente. E questo l'avvocato Fabio Celommi, che tanto si sta battendo contro questa decisione, lo sa meglio di tutti. La seconda opzione è invece di tipo politico. Se le prossime elezioni regionali e, insieme ad esse, l'esito di ricorsi elettorali nazionali in corso, dovessero riverberarsi sul quadro politico locale, allora, forse, qualche cambiamento diverrebbe sperabile.

Altre vie spero ci siano, ma in questo momento non vedo. La perdita di consenso su tali argomenti da parte degli amministratori in carica può essere relativa. Il comitato si sta già sforzando di comunicare al meglio e far capire. Ma è difficile. Purtroppo il brutto si vede dopo che è diventato irreparabile. E qui a Roseto un esempio l'abbiamo: l'urbanizzazione di viale Makarska. Quello che potrebbe succedere sul lungomare centrale è cento volte peggio

Sulla teramo-Mare, Marsilio per ora non abbocca


ROSETO. Per ora, non sembrano aver fatto goal, la fantastica coppia di goleador della politica rosetana, Enio&Giulio, alias Pavone-Sottanelli. Che, sulla Teramo-Mare, avevano tentato il passaggio-smarcante tirando una pallonata a Marsilio. Il quale presidente della Regione, però, questa volta ha parato il tiro. La sua rimessa in campo, comunque, non esaurisce la partita. In quanto lo stesso Marsilio non chiude del tutto.

La partita è semplice. E va oltre la Teramo-Mare. Riguarda infatti il rapporto (politico) tra Sottanelli e Marsilio. Il governatore, nell'autunno 2021, si scomodò fino a benedire personalmente, con la sua discesa al palasport di Roseto, la seduta inaugurale “dell'era” Nugnes, con Sottanelli a far da padrone di casa, anche sportivamente parlando. Dopo di che Nugnes e Marcone più volte sono stati ricevuti in pompa magna dal sottosegretario di Marsilio, De Annuntis, ogni volta corredando con foto ed encomi reciproci le trasferte pescaresi negli uffici della Regione. Per di più, quando nei mesi scorsi il consigliere comunale rosetano di Fratelli d'Italia, Francesco di Giuseppe, è stato bersagliato da un mai visto attacco concentrico degli uomini di Sottanelli, Marsilio non ha proferito parola e Fratelli d'Italia, a livello regionale, si è ben guardato dal difendere il suo consigliere, che pure di quel partito è esponente anche nei ranghi giovanili nazionali.

Ma ora le elezioni all'Emiciclo si avvicinano. E Sottanelli prima o poi dovrà decidersi se appoggiare Marsilio oppure o no. E, soprattutto, dovrà valutarsi qual è la dote in voti che lui riesce a mobilitare. Non dimentichiamo, infatti, che lo scorso anno furono solo 1.700 circa i voti che il riacciuffato per la coda dei ripescaggi deputato di Azione riusci a racimolare nella sua patria rosetana. E, dopo di allora, non sono andate bene le avventure nelle elezioni (riservate ai politici) alla Provincia di Teramo e quelle (aperte agli elettori) al Comune capoluogo della provincia stessa, cioè Teramo.

Ammettiamo pure, dunque per ipotesi, che Marsilio possa e voglia “buttargli” questa superstrada sul lato di Giulianova, Sottanelli che fa, l'appoggia? E, nel caso, qual è il differenziale di voti aggiuntivi che lo spostamento della via potrebbe determinare? Solo quelli degli agricoltori colognesi? Non sarebbero un po pochi?

Ecco, vedete, la partita è più complessa. Ed è politica. Precisamente politica nel senso di quale politica il buon Giulio (Sottanelli) finalmente vorrà imboccare. 

Meditate gente, meditate.

mercoledì 21 giugno 2023

Teramo-Mare: in attesa del metaverso, spediamo la palla a Marsilio

ROSETO. In attesa del metaverso, quando le auto saranno sospinte nei retaggi di una trascorsa civiltà e tutti vivremo nel virtuale; sa che c'é: spediamo la palla al presidente della Regione, il “Meloniano doc”, Marco Marsilio: solo lui può alzare il pollice in un senso oppure nel viceversa. In sintesi non autorizzata, sembra questa la soluzione (!) trovata dall'ennesima seduta ennesimamente straordinaria sull'avversata questio dell'ultimo tratto della Teramo-Mare.

Intendiamoci: fossi un agricoltore di Cologna e mi trovassi la “terra” spaccata in due dalla progettata via, “porterei le fiamme”, come si dice da queste parti quando uno è arrabbiato. E magari mi rivolgerei al politico di riferimento per cercare di bloccare l'opera. Ovvio che, abitassi a dieci chilometri dal luogo e non facessi l'agricoltore, la cosa mi tangerebbe molto meno. Con il massimo del rispetto per la protesta di chi è intaccato direttamente nella carne viva, dunque, molte cose nel “caso” politico di questa strada non sembrano andare nel verso giusto.

Innanzitutto la posizione dell'onorevole Giulio Sottanelli. Dall'autunno non fa che dire che è contrario all'opera. Lo ripete in ogni consiglio comunale “straordinario” che, a sua volta, si ripete dall'autunno. Lo dice lui che – come nota Francesco di Giuseppe, consigliere di Fratelli d'Italia – ha fatto una campagna elettorale a suon di spot-sulle-opere-stradali. Ma lasciamo stare. Un conto, infatti, è essere d'accordo – cito a caso – sul ponte di Messina, che sta ad 800 chilometri, altro sulla strada che ti passa sotto casa e davanti la porta dei tuoi elettori.

Tuttavia c'è una coerenza non espressa in questa posizione diciamo ecologista ad trattum (a tratti), peraltro stridentissima con la pregressa convinzione stradista-asfaltista testé ricordata. La coerenza è questa: mettiamo che tra dieci anni saremo tutti nel metaverso. Del resto l'amministrazione comunale di cui Sottanelli è politicamente e elettoralmente uno dei maggiori patrocinatori, nel metaverso non prova già a stare quotidianamente soprattutto attraverso uu'incessante propaganda social? Allora, in tal metaverso cosa ce ne faremmo delle strade? Non già i mega-ricchi, per i quali tra l'altro nel frattempo si avrà cura di far costruire super-attici con vista esclusiva e privata del mare, potranno raggiungere le loro suite con bici elettriche o trenini a pile, o magari tramite taxi, elettrico ca va sans dir?

E tutti gli altri che super-ricchi non sono? Bhé si arrangino. Magari gli elargiremo un trattore a vapore di terre... rare!

martedì 20 giugno 2023

Nasce ufficialmente il Comitato contro la variante urbanistica sul lungomare

ROSETO. Il “Comitato SOS Urbanistica”, che si batte contro la variante al piano regolatore tesa ad innalzare i palazzi del lungomare, si costituisce ufficialmente venerdì prossimo, 23 giugno, al palazzo del mare, nel corso di un'assemblea pubblica già convocata. L'annuncio è arrivato questa mattina con una conferenza stampa al lido Celommi. A parlarne ai giornalisti, Mario Mazzone e Umberto Valentini. Presenti molti esponenti della politica rosetana attuale e del recente passato: da Tommaso Ginoble a Rosaria Caincaione; da Francesco di Giuseppe a Marco Borgatti; da Emidio Braga a Teresa Ginoble, tanto per fare alcuni nomi.

Una delle caratteristiche di questo comitato, infatti, è di essere partecipato dalle più diverse provenienze politiche. Perché il tema del paesaggio del lungomare, che a giudizio unamìnime dei presenti alla conferenza stampa verrebbe stravolto dalle previsioni urbanistiche volute dal sindaco Nugnes, dal suo assessore Mazzocchetti e da tutta la maggioranza “Civica”, intacca un po' l'essenza della storia e della cultura della Città.

La costituzione formale del comitato stesso sarà dunque utile anche per acquisire “personalità giuridica”, nel caso si dovesse procedere a ricorsi contro il proposito dell'amministrazione civica, ritenuto “gravemente dannoso”. Nel corso dell'incontro sono state infatti ribadite le ragioni del “NO” a questa variante, che compromette tra l'altro la vista “da” e “per” il mare nelle due direzioni.

Non ci si nasconde, comunque, che si tratta di una battagia difficile. Su questo, infatti, il sindaco ed il suo assessore non cederanno di un millimetro. Purtroppo, per la Città.

venerdì 16 giugno 2023

Quando armonia e dis-armonia convivono: il festival jazz a Montepagano

ROSETO. Il jazz è per certi versi una musica difficile. Raffinata. Da intenditori. Con venature da impegno, anche politico, insite nella sua stessa storia. Che un festival jazz possa quindi affermarsi in un piccolo borgo come Montepagano di Roseto e per di più da nove edizioni, è un po' una doppia notizia. O, se si vuole, la meraviglia della provincia italiana, mille volte contraddittoria, ma anche riserva sorprendente di vivacità culturale.

In particolare, questo appuntamento con la musica d'eccellenza, lo si deve alla Pro-loco paganese. La quale, fin dal 2014, lo sviluppa in tre appuntamenti annuali, in genere tra luglio e agosto. Tutto nasce dalla singolare passione per la musica innata nel piccolo Borgo (dove vive tra l'altro anche Gianluca Ginoble, famoso cantante de “Il Volo”). Passione molto coltivata dai giovani del luogo, a manifesta eredità del patrimonio bandistico locale. La prima banda musicale – scrive la Pro-Loco in una sua nota diffusa oggi – nacque addirittura nel 1832.

Dalle bande musicali immancabili protagoniste delle feste patronali, quindi da una cultura prettamente cattolica, al jazz il passaggio non pare così intuitivo, se non per una affinità con gli strumenti a fiato, come osserva sempre la nota della Pro-Loco. Eppure sono tanti i musicisti famosi coinvolti nella manifestazione, da Fabrizio Bosso ad Andrea Tofanelli, da Massimo Manzi a Gegé Telesforo, tanto per fare qualche nome. Ed è anche da questo humus che trae linfa persino una orchestra da camera Rosetana di recentissima formazione. Così come progetti discografici ed iniziative connesse di cui gli infaticabili organizzatori e musicisti si rendono continuamente artefici.

Il tutto poi si inserisce nella cornice architettonica e storica del borgo. Che la sera, al tramonto, nella sua “porta” sul mare, è davvero incantevole. Romanticismo e jazz insieme è forse una miscela inspiegabile. Una contaminazione tra opposti che fornisce però meglio di ogni altra la “cifra” del tempo che viviamo. Del tempo nostro così difficile da leggere con le lenti tradizionali della sociologia.

P.s.: naturalmente tutte le notizie qui trattate sono prese dalla nota della Pro-Loco di cui s'è detto.

Enio (Pavone) si riprende la scena: sul piano regolatore

ROSETO. Venite! Venite oh stampa! Venite a Palazzo (civico) venerdì mattina alle nove. Abbiamo da dirvi cose importanti. Cose importanti sul nuovo, prossimo, venturo, piano regolatore della città.

Tanto era solenne l'annuncio che i consiglieri d'opposizione, temendo una qualche nuova colata di cemento, avevano protestato preventivamente, visto che della cosa tra l'altro nemmeno erano stati informati. Ma le questioni di cemento non si annunciano. Caso mai si adottano. Del resto, avete saputo qualcosa di concreto, prima che fosse già quasi adottata, della variante cosiddetta dei piani in più sul lungomare?

E difatti, la novità reale, in termini espliciti di metri cubi e metro quadro, non c'era. Se non per un calendario di consultazioni di cui però già si sapeva ampiamente. C'era eccome se c'era, invece, la novità politica. Non detta, naturalmente, ma leggibilissima tra le righe a chi mastica un po' di politica appunto. E la novità politica era esemplificata nella presenza fisica alla conferenza stampa del già sindaco, Enio Pavone, uomo-forte non solo dell'amministrazione Nugnes, ma dell'urbanistica, in particolare nella sua accezione consiliare.

Pavone ha detto poche cose, ma chiarissime. Ha parlato della necessità di allargare il campo. Di creare consenso intorno al nuovo piano urbanistico. Coinvolgendo quelli che ha chiamato “i liberi pensatori” (chi saranno i non liberi non lo ha detto). Mettendo dentro l'opposizione che ci sta, quindi cercando apertamente di dividerla. Costituendo uffici di piano e rivolgendosi anche agli ex-sindaci.

Insomma, una rentrée nella scena urbanistica in piena regola, da parte di Pavone. Si deve annotare, infatti, che l'urbanistica rosetana, politicamente parlando, è un potere tripartito. Una parte fa capo – parliamo sempre di politica – all'assessore Mazzocchetti, che è di “Azione”, cioè del partito di cui Sottanelli è deputato e leader. Un'altra fa ovviamente capo al sindaco Nugnes, che per il suo ruolo è comunque l'artefice principale dal lato amministrativo. Il lato che invece si riferisce al consiglio comunale è direttamente nelle mani di Pavone, che della commissione apposita è presidente.

La sensazione netta è che quest'ultima componente abbia questa mattina voluto segnare una fortissima rivendicazione di ruolo. Il che è molto interessante. Anche in vista della fase politica che potrebbe aprirsi prima delle regionali. È un po' – per farci capire giornalisticamente – il gioco del poliziotto buono e di quello duro. Il gioco duro lo porta avanti l'assessore Mazzocchetti, intransigente con la variante del lungomare su cui non sente ragioni. Il gioco apparentemente dialogante, cerca di interpretarlo Pavone. Quanto gli riesca è tutto da vedere, essendo il già sindaco per carattere portato più al confronto aspro che a dialogare. Ma la pretesa importanza della conferenza stampa di stamattina – a parere delle righe che state leggendo – altro non era se non codesta propriamente.

giovedì 15 giugno 2023

Concerti e... non solo!

TERAMO. L'obiettivo è sempre lo stesso: rivitalizzare i piccoli borghi interni della provincia teramana. Cercando di portarvi più persone possibile a livello turistico. Ad esempio organizzando concerti dal vivo di artisti molto noti anche al grande pubblico. È un po' questo lo spirito di “DiscoverTe Music”, presentato questa mattina al consorzio “Bim” di Teramo, ente appunto organizzatore dell'iniziativa. Che coinvolge quattro Comuni e vede la co-organizzazione della Fonfìdazione Tercas e di altre istituzioni sociali e culturali.

Ed anche se i protagonisti dei concerti sono artisti del calibro dei “Ricchi e Poveri”, Ron-live-tour, oppure Michele Zarrillo o la “Compagnia dei Folli”, che si ispira addirittura al circo Du Soleil, non si disdegna di mirare anche ad un pubblico di nicchia. Che possa apprezzare le bellezze naturalistiche e la prelibatezza eno-gastronomiche di borghi come Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia e Pietracamela.

Si punta, inoltre, anche alle risorse del PNRR, per iniettare un po' di liquidità in aree ove alcuni Comuni contano gli abitanti oramai in un paio di centinaio con cinque o sei decine appena di residenti effettivi l'intero anno. Di qui l'esigenza di visibilità che un po' queste iniziative possono dare, anche per l'interesse che suscitano nei mezzi di comunicazione e quindi nell'opinione pubblica in generale.

sabato 10 giugno 2023

Passeggiata panoramica di Montepagano: sarei andato solo se mi avessero invitato gli operai

ROSETO. Ieri sera volevo salire a Montepagano. Avevo sottomano due inviti. Entrambe per un unco taglio di nastro: quello del marciapiede panoramico realizzato sul lato nord-est del borgo-storico. Un invito proveniva dal sindaco, Mario Nugnes e l'altro era stato diramato, urbi-et-orbi-social, dal pro-sindaco, Angelo Marcone. E già questa doppia invitazione, a dir vero, mi metteva un po' in crisi. Che faccio – rimuginavo tra me e me – vado con l'invito del sindaco e magari si ombra il vice, oppure con l'invito del vice e forse se ne ha il sindaco? Mi si dice, infatti, che a codeste questioni di etichetta si tien assai dalle parti del palazzo reale, pardon del Palazzo di città.

Alla fine, quindi, non sono andato. Anche perché ero reduce da una puntatina al bel convegno sulle pinete marine organizzato dall'amica Genny Mummolo e, francamente, non avevo voglia di far altro. Ma soprattutto, non sono andato perché questa storia di intestarsi i meriti di un lavoro pubblico che acquista senso in funzione del panorama regalato dalla natura più che da tutto il resto, mi ha francamente stufato.

A mio modesto parere il “merito”, se così si può dire, di aver realizzato quel marciapiede e sistemato quella via, non è tanto di chi ha compilato le cartoffie per richedere il denaro pubblico necessario oppure elaborato i disegni conseguenti (ed in ogni caso questo merito, se c'è, va dato soprattutto a Simone Aloisi che l'idea propose al sindaco e vice-sindaco di allora, Sabatino di Girolamo e Simone Tacchetti); quanto attribuito, secondo il mio cono visivo, agli operai che il cemento di quel muro hanno impastato ed il pavimento di quel marciapiede hanno murato.

Senza di loro, nessuna suola più o meno firmata avrebbe potuto esser posata sul “belvedere”. Nessuna fascia più o meno attuale avrebbe potuto impettirsi di gloria politica alla ricerca del consenso, politico appunto. Nessun nastro più o meno tricolore avrebbe potuto immortalarsi al taglio di qualunque forbice. Nessuna foto o docu-films o video come diavolo si chiamano oggi, avrebbe potuto assaporare la ricercata e sollecitata condivisione social. Niente di tutto ciò sarebbe avvenuto senza quelle braccia di cui è probabile nessuno conosca i “proprietari”; senza quella fatica; senza quell'usura del corpo fisico che è poi la “condanna” (per alcuni) del lavoro.

Proprio ieri pomeriggio ascoltavo in macchina, su RadioTreRai, una bella intervista alla sociologa Francesa Coin. Diceva che in Italia solo il 4 per cento dei lavoratori è soddisfatto del proprio posto di lavoro: meno di tutto il mondo. Parlava dell'usura del corpo e della mente dei “nuovi” operai e lavoratori: quelli senza orario; quelli dal “salario-rubato”; quelli dallo “sconfinamento” del tempo di lavoro, costretti ad essere di fatto a disposizione delle aziende per l'intera giornata vedendose pagata la metà appena.

Tutto ciò non riguarda il marciapiede di Montepagano, ovvio. Ma a questo io pensavo mentre decidevo se andare o no. A questo e non ai like. A questo e non ai video. A questo e non alle fasce. A questo e non ai nastri. Ed alla fine non sono andato. In senso di solidarietà a chi non l'ha mai chiesta e mai la chiederà; a chi non è nominato e mai lo sarà; a chi fatica davvero per una paga sempre insufficiente rispetto al sacrificio del proprio corpo e della propria salute.

Per loro e nessun altro sarei andato. Anche perché con quei pensieri in testa, mi sarei sentito a disagio nel festeggiare presumo – almeno stando alle foto ufficiali – con chi non ha lavorato materialmente al soggetto dell'evento.

giovedì 8 giugno 2023

Presentato il cartellone estivo


ROSETO. Un paio di giorni fa mi è arrivato l'invito a partecipare alla conferenza stampa di presentazione del cartellone estivo del comune di Roseto. Devo dire, infatti, che il sindaco, Mario Nugnes, mi invita sempre alle sue conferenze stampa. Anche se io, per ragioni di “età”, ormai in generale frequento poco questi incontri. Un pò perché penso già di sapere cosa diranno. Un altro po' perché, se vado, dovrei fare delle domande. Ed essendo Roseto una piacevolissima cittadina dove tutti più o meno ci conosciamo, e non avendo io interessi professionali stringenti, fare delle domande mi scoccerebbe e scoccerebbe molto anche loro. Meglio lasciar perdere, mi dico.

Questa mattina, però, si è presentata una congiunzione gravitazionale particolare. Sono infatti tornato leggermente prima del previsto da Giulianova, dove ero per una gradevole questione personale, ed allora mi son detto: bhé, se faccio in tempo a riportare l'auto in garage e prendere la bici, vado. Per principio, infatti, io non voglio pagare il parcheggio. Preferisco, finché posso, attenermi alle “disposizioni” (politiche) del maggior azionista (politico) dell'amministrazione Nugnes, il già-sindaco Enio Pavone. Il quale saggiamente consiglia: se non vuoi pagare per parcheggiare non mettere la macchina nelle strisce blu. Ed io disciplinatamente, ossequio il Pavone-pensiero.

Comunque sono andato. Ed ho ascoltato quel che prevedevo. In sintesi: faremo delle ottime manifestazioni estive; saranno tante e per tutti i gusti; il sito internet nuovo funziona benissimo; il marchietto (il famoso “asterisco”) va alla grande; amiamo la città; lavoriamo sodo; facciamo tanto; eccetera. Il sindaco ha persino usato una parola che mi è piaciuta: “Latitudinale”: non so cosa vuol dire, ma suona bene. E vabbé, una mattinata simpatica. Ho anche scambiato due parole con la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti, dalla quale dissento totalmente da come interpreta il suo ruolo, ma con la quale trovo sempre piacevolissimo un momento di saluto. Ah, ho anche preso un caffé con la consigliera Simona de Felice, se può interessare al popolo, che non si può mai sapere.

Insomma, che vi devo dire? Del cartellone ho infine saputo poco o nulla e, confesso, poco pure m'interessa. Se devo dirla tutta, infatti, penso che queste cose dovrebbero organizzarle (e soprattutto finanziarle) gli imprenditori del settore. Sono loro che dal turismo ricavano i maggiori vantaggi, sarebbe giusto se ne occupassero loro, almeno a livello di partecipazione economica. Comunque, anche se lo vuole fare il Comune, visto che tutti i Comuni più o meno lo fanno, non sono certo io che posso farci nulla.

Vedremo, allora, estate con-facendo. E speriamo che il Comune non spenda troppo; altrimenti mi tocca pagare ancora più tasse locali di quelle (troppo care secondo me) che già pago. Il che mi scoccerebbe un pochino, ma anche qui nulla posso. Tranne un sincero Buona estate.

lunedì 5 giugno 2023

Ci vorrebbe un autovelox contro il consumo di suolo

ROSETO. Qualche giorno fa, l'amministrazione comunale ha diffuso una nota con la quale minimizza l'impatto della variante urbanistica che consente di alzare l'altezza degli edifici sul lungomare. Lo sminuisce talmente, questo impatto, che uno si chiede perché mai abbiano fatto la variante visto che non varia niente (secondo loro). Naturalmente la nota non ha convinto il comitato sorto a difesa del lungomare, che ha replicato riproponendo le sue ragioni.

Basta però un giro per la città per vedere come il cemento la stia facendo da padrone. A partire dal lungomare sud, dove va sorgendo un palazzone enorme. Al quale, in uno dei primissimi atti dell'attuale Giunta comunale, assunto proprio pochi giorni dopo l'insediamento, venne eliminato anche un ostacolo di natura tecnica. Ancora più a sud, dove un tempo si insediavano i circhi, sorgeranno delle istallazioni estive che vengono definite provvisorie. Ma vedremo quanto provvisorie, visto che si parla di affidamenti per più anni.

Basta percorrere il lungomare, per vedere come ogni anno si cancella un pezzo di spiaggia libera, ormai quasi scomparsa anche tra il pontile e la rotonda-sud. Tutto il litorale è sempre più una linea continua di reti, manufatti, edifici veri e propri che formano un recinto ininterrotto di fatto edificato o occupato in qualche maniera. Senza considerare due ex-alberghi centralissimi, che diventeranno presto condomini di lusso con tutto quel che ne consegue.

Basta addentrarsi per le vie interne per vedere l'ampliarsi delle forme, dei piani e dei volumi dei fabbricati che hanno sostituito le vecchie casette ad un piano o poco più. Per non dire dei timori per l'area degli ulivi tra la collina ed il mare poco più a nord, tra l'altro già pesantemente potati come presagio di qualcosa di più radicale. E si potrebbe continare.

Di fronte a questo non bastano le decine di foto a favore di social che vogliono restituire l'immagine, per un giorno, di una politica ambientalista. Queste possono bastare per accontentare chi si limita alle apparenze, chi fa dell'ideologia ambientalista una continua rappresentazione mediatica salvo poi, magari, usare nei giorni feriali un'auto che per di più brucia gasolio.

Ecco, la politica reale racconta una storia che parla lo stesso linguaggio non scritto del cemento e del mattone, che si nutre della stessa cultura dell'uso intenso e pesante del territorio, che prende dichiaratamente a riferimento i peggiori esempi dell'urbanistica balneare anni '50 del Novecento. La politica social, virtuale, a beneficio dell'occhio del pubblico, ideologizza invece la “bici” quale mezzo di cambiamento e compagnia sonando.

Si crederà dunque alla politica “verde” del Comune solo quando il sindaco farà istallare uno speciale “autovelox” che non multa il “povero-cristo” che sballa di uno all'ora il limite magari dei 30, ma sanziona la politica urbanistica municipale per ogni metro cubo in più che farà costruire e per ogni metro quadrato in più che farà consumare. Solo allora sarà credibile. Almeno per queste righe, beninteso.