Ma qual è il risultato di tutto questo attivismo social? È che stanno promuovendo, di fatto, Roseto ai... rosetani! In pratica si stanno auto-promuovendo. E guardate, non c'è nulla di male. Soprattutto è la naturale conseguenza di quando interpreti la politica proprio alla scala locale-locale.
Così, non c'è niente di male, ma hai un'assessora che nella vita lavorativa di tutti i giorni sta in una ditta che fornisce materiali al Comune. Non c'è niente di male, ma un politico di lungo-corso, da 25 anni in amministrazione, accetta come datore di lavoro di una consigliera comunale che milita nel suo stesso gruppo politico 168,37 (diconsi centosessantotto/37) euro di rimborso per le assenze che questa fa in ufficio quando va in consiglio comunale. Non c'è niente di male, ma poi certe decisioni si accompagnano a taluni “perché” mormorati nei bar e nelle strade praticamente incomprensibili ai più. Frasi quasi sussurrate che fanno dire però ad un consigliere d'opposizione, che finora puntualmente solleva la questione, che siamo di fronte alla versione moderna dal fenomeno storico definito “clientelismo politico”. Per la cronaca, il consigliere si chiama Francesco di Giuseppe ed è di Fratelli d'Italia.
Naturalmente tutto legittimo (e ci mancherebbe altro). Ma è anche opportuno? Questa è infatti proprio una caratteristica della politica declinata alla provincia-italiana (non solo Roseto, sia chiaro). Però ci sono i periodi in cui questa brutta interpretazione della politca è più visibile e altri meno. Momenti in cui è più di qualità ed altri meno. L'impressione è che non stiamo attraversando uno dei momenti migliori.
Ma
tant'è. Per fortuna il mare è bello di suo. Lasciamoli allora ai loro post-post-post. Magari con una postilla: ma quanto tempo passano sui social?
Nessun commento:
Posta un commento