domenica 12 marzo 2023

Caro Marco, il tuo video è per me un riconoscimento...

immagine di repertorio
ROSETO. Un social-video auto-montato (nel senso che è girato proprio su un'automobile), che il buon Marco Borgatti mi ha ieri dedicato “con stima” (che ricambio) mi dà l'agio (per usare un linguaggio tardo-risorgimentale) di tornare sul tema del volontariato.

Dunque pare sostenere l'amico Marco (a mio avviso piuttosto impropriamente) che laddove non arriva il Comune deve intervenire il Cittadino. Malgrado – aggiungo io – il cittadino già paghi le tasse al Comune e quindi anche lo stipendio agli amministratori. E quindi questo suo intervenire mi par tanto da Cina di Mao d'un secolo fa. Ma lasciamo stare e veniamo al punto. Previo ovvio il giusto riconoscimento alle benemerite iniziative del Nostro Marco che mai in discussione furono peraltro da me poste.

Potrei citare un distinto studioso ed insegnante di Chieti del primo dopoguerra, di cui taccio il nome perchè avendo delle benemerenze civili notevoli con rara discrezione non volle neppure apparire con il proprio nome (vabbé, altri tempi). Preme piuttosto evidenziare che l'assunto di Borgatti potrebbe sottintendere una aprioristica “superiorità” di chi esercita le funzioni di volontaria supplenza al supposto (non)fare del Comune rispetto a chi si limita solo a pagare le imposte senza fornire anche le “braccia”.

Tale rivisitazione del concetto di cittadinanza attinge a mio parere ad una concezione moralistica della quale si potrebbe tranquillamente fare a meno. Sarebbe infatti di pessimo gusto etichettare sotto qualsiasi forma di sufficienza chi “non dà braccia alla patria”, nel senso di un generico tradizionalismo notabilare e patriottico aggiornato soltanto ai fasti dei tempi correnti dell'intelligenza artificiale.

Solo allora incidentalmente e di sfuggita si farebbe notare alla teoria del cittadino-modello, esemplare, benefattore, quasi al punto di un missionariato-laico, al quale il Nostro Marco forse inavvertitamente accenna, che anche scrivere dei post su questo blog (ecco, adesso mi cito anch'io), pubblicare foto di cose che non vanno, trattare notizie che la sterminata attività pubblicistica, social, sottoforma di monologhi o comunicati vari della Politica Amministrante nella sostanza ignora, è anche quello “volontariato” o servizio pubblico gratuito se si vuole.

Con la piccola differenza che mentre il Suo, del Marco cioè, di benemerito servizio volontario gode di ampio riconoscimento e apprezzamento dal Palazzo, quello di chi fa informazione fuori dal Palazzo stesso gode all'inverso di attacchi. Ma non bisogna lamentarsene. Perché sono solo riconoscimenti diversamente intesi. Come anche il tuo video, caro Marco.

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