lunedì 25 aprile 2022

Un giorno di festa che Festa non è

Se guardi oggi i lungomare della costiera d'Abruzzo, sembra sia la liberazione anche dei monopattino e delle bici sui marciapiedi. Dei cani giganteschi trasformati in peluche da passeggio e dei bicipiti tatuati. Dei dire: “Cosa hai mangiato oggi...” e “Quali medicine hai preso ieri e prenderai domani”. Di certi giovani che gridano e girano a gruppetti e tu li vedi passare e pensi: ma saranno mezzi tonti? Del resto sono gli stessi che, se ci parli, appaiono maniaci delle regole e delle telecamere: per gli altri

L'impressione è che – giustamente – di cosa sia accaduto quasi 80 anni or sono non importi granché a nessuno. E che i più, fossero chiamati oggi a far guerra, imbraccerebbero il fucile senza proteste, obbedendo con la sovrana indifferenza con la quale affrontano tutto.

Ecco la cosa che oggi è in noi e ieri mancava: l'accettar tutto, senza indignazione. Se un risultato la nostra repubblica ha avuto è cancellare l'indignazione pubblica. Una corazza indispensabile ad andar avanti giorno dopo giorno. E resistere. Ecco si: resistere a come siamo diventati.

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