lunedì 30 novembre 2020

Ma lei è un giornalista?

Mercatino di “campagna” di un borgo di collina, a fine autunno di un giorno pandemico. Di giallo, solo la tenda del contadino. Di grigio, il cielo. Di nero, l'umore di una signora.

«Come va questa mattina?» domanda sedicente di cronaca. E che non lo vedi da te?! Qui venivano solo gli anziani, che ormai sono tappati in casa terrorizzati. I nostri mercati erano basati sul rapporto umano, che adesso non c'è più.

La sedicente cronaca, però, non molla: «Vabbé, ma in settimana si dovrebbe muovere qualcosa, forse torniamo “arancioni”»? Risposta: Si, ci credi tu? Facciamo come al nord: aprono i “cancelli”, la gente esce per shopping e quelli strillano: ah, lo vedete! siete usciti! adesso vi dobbiamo richiudere! Io non so per quanto tempo potremo sopportare tutto questo...

«Signora, mi sembra un po' giù, dài che se siamo tutti insieme ce la facciamo...», si aggrappa al luogo comune, non avendo altro il cronista. E lei: Si, io so solo una cosa, fossi indietro non avrei messo al mondo dei figli. In questo schifo di mondo, ma per che cosa... non possono andare nemmeno a scuola! Guardi non mi faccia parlare, mi dia intanto 2 euro e 10 per le arance.... E poi scusa sa, ma tu sei un giornalista?

«Perché, le sembra?».

Veramente no, non ce l'ha la faccia di un giornalista!

 

P.s.: ho dovuto tirar fuori il tesserino, non ci credeva.

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