lunedì 3 agosto 2020

Se potessi, prenoterei un attico vista mare per svernare le prossime quarantene

ROSETO. Intendiamoci, se un privato ha un terreno e ci vuole costruire sopra, non c'è nulla da dire. Se può farlo, perché no? Se poi quel terreno è di migliaia e migliaia di metri quadrati e sta in riva al mare, ancora meglio. Forse oggi solo se costruisci quasi sulla spiaggia riesci a vendere bene le case. Quindi, nulla da eccepire se la proprietà dell'area cosidetta “Castelli” del lungomare Trento ha chiesto di costruire: è una richiesta comprensibile. Anch'io, se potessi, prenoterei un attico vista mare. Tanto più adesso, quando da un momento all'altro ti possono schiaffare in galera-sanitaria in casa e vuoi mettere passare la reclusione-quarantena con un terrazzo sul mare! Quindi, ripeto: nulla da obiettare.

Altra cosa è il comportamento del Comune. Di fronte a questa richiesta, infatti, il Comune che fa? Pubblica una delibera in cui, essenzialmente, da indicazioni ai suoi uffici tecnici di esaminare la proposta del privato a patto che le costruzioni non occupino più del 35 per cento dell'area. Badate bene, il 35 per cento vuol dire migliaia e migliaia di metri di edilizia, decine e decine di appartamenti. Quindi, quantità edilizie enormi.

Ora, di grazia: sulla base di cosa, di quale parametro tecnico, una Giunta, cioè un organismo politico, formato da politici, stabilisce un indice tecnico? Perché 35 e non 50 o 15, ad esempio? In base a quale relazione tecnica, a quale parere scientifico? Cos'è, un 35 per cento politico come il 6 politico del 1968? Perché guardate: o tu fai una variante quadro per tutti i vincoli urbanistici decaduti, metti un parametro generale (possibilmente non così alto) e poi ti regoli di conseguenza oppure non si capisce che riferimento urbanistico hai.

Insomma, non si può buttare la palla alla viva il parroco e poi dove casca casca. Se no qua metti 35, la 21, all'altra parte vattelo a pesca e diventa un labirinto. Anche perché questa storia dei vincoli decaduti si sapeva da anni. Ma purtroppo, il buon sindaco Sabatino Di Girolamo, nel suo saper fare attendista, ha creduto che bloccando tutto per quattro anni si sarebbe risolta da sola. Per carità, magari avrà dovuto barcamenarsi tra una politica che vuole cementificare “tutto” ed una che vorrebbe cementificare “tutto e più di tutto”! Non dubito, ma osservo che ora si è ritrovato a pochi mesi dalle elezioni ad adottare un 35-per-cento-di-cubatura-politica e non si capisce da dove cavolo abbia tirato fuori questo numero. Tutto qui.

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