ROSETO. Già a fine marzo
2019 il Comune aveva dovuto constatare che ben 361 mila euro di
crediti derivanti dalla tassa dei rifiuti, che pensava di poter
pretendere dai contribuenti, non li avrebbe mai incassati. Erano
infatti “inesigibili” in quanto le ditte che li
dovevano risultavano in realtà in fallimento.
Ma non è finita
qui. Perché sempre a marzo scorso, il Comune si accorse che anche
198 mila euro circa, relativi al periodo 2014-2018, non erano da
considerare come entrate. Cosa puntualmente ri-verificatesi nel
dicembre 2019 quando, a seguito di verifiche svolte dallo stesso
Comune, si è scoperto che 286 mila euro circa non erano in
realtà da “caricare” nelle casse civiche.
Ora
l'ufficio dovrà emanare nuovi avvisi nel caso
l'annullamento sia stato solo parziale. Ma, in ogni caso, è stato
costretto a dichiarare insussistenti, quindi a cancellare, le stesse
somme che erano già state iscritte a bilancio tra i “residui
attivi”, ovvero dai crediti da riscuotere. Purtroppo per le finanze
comunali, quell'incasso non vi sarà.
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