Come sopporterà alla grande la Roseto estivo-cinematografica gli ulteriori rincari della tassa dei rifiuti. Ben hanno fatto le opposizioni a sottolineare i rincari (“I consiglieri di minoranza sono gli unici ad aver spiegato bene gli aumenti”, dice Teresa Ginoble, di “SiAmo-Roseto”, mentre Pd e Fratelli d'Italia hanno a loro volta criticato i rincari). Bisogna tuttavia tener conto della composizione sociale dell'elettorato Nugnesiano, molto di ceto medio, assai nell'ambito scolastico come nella locale imprenditoria e tantissimo tra i commercianti. Tutte categorie che non se la passano – per fortuna loro e nostra – malaccio e per le quali 10-20 euro in più ogni anno per la spazzatura neanche se ne accorgono.
Se ne accorgerebbero le fasce meno dotate della società, ma quelle o non pagano per necessità o non votano per sfiducia, quindi non sono un problema per la politica. Del resto passa tranquillamente, sempre dato il benessere diffuso, anche un modello immigrazionale che consiste nell'ammassare quanti più esseri umani si può in un hotel sulla riviera senza nemmmeno provare ad integrarli. E qui il sindaco, già “operatore sociale” per professione, Mario Nugnes, in consiglio comunale si è limitato a dire che “Giorgia” (Meloni) lo scorso anno non ha saputo controllare l'afflusso di immigrati e, per lui e per il suo mentore consiliare, Enio Pavone, pare che la spiegazione può bastare.
Del resto non dice anche, sempre in consiglio comunale, l'esponente per eccellenza di “Azione”, Enio Pavone ancora, che i dirigenti municipali bloccano le sue proposte? A ben vedere pare che la struttura municipale sia financo troppo ben-disposta verso le richieste della politica, ma lui dice così da dieci anni e nessuno ci fa caso.
Così tanto non si fa caso che il Comune, pare, lascerà a disposizione degli spiriti selvaggi del mercato (definizione dell'ex-ministro Tremonti) l'area-parcheggio intorno alla Stazione ferroviaria. Peccato, poteva venirci magari un bel luogo di scambio treno-auto-bici: qualcosa di innovativo e sostenibile. Non se ne farà nulla, si teme. L'ennesima occasione bruciata. Tanto in centro bastano questi abbonamenti-parcheggio così ben congeniati che, con pochi euro mensili, danno l'impressione ai residenti di avere un posto auto (pubblico) quasi sempre disponibile.
Che poi un domani non si avrà più (è probabile) l'area della Stazione pubblica e aperta, chissenefrega: a noi interessa il presente mica il futuro!
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