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Enio Pavone, sindaco-emerito di Roseto
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ROSETO. Questa mattina,
mercoledì 24 aprile, a margine della presentazione in Comune della
bella manifestazione “Roseto cup” (di cui trovate qualcosa anche
sulla pagina Fb “Roseto eclettica”), mi sono gustato un impagabile
siparietto politico che debbo raccontare ai miei quattro lettori.
Perché è stato per me troppo bello.
Dunque, come al
solito, il protagonista politico principale della mattinata è stato
Enio Pavone, consigliere comunale, provinciale (ex-da appena qualche
giorno) e regionale di “Azione”. Il quale, naturalmente, è stato
ricoperto di complimenti dal sindaco, Mario Nugnes (caro Enio, ti
suggerisco di moderare un attimo tutti questi complimenti, perché il
vecchio detto contadino, che tu conosci benissimo, recita: il
troppo stroppia!).
Ma Enio, che in pubblico è burbero e duro, a
tu per tu è davvero simpatico ed amichevole. Così, siccome siamo
coetanei e vecchi “avversari” dal 2011, ci siamo dati appuntamento
nel suo nuovo ufficio a palazzo dell'Emiciclo all'Aquila per un caffé
(che rigorosamente dovrà pagare lui). Sà, non frequento quel
Palazzo da almeno 14 anni e avrei piacere ritrovare qualche vecchia
amicizia che colà avevo quando ne praticavo quasi tutti i giorni.
Prima di questo,
però, va riferito in breve il suo dire nell'occasione odierna. Dopo aver
infatti rivolto i giusti e doverosi ringraziamenti a “Roseto cup”
(ai quali mi unisco), se ne è uscito con uno di quei suoi pipponi
moralisti sullo sport come antitodo a tutti i mali giovanili, che
francamente non sta né in cielo né in terra. Ma lui è così. E
magari ci crede. Soprattutto, però, ha aggiunto che lui non sopporta
chi critica la politica e, massimamente, chi dice che i
politici guadagnano troppo. Ma proprio sui santissimi, ha coloro che
passeggiano sul lungomare di Roseto senza far nulla e se la prendono con
“chi fa” (che in pratica sarebbe lui).
Ora, caro Enio,
temo mi dovrai sopportare ancora un pò, se la salute mi assiste. Perché si dà il caso che tra me e te ci
siano delle affinità(non)elettive. A me infatti piace
soffermarmi con qualche osservazione (non saprei poi se definirle
critiche) proprio sui politici alla tua maniera, di cui non condivido
pressocché nulla; mentre a te piace avere sulle scatole osservatori
come il sottoscritto, che oltretutto ti portano fortuna perché
riesci sempre ad essere eletto, forse anche grazie a queste
innocenti osservazioni.
Quindi che dire: io
vorrei smettere di avere un blog, una pagina Fb e di
esprimere la mia opinione, perché mi sono davvero stufato di mé
stesso e ritirarmi sulla riva al mare esattamente a non far nulla come dici. Ma tu mi stimoli e lavori per non farmi appendere la penna al chiodo. Anche
perché ti ho sentito per la prima volta questa mattina usare la
parola opposizione riferita al tuo ruolo in Regione. Sai che ti
dico, caro Enio: comincio a pensare che stavolta rimarrai davvero a
sinistra, compagno di quei Cinque Stelle che hanno esattamente la tua
stessa opinione sugli stipendi dei politici e di quei
verdi-di-sinistra che la pensano proprio uguale a te sull'urbanistica. E
mi fa davvero piacere che, per una volta, ti fermi dove sei stato
eletto, ovvero a sinistra.
A presto per un
caffè allora, caro vecchio compagno-socialista Enio. Con simpatia. Come sempre.
P.s.: ah, quasi dimenticavo: è la seconda volta in due
giorni che noto l'assenza ad una presentazione dell'avvocata
Gabriella Recchiuti. Almeno non sia in missione segreta in qualche
capitale europea, magari a propagandare gli eventi internazionali del
Cartellone rosetano, questa seconda assenza in due giorni comincia a
recare in me una certa sorpresa. Anche qui con simpatia, naturalments!