venerdì 22 marzo 2024

Pavone: appena sarò in Regione, se Gatti non mi ascolta gli morderò i polpacci!

Enio Pavone

ROSETO. E poi n'è valsa la pena, ieri pomeriggio, una capatina al primo consiglio comunale dell'era post-elettorale; anno primo, seduta numero uno del Pavone consigliere regionale (in attesa di convalida, alla data della seduta). Consiglio con vecchio rito, dopo la vittoria al TAR sul regolamento di Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe. Regolamento, quello cassato, che (definizione by-Mastrilli) era più democratico, salvo esser censurato dai giudici del TAR per “eccesso di potere”, ma questo è un dettaglio. Il regolamento, infatti, decreta Toriella Iezzi, non è argomento importante per la gente. E chissà mai perché si erano così intestarditi a volerlo cambiare a tutti i costi annunciandolo come riforma epocale.
Simona Di Felice
Lorena Mastrilli

Vabbé, ma la seduta è stata davvero meravigliosa allorquando il neo-eletto alla regione, appunto Pavone Enio, ha preso il microfono ed è partito con la cascata di auto-complimenti a sé stesso ed a tutti quelli che lo hanno sostenuto. Che erano davvero tanti. Dunque contiamoli, a beneficio di Enio. Innanzitutto “Azione”, che di base ha il 4 per cento (sono 500 voti di simbolo, caro Enio); poi l'onorevole Sottanelli (almeno altri 500 voti aggiuntivi avrebbe dovuto “portarli” o no, caro Enio?); quindi il sindaco Nugnes (non ci vogliamo contare altri 500 voti teorici?); e giù giù 10 consiglieri comunali, tutti gli assessori e la presidente del consiglio comunale (mettiamo 50 voti a testa, non fa 750, caro Enio); salvo gli ex-socialisti (nemmeno altri 750 saranno rimasti?). Dunque, caro ragionier Enio, avevi un bacino potenziale di 3 mila voti malcontati, sei arrivato a 1.850 che giudichi il maggior successo elettorale da tre lustri a questa parte per un rosetano. Auguri, si vede che ti aspettavi di peggio. Quindi di nuovo augurissimi, anche da qui.

Comunque, appena dato il suo là ai complimenti, subito le consigliere comunali, Lorena Mastrilli e Simona Di Felice, si sono dette ammirate dalla performance elettorale del loro leader politico, che hanno adeguatamente ringraziato ed omaggiato. Il quale, da par suo, ha subito avvertito che, appena all'Emiciclo, marcherà ad uomo Paolo Gatti, anzi se mister preferenze non dovesse gradire la sua costruttiva opposizione, gli morderà i polpacci. Evidentemente i tempi delle torte con il professor D'Amico sono già lontani. Pavone guarda oltre, proprio come la sua “Azione”, che può stare di qua o di là (Basilicata docet) sempre per il bene del popolo s'intende!

Dato a Pavone ciò che è di Pavone (cioè i voti) ecco che il consiglio si è occupato del fu-consultorio familiare di Roseto. Per il quale, udite udite, a sette mesi dal “ritiro” in collina in quel di Notaresco, si sarebbe stipulata una “convenzione” con la Asl per la ridiscesa a mare. Però, la convenzione è davvero generosa, perché la struttura comunale viene concessa alla Asl per 5 anni più 5, a fronte dei due anni appena previsti per la costruzione dell'edificio che ospiterà anche il nuovo consultorio. Come dire: grande fiducia nel rispetto dei tempi del PNRR.

Ma tant'è! In attesa dunque dei modesti lavori di adeguamento dell'immobile di via Marina, sede provvisoria consultariale, ecco diffondersi nell'aeree notizia che il taglio della Riserva Borsacchio, che pareva uno psicodramma collettivo, era forse un ballon d'essai; quasi un pesce d'aprile anticipato. La Regione, infatti, sarebbe tornata sui suoi passi. O almeno, Borgatti e Sottanelli hanno espresso soddisfazione. E tanto basta. Per il momento.

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