ROSETO. Ho un cruccio a scrivere questo post. Lo confesso. E pur sento di doverlo. Di doverlo a Giovanna Forti, carissima amica ed instancabile celebrante amore per il “suo” Pio. Al quale Pio Rapagnà è stato dedicato un murales in Montepagano, scoperto ufficialmente questa mattina.
Ora, Pio Rapagnà è stato un politico a suo modo fuori dagli schemi. Spesso protestatario. E da qui la mia retrosia a parlare di un suo “murales”. Perché nella mia concezione dell'essere mi sovviene una certa musealizzazione, che non si addice alla trasgressione.
Ma c'è una foto, che vedete qui e che mi ha concesso l'amico Luca Venanzi, che ringrazio di cuore per questo. Nella foto c'è il gesto d'amore di Giovanna ed Annalisa per Pio. Che supera non solo le mie perplessità, ma il murales stesso se è possibile.
Ma a parte la mia allergia per le celebrazioni, c'è un'altra ragione per cui Giovanna è stata molto coraggiosa. Ha piazzato questa cosa a due settimane dal voto per le regionali. Ora, qui a Roseto, fino al 10 marzo, c'è a mio avviso un rischio enorme, ovvero di ritrovarti un certo personaggio il quale, secondo me esagerando il modo d'intendere la sua carica nella politica locale, mette voce con tanto di microfono – naturalmente non in veste di candidato – un po' in tutte le manifestazioni ove c'è di mezzo il Comune. Questa mattina pare che la casualità non si è materializzata. Magari ha ritenuto la manifestazione non di suo interesse, per fortuna di Giovanna, aggiungo.
Comunque, ora anche Pio Rapagnà ha il suo murales a Montepagano. E va bene così. Anche se personalmente di Pio Rapagnà vorrei serbare il ricordo del politico estroso e spesso fuori linea. Di cui non sempre ho condiviso le scelte. Anzi, spesso siamo stati di idee diverse. Ma un politico – a differenza di un sindaco che invece questa cosa non dovrebbe potersela permettere – può e deve essere divisivo. Perché parteggia per una “parte” (partito viene appunto da partes). E Rapagnà lo era all'ennesima.
Ora, dice la dottrina liberale che si è moderati sempre in risposta a qualche forma di radicalismo. Vorrei serbare nella memoria la forma di radicalismo, piuttosto che la “formalità” di targhe ed icone. Anche se capisco che quest'ultime hanno la loro funzione. Ma solo con quel bacio di Giovanna ed Annalisa che l'amico Luca, ottimo giornalista e fotografo, ha colto con rara sensibiltà.
Ecco, cara Giovanna, scusami, ma come sai mi è difficile tacere quel che penso. Con vera graditudine per tutto quel che fai, a sprezzo anche della tua salute fisica. Grazie Giovanna!
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