giovedì 27 agosto 2020

La lotta di classe ai tempi del Covid

Ogni mattina che si incontrano è una lotta (di classe?) tra la signora bionda che viene dai Paesi dell'Est ed il tizio di colore che arriva dai Paesi del Sud. Lei lavora per una ditta di pulizie, lui per una di distribuzione dei volantini. Lui infila i volantini in quantità industriale nelle buche delle lettere, lei li deve togliere prima che volino via in tutto il cortile. “Finiscila di buttare questi cosi ogni momento... io non faccio la tua schiava” - dice lei ad un lui che borbotta in una lingua incomprensibile e naturalmente continua a lasciare volantini. Qualche mattina finirà a botte, visto le irriducibili ragioni di entrambi.

Intanto, mentre i due lavorano (veramente è lei che lavora, lui semplicemente mette i volantini) in un futuro vicino potrebbe capitare che per strada passi il riccone di turno che parcheggia il monopattino elettrico dove capita, tanto fa “fico” andare a fare la spesa con il mezzo “ecologico” piuttosto che il “Suv” ibrido da 70 mila euro magari lasciato in garage. E, sta a vedere, che il riccone parteggi anche per certo ambientalismo di sinistra-sinistra che sembra aver sostituito la falce e il martello con il monopattino e la bici elettrica.

Ma non è che la nuova conquista sociale dei lavoratori, secondo la nuova ideologia ambientalistica, consista nel monopattino? Così, anche i “ricchi pedalerebbero”? Anche se, a pedalare davvero, finirà per essere solo quella povera signora dell'Est che, per qualche spicciolo, deve spazzare i residui di questa società post-covid che tanto piace a quelli che hanno la pancia piena!


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