martedì 17 marzo 2020

Pensieri reclusi: se potete, non mettetemi al mondo: estinguimoci così, serenamente


Se fossi Uno Che Non c'è, scriverei da un pianeta lontano. Verso un satellite inesistente. Se esistessero, un Prima e un Dopo, gli direi: per favore, se potete, non mettetemi al mondo.

Io non ve l'ho chiesto.

Io non ho chiesto di soffrire. Non ho chiesto di avere malattie infantili. Di penare per cattivi maestri. Non ho chiesto le guerre, per quanto, morire in battaglia, con una pallottola in fronte, è preferibile che crepare in un lazzaretto disumano. Io non ho chiesto. E voi non avete il diritto di pretendere.

Non ho chiesto di scampare a terremoti disastrosi. Di sopravvivvere a lutti devastanti. Di perdere le uniche persone che mi amavano. Non ho chiesto di finire sui tavolacci delle sale operatorie, anche più volte. Non ho chiesto di vedere amicizie care soffrire. Non ho chiesto di essere recluso, con su scritto “fine pena mai”, per crimini sociali che non ho nemmeno mai immaginato di commettere.

Io non ho chiesto. E voi non avete diritto di pretendere.

Estinguiamoci così, serenamente. Senza tante rotture di coglioni.

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