ROSETO. Vabbé che con il futuro che ci
aspetta, magari le autostrade non ci servono. Se il governo ci
dovesse ordinare di auto-imprigionarci tutti in casa – speriamo mai
avvenga – a causa virologica, del casello autostradale non sapremo
che farcene. Ma se la grazia del Cielo, prima di quella di qualche
governante, dovesse lasciarci il guinzaglio un po' più lungo, allora
un casello potrebbe tornare utile.
Ed a Roseto, dal 7 dicembre scorso, un
casello intero non lo abbiamo. Così il consiglio comunale, su
proposta dell'opposizione e soprattutto dell'ex-sindaco Enio Pavone,
si è riunito in seduta-aperta per parlarne. E sembrerebbe che
qualche buona notizia sia arrivata, tipo l'approvazione ministeriale
del progetto per sostituire 80 (o forse 20) metri di guardrail, che
poi è l'incredibile problema della storia. Approvazione che sarebbe guarda caso
stata comunicata 1 ora e 40 minuti prima dell'inizio della seduta
consiliare.
Fatto si è che in questa faccenda Roseto
è tre volte sfortunato. Sfortunato perché ha un sindaco, Sabatino
Di Girolamo del Pd, che non è culturalmente e politicamente
attrezzato per una battaglia dura nei confronti del concessionario
autostradale. Tant'è che in tutti gli incontri che ci sono stati è
apparso sempre troppo assertivo e remissivo. Ma è il suo stile e non
si ci può far nulla.
Sfortunata poi, Roseto, perché in
questo momento non ha rappresentanti capaci di farsi davvero sentire
né a livello regionale né parlamentare. Sfortunata infine perché
la società autostrade è un colosso che non sta certo ad ascoltare un Comune medio-piccolo.
Se la cosa si
risolve, dunque, sarà sempre una soluzione che ha impiegato troppo
tempo ad arrivare. Ed ha evidenziato proprio questa debolezza di
fondo della politica rosetana in questo momento. Politica divisa al
suo interno e debole all'esterno. Priva di figure di spicco di qua
come di là. Con solubili agganci regionali e nazionali. E quindi in
balia delle onde; esposta come vele al vento. Affidiamoci alla
benevolenza delle stelle, dunque. Sia in campo virale – la sorte ce ne preservi
– sia in quello autostradale.
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