ROSETO. In fondo, non è
durata nemmeno 50 anni. Il tratto abruzzese dell'autostrada Adriatica
fu inaugurato nel 1973. Quarantasei anni dopo hanno chiuso ai camion
uno dei ponti di una certa importanza, quello del “Cerrano”. I
Tir sono così tornati sulla statate 16 tra Città S.Angelo e Pineto.
Strada nel frattempo appesantita da lillipuziane rotatorie
specchianti il gusto dei vari sindaci locali.
Il massimo della
beffa è che la società autostrade (ed il governo) hanno chiuso
proprio dopo il flatus voci dei sindaci riuniti a Roseto
qualche giorno fa in compagnia di parlamentari amici (politicamente)
loro e del governo. Si vede che le loro grida sono tenute in
molta considerazione: non solo non gli hanno riaperto il casello di
Roseto, gli hanno chiuso pure il ponte! Del resto si possono
consolare: con il divieto di passaggio sul viadotto si è addirittura
spezzata l'intera dorsale adriatica.
Oggi pomeriggio, il
lungomare delle cittadine interessate, tra l'altro sconnessi e quasi
bui, sembravano delle tangenziali. Ciclisti rigorosamente senza luci
dribblavano felici come pasque tir e auto. Camion con lampeggi
prepotenti agli incroci.
L'impressione è che
ci sia sprezzo per questo Paese. Che si lavori alacremente alla sua
fattuale distruzione. Un menefreghismo assoluto delle conseguenze
sulla vita reale della gente. E sull'economia: non solo locale. Ci
sarebbe da capir dove vogliono arrivare.
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