ROSETO. Immaginate cosa sarebbe successo se, nell'Italia di qualche decennio fa, avesse chiuso un'autostrada. Anzi, non immaginatelo nemmeno, perché sarebbe stato impossibile. Per puro ozio domenicale, tuttavia, provate a proiettarvi nell'epoca, che sò, di un ministro come Remo Gaspari, e qualcuno avesse chiuso mezzo casello, ridotto l'autostrada ad una corsia a singhiozzo, eccetera eccetera.
Per prima cosa, la
politica di allora avrebbe parlato poco o niente. Per seconda avrebbe
preso il testo delle leggi e, se fosse stata una legge alla base
della chiusura, l'avrebbe cambiata per decreto in una notte. Se un
decreto non si poteva fare, sarebbe immediatamente arrivata una
deroga alla norma in attesa di una soluzione. Se poi l'autostrade
fosse stata data in concessione, all'impronta si sarebbe obbligato il
concessionario ai lavori necessari. Nel caso questi avesse nicchiato,
lo Stato si sarebbe in un attimo sostituito, eseguito i lavori e poi,
se del caso, dato mandato alla rivalsa economica.
Ecco, avete appunto
immaginato. Perché l'Italia di oggi, invece, assiste passiva. La
politica non si muove. Se si muove al massimo fa comunicati stampa o
post social. Non hanno nessuna autorevolezza e nemmeno mezza
voglia di conquistarsela. E quindi, per chi ci capita in mezzo alle
loro autostrade, resta solo da imprecare (per usare un eufemismo,
naturalmente).
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