domenica 6 ottobre 2019

Delle loro casacche poco m'importa. Anzi, nulla

ROSETO. Amici mi chiedono cosa pensi della politica rosetana. In particolare del passaggio di “Tommaso” (Ginoble) in area renziana e del mezzo giubilamento dei vertici della Lega. A parte che l’interesse verso le mie inutili opinioni di “cane sciolto”, ovvero cittadino senza potere, fanno sfavillare il mio smisurato ego; a parte ciò dicevo, devo dirvi la verità (lo faccio quai sempre, tra l’altro). Ebbene, non penso. Nel senso che non me ne potrebbe importar di meno.

Il motivo è semplice. Sono convinto (salvo riscontro contrario) che tutti questi mutamenti di casacca non cambino niente per le persone comuni. Non muterà il modo di amministrare il Comune. Non cambierà la vita di nessuno: né in peggio né in meglio. È un fatto “loro”.; del loro interno politico. Se poi questi loro interessi politici variabili dovessero portare qualche cosa per noi cittadini, allora si che varrabbe la pena di raccontarlo. Altrimenti è puro ozio mentale, per carità sacrosanto, ma molto dipendente (almeno per me) dagli stati d’animo del momento.

Ed a proposito di stati d’animo, una domanda mi sovviene proprio ora. Chi prenderà il posto di coloro che, nell’immaginario politico locale, rappresentavano la Lega in ascesa; la Lega potente; la Lega cui inginocchiarsi davanti? La lotta è aperta. Non per cambiare. Ma per sostituirsi nella penetrazione elettorale che comunque il cosiddetto “Capitano” continua a garantire indipendentemente da chi si candida con lui.

Ecco, vedete che alla fine una domanda è soggiunta. Ma è puro pour-parler, beninteso

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