ROSETO. E poi qualche parola-pensiero viene nella domenica di nuvola di questo cielo rosetano.
Di prima mattina leggo delle difficoltà a muoversi in carrozzina dell'amica Mara Rapagnà, raccolte dal bravo Luca Venanzi per “Il Centro”. E ripenso a quanto, l'inverno scorso, mi diceva un'altra cara amica, che per fortuna cammina benissimo, ma pensa agli altri. “Prova a riflettere – mi invitava – su quanto sia difficile camminare in città. E per camminare – aggiungeva – intendo quel movimento fisico che distingue l'essere umano in tutta la sua vita, con disabilità o meno, giovani e anziani”.
E già, eccolo il punto-non-visto delle buche, dei sottopassi ripidi o con scalinate, dei marciapiedi per modo di dire, delle vie interne senza limiti. Oppure – e qui constatato da me stamattina – dei ciclisti della domenica, in corsa e da corsa, che attraversano in gruppo l'incrocio con il rosso e tu che hai il verde ti devi fermare e farli passare prendendoti anche le loro... parole! O magari i ragazzotti con atteggiamenti da bulletti o boss(etti) di paese che ti passano sopra se non stai accorto con le loro potenti bici elettriche. Od ancora la signora elegante che, telefonino all'orecchio, percorre lentamente in sella l'attraversamento che d'altro canto sarebbe riservato ai pedoni.
Sempre di camminare si tratta. E se c'è il camminare sportivo e organizzato, come quello di Cologna stamattina, c'è un camminare che vorrebbe rivendicare la “lentezza”, pensandone addirittura di averne diritto. Magari sotto questo cielo di nuvola. Magari pensando che la politica sia anche pragmatismo, non solo autocelebrazione.
E così, camminando lentamente, pensi che tutto e connesso: dalla società ai bulli, dalla solidarietà a chi pensa agli affari propri... persino dalla guerra alla pace, tanto per tornare all'oggi. O al vento, per il quale si firmano ordinanze: tanto al giorno d'oggi mica siamo capaci di discernere i pericoli da soli; di capire dove non passare se piove o tira vento: ce lo devono ordinare i sindaci. E così quelli si sentono dei padreterni. E guardano volentieri le nuvole, più che le buche.
Buona domenica!

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