ROSETO. Qualcosa è sopravvissuto alla svolta. Tipo i cartelli sulla porta accanto a quella del consiglio comunale (foto). Risalgono a cinque anni fa.
3 maggio. L'incoerenza paga. Quando erano all'opposizione si schieravano contro, adesso li hanno estesi a tappeto. Ricorda Simone Aloisi, ex-consigliere Pd, a proposito dei parcheggi a pagamento. Ma è sicuro che ai visitatori da bandiera-blu, occasionali o meno, a quelli che già oggi non si accorgono nemmeno che, da una panchina del lungomare, alle spalle hai un muro balconato che copre la collina e davanti un muro-balneare che salda un lido con l'altro e nasconde il mare... è sicuro che tal cittadini stanziali o meno, scendenti al mare a mangiare e bere, selfiare e movidare, della coerenza politica interessa qualcosa?
4 maggio. Roseto modello export. Crescono i rapporti diplomatici con Alba Adriatica. Dopo aver inviato colà il nostro vice-comandante della polizia urbana, anche gli amici ambientalisti del Borsacchio hanno fatto una puntatina fuori casa per dare una mano a pulire le spiagge albensi. Come dire: Roseto modello esportazione.
5 maggio. Un monologo. Parlano soltanto di argomenti che gli fanno comodo, come poni una domanda precisa si chiudono nel mutismo assoluto, dice Teresa Ginoble a proposito di alcune domande poste dall'associazione “Si.Amo” rispetto a contributi e possibili conflitti d'interessi. Insomma, più che dialogare... monologare!
6 maggio. Per il momento, parcheggiate. Anche questa estate si potrà parcheggiare gratis nel prato ex-Castelli. Lo annuncia, con gran rimbalzo d'inchiostro, l'assessore all'urbanistica, Gianni Mazzocchetti. Buon segno. Significa che, almeno fino a settembre, non pianteranno lì nuove palazzine. Dopo chissà.
7 maggio. E difatti... E difatti, mentre si promuovono passeggiate più o meno ecologiche sulla spiaggia, dall'altra parte della strada si rilasciano permessi per costruire altre palazzine. Del resto, non basta a certo estetismo ambientalista rosetano esser convinto che per cambiare il mondo è sufficiente raccogliere tappini di plastica e cucchiani da gelato sulla spiaggia mentre sotto il loro naso transitano betoniere a tutta carico di metri cubi?
8 maggio. Ma il Borsacchio? A proposito di ambiente: ma l'idea – propria di Marco Borgatti e Mario Nugnes – di far ripristinare alla Regione il perimetro originario della riserva Borsacchio che fine ha fatto? Pare non la si sente più tanto in giro. O no?
9 maggio. Quella strada non s'ha da fare. Il partito della maggioranza in Comune (Azione), spalleggiato dalle Guide del Borsacchio, ha concluso che l'ultimo tratto della Teramo-Mare non si deve fare. E se proprio la vogliono costruire, la sbaracchino sul territorio di Giulianova. Ma se anche fosse giusto non fare la strada, l'ultimo a poterlo dire sarebbe proprio il tesoriere nazionale di Azione, nonché fedelissimo del leader Calenda, Giulio Sottanelli. Loro vogliono persino le centrali nucleari, oltre che eserciti, armi belliche, eccetera. Però, guarda caso, se tocca i terreni del tuo orticello (inteso in senso elettorale) allora fermi tutti: non si passa. Comodo, molto comodo far politica così. Populismo? Giammaì, loro sono anti-populisti: fuori casa però!
N.b: i frollini sono confezionati in redazione, pardon messi in forno, alle ore 22:00 (anche prima) del venerdì per essere disponibili ai consumatori, ehm lettori, dalle ore 7:00 (anche prima) del sabato. Aurevoir
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