Marco Borgatti e Mario Nugnes |
ROSETO. È probabile che la Regione non approverà mai il piano per il Borsacchio (“PAN”) nei confini dove chiedono con insistenza Marco Borgatti (Guide del Borsacchio) e, insieme a lui, il sindaco Mario Nugnes. Tuttavia questo piano di fatto inefficace ha già prodotto un debito per il Comune. Un debito che la Giunta civica, nel penultimo giorno del 2024, ha definito pregresso.
La vicenda, infatti, parte da lontano. Ovvero dal 2006, quando la Regione Abruzzo destinò al Comune di Roseto la somma di 250 mila euro per la prima gestione della Riserva, di cui 50 mila erogati in acconto. L'importo comprendeva anche la redazione del “PAN”, che il Comune di allora affidò all'architetto Gianluigi Nigro, di Roma. Quel piano, però, non venne mai approvato dal consiglio comunale.
Così, quando il sindaco Enio Pavone (che nel frattempo aveva tagliato la Riserva nella parte costiera) si trovò nel 2016 a riaffidare di nuovo l'incarico per la redazione del “PAN”, individuò sempre nella somma di 250 mila euro di dieci anni prima le risorse necessarie. Senonché i fondi non erano più disponibili e la Regione lo comunicò subito. Ma il Comune – intanto a Pavone era succeduto il sindaco Sabatino Di Girolamo – mantenne comunque l'incarico professionale, senza mai approvare il “PAN” se non nel 2024, quando però la Riserva aveva già subito un altro taglio e questa volta drastico, quasi definitivo.
A questo punto il tecnico incaricato ha chiesto il pagamento degli onorari, in particolare il 50 per cento della parcella, pari a 19 mila 500 euro. Ed il Comune ha pagato, pur senza poter contare sulla Regione, che aveva già avvertito che i soldi non erano più disponibili.
Allora la Giunta civica, appunto nella seduta di fine anno, non potendo più contare sulla effettiva copertura regionale, cosa ha fatto? Ha escogitato una via d'uscita alternativa. Lo ha definito un debito pregresso. E sulla base di tale assunto ha dato mandato agli uffici comunali di provvedere. Sarà una via d'uscita soddisfacente? Oppure dell'argomento si tornerà a parlare? L'anno nuovo dirà.
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