Domenica 8 dicembre: banchi riservati. In cinque anni la campana di Notre Dame a Parigi è tornata a suonare e la cattedrale tutta ricostruita. Da noi, sono 15 anni che il campanile di Montepagano non suona e due mesi sono andati solo per ingabbiare il torrino della chiesa. Ma se Parigi è lontana, a grandeur non scherziamo neanche qui. Nel giorno dell'Immacolata il sindaco pubblica una foto che lo ritrae – con i suoi fedelissimi – sui banchi addobbati e riservati nella chiesa del Sacro Cuore. Banchi distinti da quelli dei normali fedeli. Ed il messaggio comunicazionale è chiaro: ecco vedete, se anche la Chiesa mi considera con tanto riguardo e premura, ancor più me ne dovete voi popolo, che altro non siete – teologicamente proprio – se non poveri servi del Signore. Che poi la Chiesa conciliare (da 70 anni a questa parte) sia tutt'altro poco conta: il popolo non lo sa!
9 dicembre: tempo scaduto, lavori non finiti. Un caso di PNRR: l'asilo nido di via Manzoni. Ottima struttura, prima della demolizione. Tuttora un cantiere. Ma la comunità scolastica tace. E dai genitori dei bimbi nessuna protesta. Sanno che al Palazzo civico non gradiscono molto le critiche. E si adeguano.
10 dicembre: pensavo fosse un albero di Natale. Grandi cose... futuro radioso per i giovani... orgoglio: con queste parole il sindaco ha accompagnato l'accensione dell'albero di Natale. Insomma, sembrava un albero natalizio: era un proclama!
11 dicembre: qualche minuto in più da una parte, un mese in meno dall'altra. Il sindaco arriva con sette anni di ritardo rispetto alla promessa del suo Vice di abbuonare i primi 15 minuti di sosta a pagamento. Nel frattempo ha riempito la città di strisce blu. Ha piazzato parcometri a destra e manca della Nazionale (con relativa saturazione parcheggifera delle vie interne) e fatto scontare i minuti gratuiti con l'anticipo di un mese del ticket-parcometri sul lungomare. Eppure, dopo le (pochissime) voci critiche ricevute, il tg di una Tv locale non trova di meglio che concedergli l'ultima parola praticamente in esclusiva e senza contraddittorio. Evvia il pluralismo!
13 dicembre: è una “tassa”, ma non la chiamiamo tassa. La nostra benamata amministrazione rosetana non mette tasse: impone canoni (nel caso sui passi-carrai). E ciò non vuol dire mettere le mani nelle tasche dei cittadini - come avrebbe detto il nostro Pavone nel suo periodo Tremontiano - quanto chiedere gentilmente di aprire il borsellino e contribuire al fisco municipale. Ma siccome la nostra adorata amministrazione sa che l'informazione prevalente non dirà mai tassa ad una tassa non detta tassa dal dispaccio ufficiale, si può permettere l'artificio verbale.
14 dicembre: Marcone forever. Il frollino oro della settimana va però indubbiamente ad Angelo Marcone. Con il suo semaforo al raggio rosso di via Latini sbaraglia tutti. E fa dimenticare d'un colpo buche e lanterne (semaforiche) spente per mesi. Ma l'astutissimo pro-sindaco ha un solo asso nella manica (politica): riuscire a mantenere una comunicazione parallela e non del tutto unificata a quella, ineguagliabile, dell'inquilino della stanza a lui di fronte, ovvero del dottor Nugnes. Se vi riesce vive (politicamente), altrimenti peggio per lui.
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