giovedì 28 novembre 2024

“Gabriella” contro “Vanessa”: 1 a 2, per me

Vanessa Quaranta
Gabriella Recchiuti
ROSETO. Vengo a sapere che l'avvocato Gabriella Recchiuti, suppongo in qualità di esponente di “Azione” (perché l'avesse fatto da presidente del consiglio comunale sarebbe improprio) ha accusato durante un intervista Tv di “non eticità”, Vanessa Quaranta, presidente dell'associazione “SiAmo-Roseto”. La quale Vanessa Quaranta ha per fortuna potuto replicare con altra intervista ad altra Tv.

Ora, ragioniamo un attimo. Etica vuol dire bene e male. Allora, come fa una professoressa che fa parte di una associazione culturale e politica ad agire per il male? Come fa una cittadina rosetana senza potere politico decisionale (tale è Vanessa) che sollecita solo il dibattito pubblico sui temi della città, a compiere del male? Favorire la partecipazione al dibattito pubblico è considerato, dall'avvocata Recchiuti, un male?

Facciamoci caso un momento. Fare del male, nell'azione politica, vuol dire ad esempio non essere attenti ad una giusta distribuzione dei vantaggi economici e degli svantaggi conseguenti. Fare del male, in politica attiva, vuol dire favorire decisioni amministrative ingiuste e sfavorirne altre giuste. Fare del male in politica attiva, vuol dire sperperare il pubblico denaro; fare acquisti poco convenienti per le casse pubbliche; usare eccessiva discrezionalità nelle scelte. E si potrebbe continuare.

Ora, come può la professoressa Quaranta compiere detto male, quando ammesso che volesse – ed io penso che non vuole, anzi il contrario – non potrebbe in quanto priva del potere politico per farlo? Lei, piuttosto critica il male (amministrativo). Ma in questo fa un favore, anche a chi amministra secondo la buona fede.

Ecco, mi da l'impressione che la politica di maggioranza Gabriella Recchiuti abbia proprio rivolto un'accusa tecnicamente infondata. Per la quale, magari, potrà chiedere consiglio all'avvocata Recchiuti Gabriella. Almeno che il suo intento politico – ma io non credo – sia quello di censurare, nel senso di non farla parlare, la cittadina Vanessa Quaranta. Nel caso ci sarebbe un errore di tempo ovvero di secolo e di spazio, vale a dire non l'Italia ma una qualche democratura dell'Est!

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