CHIETI. Un'interessante prospettiva sugli studi di genere è stata offerta dal filoso Lorenzo Gasbarrini durante un incontro promosso dalla commissione pari opportunità del dipartimento ingegneria e geologia dell'ateneo di Chieti.
Le politiche di genere - ha detto il professor Gasbarrini - mettono in discussione le strutture della società. A cominciare dalla famiglia, dalla scuola, dallo sport, oltre che dall'organizzazione del lavoro e del mercato del lavoro.
Ma le politiche di genere sono anche un fatto lessicale, nel senso che la lingua, per antico uso, genera abitudini e discriminazioni anche involontarie. Non a caso la parola "genere" si usa per le donne e non per i maschi. Perché nella gererarchia lessicale si dà per scontata la prevalenza maschile, peraltro storica anche nelle culture religiose.
Parità, tra l'altro, che è cosa diversa da uguaglianza. In quanto non è possibile acquisirla solo attraverso le leggi, ma dal "confronto tra il ruolo sociale e l'identità di genere".
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