Si prenda il caso delle discutibilissime opinioni espresse qualche giorno fa dal Maggiore Grippo, comandante della polizia municipale. In commento, cinque o sei comunicati stampa per ognuna delle cinque o sei opposizioni all'amministrazione Nugnes. E tutti discretamente fuori tema.
Al Maggiore Grippo (ed al sindaco), l'opposizione avrebbe dovuto chiedere di organizzare al meglio il servizio, dando conto delle innumerevoli promesse consegnate in altrettanti dispacci stampa negli ultimi due anni, facilmente reperibili in rete.
Dal maggiore Grippo (e dal sindaco), l'opposizione avrebbe dovuto pretendere una maggiore efficacia nella gestione di un budget di circa 900 mila euro, di cui dispone quest'anno secondo il programma di gestione (Peg).
Al Maggiore Grippo (ed al sindaco), l'opposizione avrebbe dovuto chiedere la stesura di atti che siano validi fin dalla loro prima versione, senza bisogno di essere convalidati dopo che gli stessi appalesano vizi ed errori addirittura dichiarati come tali negli atti di correzione stessi.
Ed invece l'opposizione, chi più chi meno, si è andata a lambiccare per vedere se nelle sue parole a mezzo stampa (si ripete, inopportune dato il ruolo) potesse trovare qualche critica al sindaco Nugnes e quindi tirarle più o meno dalla propria parte. Chi più chi meno, perché c'è chi, in questi anni, ha prodotto interrogazioni ed atti di controllo consiliare, peraltro rimasti senza risposta. Quindi non tutta l'opposizione ha nemmeno lo stesso grado di incisività consiliare.
Per di più, le cinque o sei opposizioni, hanno anche almeno tre o quattro riferimenti nazionali diversi tra loro e nessun punto di contatto né programmatico né politico. E quindi avrebbero paradossalmente più forza separate che unite.
Ci sarà perciò bisogno, secondo queste righe, di un altro giro di sconfitte nel 2026 o 2027. Oppure di utilizzare il primo turno delle prossime amministrative come una sorta di primarie interne dove ognuno si presenta per proprio conto e chi va al ballottaggio prova non ad allearsi, ma a parlare alla città ed a nessun altro. E poi vada come vada, ma sia chiaro il come va. Per fare insomma un bilancio delle proprie responsabilità e non delle proprie presunte prerogative di supremazia.
Diciamo allora ne riparliamo nel 2031 o 2032? Forse. Per chi ci sarà, naturalmente. Spero di sbagliare, ma temo di no.
Buon Ferragosto a tutti, comunque. Perché a livello personale son tutte ottime persone. Anzi, potrei dire amici. Ma la politica, si sa, ha le sue regole!
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