Tuttavia, penso che mai come questa volta in Abruzzo sia difficile fare sondaggi. E previsioni. Un po' perché è probabile molti non vadano a votare (per quel niente che conta, io tra questi). Ma soprattutto perché alla stragrande maggioranza delle persone la politica non interessa. Ed a ragione. Perché chiunque vinca, la sensazione è che non cambi nulla di rilevante. Nulla per il lavoro, spesso precario e stressante. Nulla per la salute, spesso più precaria del lavoro. Nulla per la vita reale, insomma.
Perciò, tra quelli che andranno ai seggi, molti si convinceranno all'ultimo momento; qualcuno lo farà per consuetudine; altri per sensazione o simpatia(barra)antipatia. Altri ancora (sempre meno per fortuna) per favori promessi o ricevuti se non per parentela personale con i candidati.
Non credo che le personalità scelte per la carica di governatore, vale a dire un politico di lungo corso, già senatore, come Marsilio, ed un accademico-magnifico come D'Amico, possano più di tanto incidere. Anche perché molti “rinnovamenti” sono di facciata; molte politiche sono in sostanza le stesse di sempre; alcuni candidati hanno attraversato tutte le casacche possibili immaginabili (e qui a Roseto ne abbiamo un esempio fulgido).
Questa mattina, a Radio24, durante la trasmissione “Uno, nessuno cento Milan”, il professor Giuseppe Remuzzi, ha detto che in Italia abbiamo più o meno gli stessi medici della Francia, solo che qui si preferisce lavorino nel privato invece che nella sanità pubblica. Persino nel piccolo Portogallo, ha aggiunto, esistono “Case della salute”, dove dalle otto del mattino alle otto di sera trovi il tuo medico, l'infermiere e la farmacia gratis pagati dallo Stato.
Ecco, questo noi ce lo sogniamo. Perché né Marsilio né D'Amico, ritengo, sapranno e potranno fare come in Portogallo.
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