A guardar i dati, infatti, salta all'occhio che “Giulio” non è andato oltre il suo tradizionale bacino elettorale. Basta vedere il risultato del 2013, quando ottenne il seggio alla Camera con le liste di Monti. Prese circa 1.700 voti, più o meno gli stessi di oggi. Il dato della percentuale, infatti, è ingannevole perché ha votato meno gente.
Nove anni fa, però, lui non aveva un sindaco che lo sosteneva come l'ha sostenuto Mario Nugnes. Non aveva quasi tutti gli assessori con lui (a proposito, ma i voti di “Volt” al Pd-PiùEuropa che fine han fatto?). Non aveva quasi tutti i consiglieri comunali, presidente compresa, che lo appoggiavano. Insomma, non aveva il Comune politicamente in mano come ora. Eppure non si è spostato da quel target di voti.
Ecco, per parlare
di vittoria piena, “Giulio” avrebbe dovuto incassare a Roseto
almeno 2.500-3.000 voti. Cosa sulla quale, tra l'altro, avrei
scommesso un caffettuccio. E lo avrei perso, purtroppo per me, ma non per
“Giulio”. Il quale, al momento in cui scrivo ancora non parla,
che io sappia. Se invece ha parlato e non lo so, me ne scuso.
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