sabato 28 maggio 2022

Come in una fiaba

ROSETO. Scorre con scansione perfetta il tempo nuovo della politica comunicata. E da varie fonti. Malgrado il giorno quasi-festivo. Scorre raccontando un mondo pieno di amore del bene. Così si viene a sapere che prodi volentoresi ripuliranno il fiume a mani nude, quasi con slancio new-age in comunione celestiale uomo-natura.

Si apprende poi che il Comune restituirà (???) il più della tassa dei rifiuti dell'anno domini 2018. O meglio, restituirà? Piuttosto sarebbe questa l'intenzione di una mozione consiliare, che poi altro non è – tecnicamente – che una proposta non vincolante per l'amministrazione. Difatti, per l'agognata restituzione, vi sarà bisogno di tre mesi di studi particolari. Insomma, si spera non sia come per le concessioni balneari ove il Parlamento ha “impegnato” il governo, ovvero ha passato la palla. Vedremo.

Frattanto, più in concreto, moltissimi appartamenti che eran stati costruiti e modellati nell'architettura a mo' di case di residenza, ma sulla carta risultavano “uffici” per prendere diciamo così in contropiede un piano vecchio di trent'anni che in difesa giocava molto male; queste case che case già erano allora, diverranno tali anche urbanisticamente parlando grazie ad variante ad oc presto in Aula.

Ma la politica della bontà è colma di notizie oggi, che vanno dal mondo zoologico alle giornate culturali, dalle scuole pregne di impegno civico alla natura quasi in idilliaca cartolina.

Scorre il tempo nuovo della politica comunicata. Un tempo quasi perfetto. Come una fiaba, si direbbe.

giovedì 26 maggio 2022

La comunicazione come strumento di potere

ROSETO. Il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, ha avuto a che ridire. Non era stata pubblicata, nei modi secondo lui adeguati, una sua foto sulla stampa in occasione di un taglio di nastro. Si è arrabbiato. Bene, nessuna sorpresa. La propaganda politica dell'immagine fa parte della sua strategia di comunicazione.

Che poi il termine “comunicazione” è improprio. Lui, infatti, non comunica nulla di particolare. Lui fa, appunto, pubblicità politica a sé stesso. Vorresti fare un confronto, ad esempio, tra quanto guadagnavano alcuni amministratori pubblici prima della carica e quanto dopo? I dati, spesso, non sai dove trovarli. Vuoi sapere quanti metri cubi si ha intenzione di far costruire sul territorio di qui ai prossimi cinque anni? Nessuno lo dice. Ti interessa qualche notizia su potenziali (e non solo) conflitti d'interessi: vatteli a pesca. Il che è legittimo, naturalmente: teneteli pure riservati questi dati pubblici. Va solo riconosciuta, però, la necessità di porre una salutare barriera critica, onde non abboccare totalmente a tutto ciò che passa la “fabbrica” di notizie del Palazzo.

Del resto l'immagine, i soliloqui sui social senza contraddittorio, l'ostentazione fotografica di qualsiasi cosa, non “fanno parte”, ma “sono” la politica oggi. Gli operai del Comune o delle ditte appaltatrici potano una siepe: tac: foto-social-darsi-del-bravo in modo che altri, i fedelissimi a volte, ripetano quel bravo-bravo-bravo!

Non c'è niente da meravigliarsi. Così va il mondo (politico) oggidì. Basta goderselo, finché dura.


mercoledì 25 maggio 2022

Un impianto di dubbia utilità nel posto di sicuro sbagliato

ROSETO. Si era circa tre anni or sono, nel 2019 se non erro, quando l'allora assessore Nicola Petrini, all'epoca nel Pd, annunciava in grande stile il “centro del riuso” in contrada fonte dell'Olmo. Vi fece minimo un paio di conferenze stampa. Una con i tecnici. Si vedeva lontano un miglio che quella localizzazione non fosse la migliore e l'impianto di relativa utilità. Ma non successe nulla. L'opposizione di allora non disse una parola. Fino alla primavera del 2020, quando in pieno lockdown, all'improvviso scoprì ciò che da mesi era risaputo.

Protagonisti di quella opposizione furono soprattutto la consigliera Rosaria Ciancaione, allora credo del partito “Liberi e Uguali” o “Articolo1” non ricordo bene, ed il consigliere Mario Nugnes, oggi sindaco, del gruppo Civico. Dall'esterno si mosse anche l'attuale assessora Lorena Mastrilli, allora nomale cittadina, che fu animatrice anche di una sottoscrizione popolare. Di seguito un po' tutta l'opposizione criticò quella scelta.

Petrini e l'allora sindaco, Sabatino di Girolamo (Pd), tuttavia, andarono dritti fino in fondo, senza ascoltare nessuno. Si giunse così quasi in campagna elettorale e, a lavori ormai intrapresi, Nugnes promise che, in caso di vittoria, avrebbe spostato l'opera. Proposito che oggi si rivelato, per voce dello stesso Nugnes, impossibile. Così chi nel frattempo è passato all'opposizione accusa l'attuale maggioranza di aver fatto una proposta almeno temeraria ed irrealizzabile al solo scopo di prendere voti. Dalla maggioranza, è facile prevedere, risponderanno che ci hanno provato, ma non sono riusciti.

Cosa resta, allora? Rimane una localizzazione pessima. Un impianto che non si sa bene che fine farà. E nemmeno se il Comune ci guadagnarè qualcosa o ci rimetterà se e quando verrà realizzato e dato in gestione a privati c'è da scommettere. Insomma, una vicenda sbagliata da tutti i punti di vista. Dove gran parte della politica locale potrà far solo la rincorsa a chi ha più colpe. Tant'è.

domenica 22 maggio 2022

E se tra un "compleanno" e l'altro misurassimo la spiaggia che non abbiamo più?

ROSETO. Cambia, l'urbanistica di Roseto, giorno dopo giorno. Senza alcun piano. Sotto i nostri occhi. E la politica, per lo più, fa finta di non vedere, preferendo festeggiare i “compleanni” della città.

Cambia a partire da Roseto centro, stretta tra collina e mare e tutta costruita. Molte piccole abitazioni nelle strette vie centali, ad un piano o massimo due, stanno infatti passando di mano. Al loro posto nasceranno palazzine grandi minimo il doppio od il triplo. L'estate sarà una “guerra” per i parcheggi. É difficile immaginare, infatti, che le nuove costruizioni offrono più d'un box-auto a famiglia, dove tra l'altro finiranno bici, motorini e vettovaglie varie con la macchina che sarà inevitabilmente parcheggiata per strada.

Cambia poi nella distribuzione del verde pubblico. Il giardino della Villa comunale è chiuso dal 2016. Dovrebbe riaprire, ma la data viene spostata di settimana in settimana. L'Arena Quattro Palme sta come sta. Il parco Savini non è per niente curato. Il “campo dei preti” è, appunto, dei preti, cioè privato anche se fruibile in forma organizzata. La piazza del Comune è in pratica il tetto di un parcheggio, mentre la piazza della Stazione è tagliata in due dalla Nazionale. La pinetina Celommi, in inverno, ed a certe ore di certi giorni... bhé, lasciamo stare! E la spiaggia, di fatto, è stata privatizzata. Si potrebbe frequentare d'inverno, ma tempo permettendo. D'estate è sempre più “costruita”. Tra uno stabilimento e l'altro è ormai tutta una rete. Sta diventando uno spazio off-limits.

Qualcosa in più c'è a sud (cittadella dello sport) ed a nord, verso il Borsacchio. Ma, questa nord, è una zona di fatto non molto ben attrezzata. Per lunghi tratti di marciapiede, peraltro spesso sconnesso, mancano ad esempio i cestini portarifiuti in numero congruo. Sul lungomare sud, c'è ancora qualche grossa area. Ma su una di essa, dove un tempo si insediavano i circhi, pende un avviso per “concessione”. C'è scritto solo così sulle carte: concessione per eventi estivi. Che significa? Boh! In Italia quando una cosa pubblica viene “concessa” ai privati, di fatto, diventa privata e si ci può fare il bello e cattivo tempo.

Ecco, Roseto, come molte città costiere, si sviluppa secondo linee parallele al mare. Ed al lungomare, sempre più un lungo-chalet come detto, mancano le “perpendicolari”, cioè delle linee-aree che rompano la continuità e connettono, con lingue verdi, verso l'interno. Non si sono create nei tempi dei boom edilizi, tan meno nasceranno ora con la politica – d'ogni colore – che pensa e basa tutto sul mattone, sul metro cubo.

Un peccato, si direbbe!

venerdì 20 maggio 2022

Opposizione, vade retro!

ROSETO. Et voilà, giovedì 26 maggio si torna in Aula. Per approvare, stavolta senza complimenti, l'aumento della tassa di soggiorno, stoppata dal Tribunale amministrativo (TAR). Il sindaco, Mario Nugnes e la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti, così hanno deciso. Si va allo scontro duro, frontale, con una parte dell'opposizione, quella che fa capo a Teresa Ginoble (cosiddetta area “Ginobliana”) ed a Francesco di Giuseppe (Fratelli d'Italia), rei di aver invocato appunto il TAR.

Il comunicato di battaglia lo ha diramato oggi lo stesso Nugnes. Accusando in pratica quella parte dell'opposizione di essere anti-patriottica, ovvero anti-cittadina. Insomma, questi due o tre moderatissimi consiglieri avrebbero ordito una specie di cospirazione politica allo scopo di frenare l'aumento della tassa (di soggiorno) e con essa le magnifiche e progressive sorti della città intera. Un'affronto quasi da corte marziale della politica dunque, che verrà duramente fatto scontare in Aula rispondendo colpo su colpo per ogni emendamento che si avrà l'ardire di discutere.

E vabbé, si direbbe, al cattolicissimo sindaco Nugnes piace la politica muscolare. È una scelta, che fa anche il paio con una certa “esopolitica”, se vogliamo derivare il termine dalla chimica. Vale a dire ad ogni azione deve corrispondere una corrispondente dose di propaganda (politica), come se fosse appunto l'effetto di una reazione a catena.

Perché poi nel merito si stenta a capire l'utilità di tale prova muscolare. Lo stesso Nugnes, infatti, attribuisce la bocciatura del TAR ad un mero errore formale. Ed allora uno si chiede: ma chi lo ha mai fatto questo errore, benché formale? I fatti direbbero che l'errore lo ha commesso lui e la presidente Recchiuti, che avrebbero poturo fare allora ciò che vogliono far ora: cioè discutere gli emendamenti uno ad uno. Ma se l'errore, benché formale, è loro, la colpa, però, sarebbe di Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe. Che si sono permessi di accorgersene, cioè di svolgere il loro ruolo di consiglieri e sottoporlo alla valutazione di un tribunale della Repubblica italiana.

E sì, così va il mondo oggi: sbaglio io, ma la colpa è tua.

giovedì 19 maggio 2022

Villa Clemente: ci vuole chiarezza

ROSETO. “Apriamo un dibattito su Villa Clemente e valutiamo bene le scelte”. Forse si può riassumere così il comunicato diffuso oggi da Fratelli d'Italia circa la questione di Villa Clemente e, in generale, dell'urbanistica cittadina.

Qui, però, piace metterla giù ancora più piatta. Esprimendo una mia personale opinione. Dico così: ammettiamo che arrivano i soldi pubblici per Villa Clemente e che un teatro o una sala per la cultura la paga lo Stato. Dopo che succede? Come la manteniamo? Ci va la gente? Chi lo regge un teatro a livello economico? Se i dubbi sono questi, ci vuole solo chiarezza, senza rimpallalare le palle sulla cultura.

Basta dire: ok, la “cultura” la mettiamo tra la Villa (chiusa da 6 anni) e l'Arena Quattro Palme. Villa Clemente, se nel frattempo viene giù, la vendiamo come “sito” e magari ci facciamo fare un bel palazzo con appartamenti, negozi e parcheggi a raffica vista mare. È questo il discorso? Se è questo, bisogna solo dirlo. Quel che non si può fare è continuare con la litania politica. Parlate chiaro e, se proprio volete essere “democratici”, coinvolgete la città, magari con un referendum consultivo.

Quello che sinceramente crea solo chiacchiericcio politico è questa tiritela che non decide. Ed il riferimento, ovvio, non va a Fratelli d'Italia o all'opposizione, ma a chi ha responsabilità amministrative.

lunedì 16 maggio 2022

Villa Clemente: poche idee ma confuse

Il sindaco in versione social-estiva
ROSETO. Dunque sul ramo nord della via Nazionale di Roseto esiste un rudere. Una struttura cadente che un tempo era una villa: villa Clemente. È di proprietà del Comune. Ha un certo valore storico. E, da decenni, si tenta di restaurarla, anche ricorrendo a progetti di livello, per ricavarne un teatro o un centro culturale.

Bene, anzi: male, malissimo. Perché si da il caso che verso l'epilogo elettorale dell'amministrazione scorsa, venne presentata al Governo una scheda tesa ad ottenere il finanziamento per ristrutturare questa villa. Si era colta l'occasione infatti di un fondo statale apposito, definito della “Rigenerazione urbana”. La richiesta, gioco forza, è passata all'amministrazione venuta dopo, ovvero quella attuale. Ma sfortuna ha voluto, che in un primo tempo essa non pareva meritevole di accoglimento.

Fulmini e saette, allora. Diluvio di parole da parte dell'attuale sindaco, Mario Nugnes, al grido di: l'avevo detto io che non andava bene! Nel suo mirino nemmeno tanto l'ex-sindaco, Di Girolamo, quanto la sua amministrazione e, sottinteso, Simone Aloisi, l'ex-consiglere comunale che aveva molto difeso quel progetto e che, guarda caso, è un cosiddetto “Ginobliano”. Senonché, passano poche settimane, ed il fronte si ribalta. La richiesta dei fondi, anche per interessamento – si è letto – del deputato rosetano della Lega, Giuseppe Bellachioma, viene accolta. Cambiamento totale di scenario: Nugnes fa dietrofront e come niente fosse, con la solita altisonante proclamazione a mezzo-stampa-tv-social-eccetera, proclama la vittoria, che, ad ogni evidenza non era sua, ma dell'eredità acquisita.

Vabbé, uno dice: ormai siamo abituati: l'enfasi è la sua cifra politica (basti dire che oggi ha propagandato come se fosse la cosa più nuova che c'è una bella manifestazione che si tiene da sempre a Roseto), quindi passi: l'importante è che restaurino questa benedetta villa. Ma i colpi di scena non erano terminati. Al consiglio comunale di qualche giorno fa, lo stesso che avrebbe propiziato lo sblocco della pratica, cioè il consigliere e deputato Bellachioma, se ne esce dicendo: sa che c'è, se questi soldi li possiamo spendere da qualche altra parte, forse è meglio. Ed il sindaco che fa? Dice a sua volta: come no, se non si perdono, perché non dirottarli altrove?

Ma insomma, va bene tutto: ma la domanda è: questa villa Clemente la volete restaurare oppure dobbiamo aspettare che viene giù da sola? Perché prima o poi, se non si interviene, va a finire che casca proprio.

sabato 14 maggio 2022

Politica a chilometro zero


ROSETO. Si può davvero dire che fluisca politica nelle arterie della famiglia Sottanelli di Roseto. A cominciare dal capostipite: Giulio Cesare Sottanelli, già deputato nelle file di Mario Monti, attuale segretario regionale di “Azione” di Carlo Calenda, nonché imprenditore nel campo bancario-assicurativo con interessi anche nel mondo dello sport. E, ultimo ma non da ultimo, artefice e sostenitore della vincente candidatura del sindaco, Mario Nugnes, la cui maggioranza si regge su ben sette consiglieri su dieci di “Azione”.

Ma pe' li rami della numerosa famiglia troviamo anche Zaira Sottanelli, cugina di Giulio e assessore al bilancio nella Giunta Nugnes. Uno zio dell'assessora, tra l'altro, è parente acquisito (per parte del marito) della presidente del consiglio comunale, la votatissima candidata di “Azione”, Gabriella Recchiuti. Un altro cugino di Giulio, Davide Sottanelli, risulta poi appena eletto al consiglio di quartiere di Cologna Paese, roccaforte di “Azione”. Una figliola di Giulio, Lisa Sottanelli, è invece presente nella commissione pari opportunità del Comune, mentre lo stesso Davide Sottanelli presiede la commissione contributi, sempre del consiglio comunale rosetano.

Militanti in “Azione”, inoltre, troviamo anche la consorte di Giulio Sottanelli, Sandra Piccioni, il consorte della presidente del consiglio comunale, Nicolino Bellachioma, mentre una cognata della presidente d'Aula, Barbara Bellachioma, siede anche lei nel nuovo consiglio di quartiere di Cologna Paese. Del resto, nei consigli di quartiere sono state elette anche due mamme di assessori in carica, di cui una proprio di “Azione”.

Insomma, una famiglia cui piace veramente impegnarsi in politica. Naturalmente, in piccole città, la cosa è anche un po' normale. E davvero non c'è nulla di male, tranne la curiosità giornalistica che naturalmente viene quando così tanti membri uniti da più o meno lontana parentela nutrono tutti la stessa idea politica, cioè credono tutti in “Azione”.

Semplice curiosità, appunto, perché è bello trovare famiglie che vanno così d'accordo in politica. Immaginate quando devono prendere delle decisioni politiche: non hanno nemmeno bisogno di consultarsi, tanto sanno già come la pensano. Sempre tenendo chiaramente separata la politica dalle altre attività, però. Su questo garanisce lo stesso ex-deputato, Giulio Sottanelli. In una intervista di qualche giorno fa al sito “Tutto intermediario.it”, ha tra l'altro dichiarato: “Ho ricoperto per otto anni la carica di assessore alla Provincia e nel mio Comune e non ho mai avuto un'impresa, tra quelle interessate ai lavori, assicurata con la mia agenzia. Ciò, allo scopo di evitare conflitti di interessi”.

Insomma, conflitti d'interessi certamente no, ma si può ben dire che una buona parte delle sorti politiche della città di Roseto vedono protagonista un qualche membro della famiglia Sottanelli. E va ottimamente così, naturalmente.

venerdì 13 maggio 2022

Per quest'anno stessa tassa... di soggiorno!

ROSETO. “Per quest'anno... non cambiare... stessa spiaggia... stesso mare...”: suonava così una canzone di tanti, tanti anni fa. Quando c'era più serenità ed il futuro del mondo non era così rovinoso come adesso. Si potrebbe derivare: “Per quest'anno... stessa tassa... di soggiorno...!”.

Eh sì, perché gli aumenti della tassa di soggiorno voluti dal sindaco, Mario Nugnes e dai suoi assessori e consiglieri, sono stati bloccati dal Tribunale amministrativo (Tar). Cui si sono rivolti due consiglieri comunali, Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe, insieme ad una associazione di albergatori rappresentata da Giuseppe Olivieri.

Cosa hanno detto i giudici? In breve, che non sembrano rispettati pienamente i diritti dei consiglieri comunali a discutere le proposte di modifica da loro presentate. Diritto stabilito dal regolamento del consiglio comunale. Ma qual è, in fondo, la sostanza politica che si può desumere? È semplice: il sindaco Nugnes e la sua maggioranza, per scelta politica appunto, non ascoltano quella parte dell'opposizione che fa capo a Teresa Ginoble ed, in diversa parte, a Francesco di Giuseppe. Tutte le proposte che provengono da quel lato sono matematicamente respinte. Quasi per partito preso. Di qui una sorta di estremismo interpretativo delle regole consiliari che, in questo caso, è incappato nella censura della sentenza di sospensione della tassa di soggiorno.

Naturalmente è legittimo compiere una scelta politica del genere. Esercitare una chiusura netta, intransigente, senza mediazioni verso questi due o tre consiglieri comunali è cosa che il sindaco può fare, politicamente. Ma a che pro, ci si chiede? Perché essere tanto rigidi, duri, per niente portati a discutere? Questo è meno chiaro, a meno che non ci siano fatti personali che ovviamente nessuno conosce e che, altrettanto naturalmente, non dovrebbero ostacolare la politica.

Ora, qui c'è un punto che va oltre la tassa di soggiorno. Il Comune è di tutti. Le tasse le pagano, o dovrebbero pagarle, tutti. Il sindaco, nella sua funzione, ha il dovere di rappresentare tutti. Quando fa politica rappresenta una parte, la sua parte, ma quando amministra deve rappresentare tutti, perché la cosa pubblica è, appunto, comune. Che cosa si vuole dire? Semplicemente che non si può ogni giorno fare una crociata contro chi non si allinea, o scrive cose che non piacciono o rappresenta altri elettori. Torneremo alla politica delle caverne, ammesso che nelle caverne si fosse così faziosi.

Ecco, se la vicenda della tassa di soggiorno deve dirci qualcosa, sarebbe quella di moderare la politica, essere più aperti, dare meno la sensazione del “chi sono io...”. Lo faranno? Si spera di sì, ma si teme di no. Anzi, dalle parti del Palazzo, forse, alzeranno ancor più i toni, esacerberanno ancor più le divisioni, tireranno dritto insomma. Per la gioia delle polemiche social, cui sembrano tanto affezionati e per il beneficio reale di nessuno. Purtroppo.

domenica 8 maggio 2022

Consigli di quartiere: la carica dei parenti

ROSETO. Sorpresa, tra gli eletti nei consigli di quartiere di nuovo conio, ci sono anche un paio di mamme di assessori in carica, qualche cognata e varie cuginanze più o meno vicine. Nulla di male, naturalmente. Ma qualche domanda sorge spontanea. Ad esempio: sarà questo il metodo giusto per far crescere l'autorevolezza della “politica giovane”? Oppure può far trasparire il dubbio che la politica si senta così debole da aver bisogno, per darsi fiducia, di una sorta di tutoraggio genitoriale o parentale?

E poi: quale serenità di giudizio può esserci quando si tratta di prendere o proporre decisioni che vedono da una parte e dall'altra persone di così ravvicinata parentela? Sicuro che, anche inconsapevolmente, non si corra il rischio di essere condizionati? Insomma, davvero una politica in cui quasi tutti sono mezzi parenti è meglio di una dove ci sia un minimo di separazione?

Guardate, l'impressione è che chi dirige questi partiti o gruppi politici, magari non volendo, finisca per non farli crescere. Anche vi fossero mamme o parenti che, con la migliore delle intenzioni, ardono dalla voglia di fare politica, i dirigenti di quei movimenti dovrebbero, per il bene complessivo della politica stessa, dissuaderli da un impegno così diretto.

Anche perché ci sono già potenziali conflitti d'interesse nella parte non dei quartiere, ma municipale della politica stessa. Come, tanto per dire, il caso di realtà associative che avevano (hanno ancora? spero di no) sede coincidente con quella delle private attività di assessori in carica. Anche qui nulla di vietato, credo. Ma quando queste realtà associative dovessero avere rapporti di natura contrattuale con l'Ente, lo si potrebbe ritenere quantomeno inopportuno. E si potrebbe continuare.

Ecco, non fermatevi solo al dato formale, che magari tutto permette. Guardate alla sostanza della politica. E la sostanza dice che se io ho mio figlio o mio nipote o un mio parente impegnato nella politica non posso essere così libero, imparziale, sereno nel valutare il suo agire appunto politico. È nella natura umana delle cose, non è una colpa. E secondo me una politica di tal fatta non fa bene a nessuno. Nemmeno a chi non può proprio fare a meno di astenersi un attimo dalla partecipazione attiva alla politica medesima.

Poi, naturalmente, fate come vi pare. Ci mancherebbe!

sabato 7 maggio 2022

Come ti sciupo una vittoria: il caso della scuola “Romani”

ROSETO. Se fossi un genitore e mi dicessero: vorresti che tua figlia/figlio frequentasse una scuola costriuta quarant'anni fa o una realizzata oggi risponderei, ovvio, che mi piacerebbe una scuola attuale. Da cittadino, più semplicemente, dico che sarei contento di vedere al posto della scuola media “Romani”, un bel edificio, ben disegnato, fatto bene, che costi il giusto. Sono contento, quindi, che il sindaco, Mario Nugnes, ed i suoi collaboratori abbiano ottenuto questi fondi europei (Pnrr) per costruire lì una nuova scuola. Sono contento, a patto, naturalmente, che sia nello stesso sito, non occupi più del necessario ed appaia come appena detto.

Mi fa piacere anche che ieri, il comunicato ufficiale che annunciava questa che, nei fatti, è una vittoria politica dell'attuale Giunta, usava toni finalmente misurati e non troppo chilometrici. Ma la mia soddisfazione di cittadino è durata poco. Già in serata, infatti, sono partite le autocelebrazioni social in cui, ancora una volta, è spiccato questo straripante (quanto a comunicazione) vicesindaco, Angelo Marcone. Ho visto poi seguire la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti e, immagino, sicuramente seguirà anche l'assessore al ramo, Francesco Luciani e via discorrendo.

Ora, io non capico questo eccesso di protagonismo. Non capisco neanche se rechi il consenso che loro, all'evidenza, cercano. A cosa serve tanto affannarsi a dirsi bravi da soli? Mi sembra come dei primi attori che si affacciano sul proscenio ad ogni battuta dello spettacolo a cercare l'appaluso del pubblico senza aspettare il sipario. Non lo so. Sarà una nuova forma della politica. Ma ho qualche dubbio che funzioni davvero.

Perché vedete, l'esperienza Nugnes poteva (e forse può ancora) rappresentare qualcosa di interessante: un certo adeguamento ai tempi, qualche vitalità, l'entusiasmo della novità. Secondo me – e lo dico spassionatamente – rischiano di sprecarla per incontenibile protagonismo. Manca chiaramente un regista politico e di moderazione. Non può svolgerlo il sindaco perché egli stesso usa lo stesso metodo. Ed allora ecco, soprattutto, questa impressionante auto-propaganda quotidiana del vice, che si è addirittura inventato un marchio-social tutto suo.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Giulio Sottanelli, leader di Azione e vecchia volpe della politica rosetana, di questo modo di operare. Perché, forse, prima o poi il ruolo di regista dovrà assumerlo lui. Non credo, infatti, che possano andare avanti sempre così. Forse ne vedremo delle belle. Ma, ripeto, potessi rivolgere un consiglio da vecchio zio a Nugnes, gli suggerirei di non sciupare così anche quelle che, obiettivamente, potrebbero essere sue vittorie. Non per lui solamente, ma per non svilire il ruolo di una bella cittadina rivierasca, che forse non merita di essere rappresentata da questa continua propaganda a mezzo social.

Ecco, penso che se fossero più parchi, più sobri nel dire, più moderati nel rappresentarsi, se ne avvantaggerebbe la città sicuramente, ma anche loro in fondo. 

Buon week-end!

giovedì 5 maggio 2022

"Comunico ergo sum"

ROSETO. Certo occorre un forte senso di estetismo politico per far propaganda ad una scartoffia burocratica. Tale è, infatti, il “Piano triennale delle opere pubbliche”: niente più che uno scontato atto burocratico ove si annotano lavori che sperabilmente vedranno la luce. Di qui a trasformarlo in evento comunicativo ci passa, appunto, una cultura estetista, vale a dire della comunicazione per la comunicazione. Nel qual solco si inserisce anche il video sull'appalto dello sfalcio d'erba su alcune aree cittadine. Una continua spettacolarizzazione del proprio peraltro ordinarissimo agire e andiamo avanti, dunque.

Frattanto sui consigli di quartiere si incassa qualche inatteso contropiede politico. Per scegliere i membri di questi organismi appena consultivi, di assai dubbia efficacia concreta, è stato architettato un sistema a dir poco barocco. Con delle assemblee in cui bisognava iscriversi, eccetera. Una modalità di per sé capace di coinvolgere solo una selezione di elettori, magari i più motivati od impegnati. Ma proprio tal limitazione di campo ha portato un effetto collaterale forse non ben valutato. Gruppi politici con presenze forti sul territorio, infatti, sono riusciti ad arrecare qualche malcelato dispiacere dalle parti della maggioranza, che forse si aspettava un diverso radicamento territoriale. Ecco allora i tentativi di sminuire il dato politico spacciandolo per fatto tecnico laddove non di soddisfazione e viceversa la sua esaltazione qualora di diverso gradimento. E ci sta anche questo, naturalmente.

Mi si dice che oggi, 5 maggio, sia il compleanno del sindaco, Mario Nugnes. Il 5 maggio è data storica. Nel 1821 scomparve Napoleone. Se la data è questa, allora, tanti cari auguri, Signor Sindaco. Se posso, consiglierei di regalarsi qualche libro sul Caravaggio, magari con la prefazione – se ancora si trovano in commercio – sulla cosiddetta fenomenologia del “comunico ergo sum”, oppure la teoria dell'esteta in politica. Auguri sinceri, comunque!

mercoledì 4 maggio 2022

Quando la propaganda divora sé stessa

ROSETO. Il punto non è che sono stati tolti dopo qualche giorno di prevedibilissimo non uso. Il problema è che erano stati pubblicizzati, brandizzati, fatti oggetto di comunicazioni stampa. Ma ci si rende conto? Far propaganda per dei cessi pubblici? Ci si accorge a che punto è giunta la... politica? Per questa cosa che, con nonchalance si decreta il the-end, si sono impegnati uffici, preparati avvisi di sponsorizzazione, speso denaro pubblico. Mi chiedo e chiedo alla cara consigliera comunale di "Azione", Annalisa d'Elpidio, mia abituale fornitrice di telefonini, ma se l'esito di una tale campagna-pubblicitaria fosse stato per la sua attività privata, sarebbe stata ugualmente così contenta per le sperimentazioni?

Madonna ragazzi, che tempi che ci fan campare! Buona giornata, và! Per fortuna ho ancora due soldi da parte per pagar le tasse!

domenica 1 maggio 2022

La mozione è viva e lotta insieme a noi!

Rosaria Ciancaione
ROSETO. Mannaggia a me e quando parlo di politica! Sembra una materia che non interessa a nessuno, ma quello è un mondo pieno di risentimenti (politici). E allora appena dici, ecco che qualcuno... legge!. Nel precedente post, ad esempio, avevo riferito di una consigliera, Teresa Ginoble, che aveva dichiarato in consiglio di non sapere più qual fine avesse fatto una mozione sui rifiuti presentata il 14 febbraio. Oggi mi ha scritto Rosaria Ciancaione, anche lei consigliera d'opposizione, la quale mi dice che quella mozione è sua e lei stessa l'aveva fatta rimandare per dare precedenza ad altre mozioni.

Ok, va bene. Per fortuna non mi è saltato in mente di dire che, dal 14 febbraio ad oggi, sono state diverse le sedute consiliari e, forse, la decisione legittima di Rosaria Ciancaione di far rinviare non è risultata così produttiva di risultato. Magari, si fosse discussa prima, forse la maggioranza avrebbe potuto riflettere meglio ed evitarci quest'aumento della tassa. Tanto più che la stessa Rosaria Ciancaione trova più disponibilità in tal senso nell'amministrazione Nugnes che nella precedente a guida Pd.

Bene, il mistero della mozione è comunque risolto. Se ora riusciamo a chiarire anche quello del contratto applicato con la ditta incaricata del servizio rifiuti, del pari sollevato in consiglio, allora questa piccolissima voce-blog avrebbe fatto persino del servizio pubblico. 

Mannaggia a me, che non mi tappo la bocca! Buona domenica.

P.s.: Ah, la consigliera Ciancaione “mi rassicura” che non vuole entrare in maggioranza. Non so perché lo dice a me. Personalmente infatti, non avrei nulla in contrario né in un senso né in un altro. Oltretutto trovo legittimo entrare o non entrare in maggioranza. Non ritengo ci sarebbe nulla di male, né per Rosaria Ciancaione né per chiunque altro. Nugnes non è certo un sindaco con il quale non si possa collaborare. Almeno spero!